La Galleria Borghese espone al pubblico i capolavori dei suoi depositi. L’evento da non perdere.
Numerosi musei italiani ospitano un vero e proprio tesoro di capolavori costituito non solo dalle opere d’arte esposte in sale e gallerie, ma anche da quelle conservate negli immensi depositi inaccessibili al pubblico. Un patrimonio nascosto che rischia di essere dimenticato. Per fortuna, però, ogni tanto queste opere vengono tirate fuori da sotterranei e archivi per essere mostrate al pubblico e tornare così a splendere.
È il caso della Galleria Borghese di Roma, che ha deciso di esporre al pubblico i capolavori dei suoi depositi con una iniziativa dedicata e da non perdere per nulla al mondo. Ecco di cosa si tratta.
Dal mese di marzo, la Galleria Borghese di Roma apre i suoi depositi al pubblico per permettere a tutti di ammirare i capolavori che qui sono conservati. Ben 260 opere, che potranno essere visitate tutti i mercoledì e sabato.
L’iniziativa è intitolata “Capolavori dai depositi: la Galleria Borghese racconta“ ed è un’occasione imperdibile per scoprire un luogo eccezionale e unico nel suo genere. La Galleria Borghese, infatti, è uno dei pochi musei al mondo ad avere un deposito che è più di un semplice deposito, in realtà è una vera e propria quadreria, con 260 dipinti esposti su due livelli, ordinati per scuole di pittura e aree tematiche e con tutti gli apparati espositivi. Si tratta di una “seconda quadreria” della Galleria Borghese che non trova più posto nei piani espositivi sottostanti per via del rinnovamento, strutturale e decorativo, voluto da Marcantonio IV Borghese nel tardo Settecento. L’esposizione non ha nulla da invidiare a quella della collezione permanente del museo principale. Di pregio sono le opere esposte nel deposito.
Nel grande ambiente dei depositi sono esposti, su due livelli, circa 260 dipinti. Nel corridoio esterno si trovano grandi tele di ambito raffaellesco, tra le quali la splendida Madonna con Bambino di Scipione Pulzone, una Venere su fondo nero di Baldassarre Peruzzi, la Madonna con Bambino di Perin del Vaga, la copia della celebre Madonna di Casa d’Alba della National Gallery di Washington.
Il salone centrale è dominato dalla grande tela di Lavinia Fontana raffigurante Minerva in atto di abbigliarsi, appartenuta al cardinale Scipione Borghese, che l’acquistò direttamente dall’artista o dai suoi eredi. Sul lato opposto il Cristo portacroce, maestoso dipinto storicamente attribuito a Sebastiano del Piombo ma il cui recente restauro ha permesso la nuova attribuzione a Giovanni De Vecchi. Lungo le pareti dedicate al Cinquecento e al Seicento sono esposte, tra le altre, tele dei Carracci e l’unico ritratto conosciuto di Marcello Malpighi, il medico e scienziato bolognese che scoprì gli alveoli polmonari, attribuito al genovese Giovanni Bernardo Carbone.
Al piano superiore Susanna e i vecchioni di Gerrit van Honthorst, meglio noto come Gherardo delle notti, e il Cristo flagellato di Giovanni Baglione, il biografo del Caravaggio. Nelle teche sono custoditi dipinti di più piccole dimensioni: tra questi emerge una raccolta notevole per specificità e qualità, costituita dagli splendidi olii su pietra paesina di Antonio Tempesta, La presa di Gerusalemme e Paesaggio fantastico, commessi in pietre dure di scuola fiorentina, preziosi paesaggi su rame, su alabastro, specifici del gusto collezionistico dell’epoca.
Da marzo è possibile accedere nuovamente ai depositi della Galleria Borghese con una visita guidata. Da luoghi chiusi e inaccessibili, ignorati dalla maggior parte del pubblico, i depositi sono diventati luoghi aperti e accoglienti, che svelano opere di grande valore artistico e restituiscono la storia della collezione, dell’edificio e del gusto delle epoche.
La visita guidata ai depositi della Galleria Borghese è gratuita, ma è necessaria la prenotazione ed è riservata ad un numero limitato di persone, ogni mercoledì e sabato alle ore 15.30.
Per le prenotazioni si deve chiamare il numero: +39 06 32810.
Per ulteriori informazioni: galleriaborghese.beniculturali.it/it/il-museo/i-depositi-della-galleria-borghese