Plogging in vacanza: il fitness all’aria aperta che fa bene all’ambiente e alla natura.
Tenersi in forma e fare attività fisica è sempre molto importante per il nostro corpo, ma anche per la nostra mente. Sono tante le modalità di sport e di fitness che si possono fare comodamente passeggiando magari intorno al proprio palazzo o nel proprio quartiere e, tra le tante, oggi vi parliamo del plogging.
Cos’è il plogging vi chiederete? Si tratta di un termine che unisce la parola inglese jogging, ossia la corsa e l’allenamento all’aria aperta, con il termine svedese Plocka che significa raccogliere. Quello che ne nasce è la parola plogging che si può già capire in cosa consista: una corsa raccogliendo. Già, ma che cosa?
In Svezia il plogging è diventato famosissimo in quanto, questo paese, virtuoso e all’avanguardia nel campo della sostenibilità ambientale, unisce la corsa con la raccolta di rifiuti abbandonati per strada. È una sorta di esercizio di educazione fisica e civica: ogni volta che si trova una cartaccia per terra durante il proprio allenamento di corsa la si deve raccogliere. Ma come la si raccoglie? Facendo uno squat e, per farlo correttamente e quindi allenare bene quadricipiti e glutei, bisogna immaginare di sedersi su una sedia molto bassa posizionata lontana da noi, mantenendo la schiena dritta; le gambe sono piegate, il sedere è posto all’indietro e la schiena è bella dritta: questo serve per tonificare e rinforzare la muscolatura. Il plogging così fa bene all’ambiente e fa bene a noi perché, correndo in giro per la città e raccogliendo questi rifiuti, magari con dei guanti per evitare di sporcarsi troppo le mani, si contribuisce alla polizia della nostra città mantenendo le zone verdi meravigliose e incontaminate.
Inoltre pare che il plogging faccia bene anche per contrastare diverse malattie croniche e tonificare la parte alta della gamba e dei glutei. A questo si aggiunga che sicuramente la corsa è una attività cardio che fa bene al cuore… insomma questa idea svedese si potrebbe benissimo applicare in alcune città italiane o nei parchi che spesso vengono trattate con incuria da chi li visita.
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S.Marvaldi