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Venezia stop ai maleducati: vietato sedersi per terra e sui gradini delle chiese

Turisti a Venezia (iStock)

Venezia stop ai maleducati: vietato sedersi e sdraiarsi per terra e sui gradini delle chiese. Un nuovo provvedimento per mettere fine al degrado e al turismo cafone nella città lagunare.

La città di Venezia corre ai ripari contro i maleducati, in particolare turisti, e propone l’adozione di un’ordinanza che vieti di sedersi e sdraiarsi per terra, così come sui gradini delle chiese. Una misura per porre un freno al bivacco e al degrado.

Venezia stop ai maleducati e al turismo cafone

Giro di vite contro il turismo cafone e contro tutti i comportamenti maleducati che aumentano il degrado nelle città. È l’obiettivo del Comune di Venezia che presto potrebbe vietare ai visitatori di sedersi e sdraiarsi a terra, sulla tipica pavimentazione veneziana, e anche sui gradini delle chiese.

Sono le misure previste nel nuovo Regolamento di polizia e sicurezza urbana che potrebbero entrare in vigore se il testo sarà approvato in Consiglio comunale.

L’amministrazione veneziana sta mettendo a punto il nuovo Regolamento per difendere il decoro della città lagunare e mettere un freno ai purtroppo sempre più numerosi casi di comportamenti maleducati da parte dei turisti. Stop dunque al turismo cafone, sempre più frequente a Venezia.

Non tutti, però, sono convinti delle nuove regole, così alcuni gruppo dell’assemblea comunale veneziana si stanno opponendo all’introduzione delle nuove norme, scatenando un acceso dibattito per ora in Commissione. La discussione nell’aula del Consiglio comunale, invece, è prevista a ottobre.

Il provvedimento al centro della discordia tra i gruppi consiliari è quello contenuto nell’articolo 35, che vieta di bivaccare in centro storico e anche di sdraiarsi o semplicemente sedersi sul selciato o i gradini dei monumenti. L’altro divieto è quello di usare le panchine come aree picnic.

Alcuni ritengono queste norme troppo severe, anche se le multe nei confronti dei trasgressori sono previste solo in presenza di violazione reiterata, dopo il primo avviso dei vigili, e partiranno da 50 euro, ma potrebbero arrivare anche a 500 euro o al “daspo” (allontanamento) urbano per violazioni nei luoghi di particolare pregio.

La Cattedrale di San Marco a Venezia (Istock)

Non è la prima volta che Venezia tenta di introdurre misure restrittive per frenare i danni del turismo di massa, sempre più numeroso. Dall’introduzione dei tornelli al numero chiuso, Venezia cerca di contenere l’eccessivo sovraffollamento che rischia di compromettere e rovinare per sempre la sua fragilissima bellezza. Si tratta finora di misure sperimentali, da adottare solo quando la folla è incontenibile e può dare luogo a problemi di sicurezza e ordine pubblico.

L’uso dei tornelli ha suscitato polemiche e proteste, in particolare da parte dei centri sociali che non vogliono una città chiusa, invece non ha avuto problemi il numero chiuso sperimentato durante il Carnevale 2018, con punti di accesso controllati dalla polizia locale, per far defluire e distribuire meglio la folla nei giorni clou della festa.

Per contenere il turismo di massa e i suoi danni, la città di Venezia ha introdotto uno stop all’apertura di nuovi alberghi e B&B.

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A cura di Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba

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