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Borgo dei borghi 2018, la classifica: ecco il più bello d’Italia

L’edizione autunno 2018 del Borgo dei Borghi è stata vinta da Petralia Soprana in Sicilia. Ecco il borgo più bello d’Italia

E’ ancora una volta la Sicilia ad accaparrarsi lo scettro di Borgo più bello d’Italia. In quest’edizione autunnale del Borgo dei Borghi 2018 – spin off di Rai Tre collegato alla trasmissione Kilimangiaro – è Petralia Soprana, borgo in provincia di Palermo, immerso nel Parco delle Madonie, a conquistare il favore dei giudici in studio e dei telespettatori da casa che lo hanno preferito agli altri borghi sfidanti sparsi per l’Italia, incoronandolo Borgo più bello d’Italia.

Il Borgo dei Borghi, condotto da Camila Raznovich, è una vera e propria gara in cui per tre sere 20 borghi, uno per regione, si sfidano. Quelli più votati accedono poi alla finalissima. I tre giudici in studio – Philippe Daverio, storico dell’arte, Mario Tozzi, geologo e la conduttrice tv Philippa Lagerback – e i telespettatori con il televoto eleggono poi il vincitore.

Borgo dei Borghi 2018: la classifica

Nell’edizione primaverile del Borgo dei Borghi 2018 il titolo di più bello d’Italia era andato al borgo di Gradara nelle Marche. Lo scorso anno il vincitore era stato invece Venzone in Friuli Venezia Giulia e l’anno precedente Montalbano Elicona in Sicilia.

Quest’anno i borghi contendenti sono stati: Acerenza (Basilicata), Avise (Valle d’Aosta), Bosa (Sardegna), Castel Petroso (Molise), Corinaldo (Marche), Dozza (Emilia Romagna), Garessio (Piemonte), Guardiagrele (Abruzzo), Lovere (Lombardia), Massa Martana (Umbria), Mel (Veneto), Mezzano (Trentino Alto Adige), Moneglia (Liguria), Monteverde (Campania), Morano Calabro (Calabria), Otranto (Puglia), Palmanova (Friuli Venezia Giulia), Petriali Soprana (Sicilia), Poppi (Toscana) e Subiaco (Lazio).

Alla fase finale i più votati stati: Mel, Guardiagrele, Subiaco e Petralia Soprana. A vincere è stato poi il borgo siciliano di Petralia Soprana, seguito per numero di preferenze dal centro laziale celebre per il monastero di San Benedetto, Subiaco, al terzo posto Mel in provincia di Belluno e quarto classificato il borgo abruzzese di Guardiagrele.

Petralia Soprano, Borgo dei Borghi 2018: cosa vedere

L’Italia è disseminata di tantissimi piccoli gioielli, tanti borghi incantevoli, dei veri e propri scrigni di arte e bellezza. Petralia Soprana è una di questi tesori. Già inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia questo piccolo centro in provincia di Palermo è immerso nella straordinaria natura del Parco delle Madonie ed è uno dei borghi ad altitudine maggiore dell’intera isola. Facile intuire dunque che uno dei tratti distintivi di questo borgo sono i panorami. Tre belvedere differenti consentono di ammirare tre distinte zone: dal belvedere di Loreto si guarda verso l’Etna e la vallata del fiume Imera; dal belvedere del Carmine lo sguardo volge verso Palermo mentre dal belvedere di piazza Duomo si ammira la zona di Gangi.

Ma oltre a poter vedere la bellezza circostante Petralia Soprana offre delle pregevolissime testimonianze di arte come la Chiesa di Santa Maria di Loreto fulgido esempio di arte tardobarocca in cui all’interno spiccano l’ancona marmorea di Giandomenico Gagini risalente al XVI secolo e le sculture in legno dei Santi Cosma e Damiano del XVII secolo. La Chiesa di Santi Pietro e Paolo del XIV secolo con i due campanili che spiccano nel panorama del borgo.  In stile barocco poi villa Sgadari considerata una delle più belle del Parco delle Madonie.

Girare fra i vicoli di questo piccolo borgo che vide la luce nel Medioevo ma che porta testimonianze di epoca romana – ancora visibile l’acquedotto – è entusiasmante e significa fare un salto indietro nella storia.

 

 

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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