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Destinazioni e Guide turistiche

La chiesetta colorata nelle Langhe: la Cappella del Barolo

Cappella del Barolo (www.ceretto.com)

La chiesetta colorata nelle Langhe: la Cappella del Barolo tra colline e vigneti.

Il territorio delle Langhe piemontesi offre paesaggi meravigliosi con le sue dolci colline dove spuntano borghi storici e si estendono filari di vigneti che producono vini eccezionali. Luoghi di bellezza paesaggistica, memoria storica e culturale e di arte anche originale. Da visitare da queste parti, tra i comuni di La Morra e di Barolo, che dà il nome ad un celeberrimo vino, la Cappella chiamata con lo stesso nome: la Cappella del Barolo o delle Brunate. In realtà il vero nome è quello di Cappella di SS. Madonna delle Grazie, dalla chiesetta mai consacrata che fu costruita sulle colline agli inizi del Novecento. La particolarità,  dell’edificio sta nell’essere coloratissimo: rosso, giallo, verde e blu, ogni sezione della facciata e delle pareti, anche interne, di questa cappella ha un suo colore. Da vedere dal vivo.

Chiesetta colorata delle Langhe: la Cappella del Barolo

Tra le bellezze paesaggistiche delle colline delle Langhe, nella terra del vino Barolo, sorge una chiesetta che spicca sul paesaggio, specialmente in inverno con la neve, perché è tutta colorata. Ogni porzione delle sue pareti ha un colore ben definito: giallo, rosso, arancio, blu e verde. Sembra quasi una casa delle bambole o una grande costruzione di mattoncini Lego che qualcuno ha pensato bene di assemblare nel mezzo della campagna cuneese, nel cuore delle spettacolari colline delle Langhe, tra vigneti e borghi storici, in un territorio rurale ricco di tradizioni antichissime e caratterizzato da una cultura importante, anche enogastronomica.

Qui nel cuore di un paesaggio bucolico e pittoresco, che sembra essere stato poco cambiato dalla modernità, spicca la Cappella coloratissima, con la sua storia davvero originale.

Cappella del Barolo (iStock)

Fu costruita nel 1914 come riparo per chi lavorava nelle vigne circostanti in caso di temporali o grandinate, e chiamata Cappella di SS. Madonna delle Grazie, ma non fu mai consacrata. Nel 1970 venne acquistata dalla famiglia Ceretto, insieme ai 6 ettari del prestigioso vigneto di Brunate che le sorge attorno e con il cui nome viene a volte chiamata. Il suo nome più popolare, tuttavia, è quello di Cappella del Barolo, soprattutto a seguito dell’originale restauro a cui fu sottoposta dopo anni di abbandono.

Le chiesetta-cappella, infatti, era ridotta ad un rudere quando un giorno, davanti ad un buon bicchiere di Barolo venne l’idea di recuperarla, coinvolgendo gli artisti Sol LeWitt e David Tremlett, che aderirono entusiasti all’iniziativa. Il lavoro di ristrutturazione e recupero avvenne nel 1999. I due artisti si divisero i compiti: Tremlett curò le decorazioni interne, calde e serene, mentre LeWitt lavorò all’esterno, con un intervento giocoso e vivace sulle pareti che hanno acquistato una nuova vita.

La vecchia cappella abbandonata è diventata così uno degli edifici più famosi e visitati del territorio. Insomma, si è trattato di un intervento originale e di successo. In molti si fermano qui, per visitare la cappella all’interno e ammirarla all’esterno e soprattutto per scattare foto e selfie. Insieme al vino, alla buona cucina, ai paesaggi naturali e ai pittoreschi borghi è una delle principali attrazioni delle Langhe.

Cappella del Barolo, abside (iStock)

La chiesetta dai colori vivi e sgargianti è ancora di proprietà della famiglia Cerreto e si trova ancora nello stesso vigneto, nel comune cuneese di La Morra, vicino a quello di Barolo.

L’accesso alla Cappella del Barolo è libero, tutti i giorni, dalle 9.00 alle 19.00. Per maggiori informazioni: www.ceretto.com/it/experience/art-and-co/la-cappella-del-barolo

Inoltre, l’azienda Ceretto propone organizza  iniziative culturali e gastronomiche: degustazioni, tour, visite guidate e molto altro.

Mappa della Cappella del Barolo

Altre informazioni per visitare le Langhe:

 

A cura di Valeria Bellagamba

Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba