Morti da selfie: la strage silenziosa degli autoscatti pericolosi. Uno studio li ha contati.
Nel mondo una delle cause di morte più assurde che si sono diffuse negli ultimi anni sono le “morti da selfie“, ovvero persone che perdono la vita per farsi un selfie in posti pericolosi. Ormai quasi nessuno riesce più a rinunciare alla moda dell’autoscatto, da pubblicare sui social per condividerlo con gli amici. Bisogna tuttavia fare attenzione al luogo dove ci si ferma a scattare il selfie, basta poco purtroppo per un esito tragico.
Morti da selfie: una strage silenziosa
La diffusione di massa degli smartphone con fotocamera integrata ha visto la crescita esponenziale delle fotografie digitali, pubblicate dagli utenti sui social, e soprattutto l’esplosione della modo del selfie, dall’inglese “self”, sé stesso. Si tratta, come tutti sappiamo, dell’autoscatto effettuato con lo smartphone che quasi tutti facciamo per poi pubblicarlo sui social, un po’ per condividerlo con gli amici e un po’ per vanità.
Non ci sarebbe nulla di male – ognuno fa quel che più gli piace se non è illegale né lede gli altri – senonché la moda del seflie può essere molto pericolosa, come ci raccontano le cronache di tutti i giorni. Sempre più persone sono vittime di gravi incidenti, rimanendo gravemente ferite o purtroppo perdendo la vita, a causa di selfie scattati in luoghi pericolosi o in pose rischiose.
Uno di questi tristi casi di cronaca risale a qualche settimana fa, quando a Milano un ragazzo di appena 15 anni è morto per una brutta caduta dopo essere salito sul tetto di un centro commerciale per farsi un selfie. Una tragedia e non è la sola, purtroppo.
Uno studio recente ha contato i morti da selfie nel mondo, nel periodo compreso tra il 2011 e il 2017. Secondo lo studio, condotto dall’All India Institute of Medical Sciences di Nuova Delhi, in India, e pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Family Medicine and Primary Care, uomini e donne che hanno perso la vita a causa di un selfie “estremo” tra il 2011 e il 2017 sono stati 259. Una strage silenziosa.
Lo studio è stato effettuato attraverso ricerche sul web con parole chiave come “morte per selfie”, “incidente selfie” o “mortalità selfie”. In tutto, i ricercatori hanno trovato informazioni su 137 incidenti in tutto il mondo, che hanno provocato 259 vittime, tra ottobre 2011 e novembre 2017.
La maggior parte delle vittime, i tre quarti, sono di sesso maschile, con un’età media di 22,9 anni. Il numero più alto di morti è stato registrato in India, che ha quasi la metà degli incidenti al mondo, seguita da Russia, Stati Uniti e Pakistan.
La prima causa di morte per selfie è l’annegamento, hanno perso la vita in questo modo 70 persone, mentre la seconda causa più frequente è l’incidente con un mezzo di trasporto, che ha coinvolto soprattutto persone intente a scattarsi selfie vicino a treni. Tra le altre cause di morte da selfie ci sono: cadute, incendi, scosse elettriche e in 8 casi morte causata da animali.
Gli studioso indfiani hanno raccomandato l’introduzione di divieti per le zone pericolose, con “aree no selfie” in prossimità di corsi d’acqua, sulla sommità di edifici o picchi montuosi, ecc. Precauzioni per evitare queste morti assurde, anche se forse sarebbe sufficiente solo un po’ di prudenza.
Tra le storie assurde di selfie pericolosi che vi abbiamo raccontato, e che per fortuna non si sono concluse con la morte dei protagonisti, ci sono quella di un giovane di Osimo che si è scattato diversi selfie sui binari della ferrovia per riconquistare la fidanzata e quella appunto di un giovane indiano che si è messo in posa accanto ai binari della ferrovia per un video selfie mentre stava arrivando il treno e che solo per miracolo non ci ha lasciato la pelle, dopo essere stato urtato dal treno stesso.
Altre vicende, purtroppo, non sono state così fortunate: la scorsa estate una giovane coppia ha perso la vita precipitando dalla scogliera di Praia Dos Pescadores, a Cascais, in Portogallo, mentre era intenta a scattarsi un selfie.
Altri episodi, invece, non sono stati pericolosi in senso stretto, ma disgustosi, come quello del giovane alla stazione ferroviaria di Piacenza che si è scattato un selfie facendo con la mano il segno della vittoria mentre dietro di lui, sui binari, stavano soccorrendo una donna che era stata appena investita da un treno.
Ci sono poi i selfie rischiosi per l’ambiente, perché i turisti non rispettano il luogo in cui si trovano pur di scattarsi una foto. È il caso, ad esempio, del salice del Lago Wanaka, in Nuova Zelanda, che rischia di essere distrutto per colpa dei turisti che ci salgono sopra per scattarsi i selfie.
Infine, ci sono i luoghi di vacanza che hanno predisposto dei luoghi appositi per i turisti dove scattarsi selfie al sicuro, come sulla vetta del Piz Lagalb, sulle Alpi svizzere della Catena Languard-Quattervals, al confine con l’Italia, dove a 2.959 metri di quota è stata creata la postazione per selfie sicuri.
Per concludere, vi ricordiamo i nostri consigli su come scattarsi il selfie perfetto in vacanza.
Il consiglio finale, comunque, rimane sempre quello: attenzione al luogo in cui vi fermate e massima prudenza.
A cura di Valeria Bellagamba
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