Isola di Montecristo: come e quando visitare la famosa isola dell’Arcipelago Toscano, dove è stato ambientato il celebre romanzo di Alexandre Dumas “Il Conte di Montecristo“.
Piccola, ma misteriosa e affascinante, grazie soprattutto alla fama che le ha dato il romanzo di Alexandre Dumas “Il Conte di Montecristo”, l’isola di Montecristo è stata a lungo completamente inaccessibile, vietata al turismo, ma da qualche anno è stata aperta alle visite seppur limitate. Ecco come fare per visitarla.
Isola di Montecristo: le visite
Montecristo è una piccola isola rocciosa dell’Arcipelago Toscano che sorge nel centro del Mar Tirreno tra le coste della Corsica e quelle della Toscana e ha una superficie di poco più di 10 km quadrati. Fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e si trova a ovest dell’Isola del Giglio, a sud dell’Isola d’Elba e di Pianosa e ad est dello Scoglio d’Affrica, chiamato anche Africhella e Formica di Montecristo, un piccolo scoglio affiorante dall’acqua sul quale sorge un faro. Dal punto di vista amministrativo Montecristo appartiene al comune di Portoferraio sull’Isola d’Elba, dunque alla provincia di Livorno.
L’isola di Montecristo è interamente montuosa e si è formata a seguito del sollevamento sottomarino di magma vulcanico, la sua roccia è composta da granito con cristalli di ortoclasio. La parte più alta dell’isola è chiamata Monte della Fortezza e si trova a 645 metri sul livello del mare.
Montecristo ha rocce a picco sul mare, più o meno scoscese, che formano splendide cale e calette nelle quali tuttavia non si può fare il bagno. A Montecristo, infatti, c’è il divieto di balneazione, navigazione e pesca entro un chilometro dalla costa. Una norma rigida che ha l’obiettivo di proteggere la sua ricchissima biodiversità, con numerose specie protette vegetali e animali. L’isola, infatti, è Riserva Integrale Naturale Statale del Parco dell’Arcipelago Toscano, istituita nel 1971, per tutelarne il ricco patrimonio naturale, e gestita dall’Ente Parco e dal Corpo forestale passato sotto l’Arma dei Carabinieri. Due agenti vivono sull’isola alternandosi ogni due settimane, inoltre a vigilare su Montecristo è tornata dopo alcuni anni anche una coppia di guardiani, che qui vive stabilmente, circondata dalla natura.
Gli animali principali presenti sull’isola sono la capra selvatica, Capra aegagrus, chiamata anche Capra di Montecristo, con 250 esemplari e a rischio estinzione, la Berta Minore, un raro uccello marino che nidifica quasi esclusivamente sull’isola, e la Vipera meridionale.
A tre miglia di distanza dalla costa si può transitare con le imbarcazioni ma non pescare. Gli eventuali accessi via mare autorizzati possono avvenire solo a Cala Maestra, sul versante occidentale dell’isola, e purché le imbarcazioni procedano in modo perpendicolare alla costa, entrando subito nella cala e attraccando al molo. Cala Maestra ha fondale sabbioso e una spiaggia di sabbia, ombreggiata dai pini e chiusa da rocce di granito ricoperte dalla vegetazione mediterranea.
Non è possibile pernottare sull’Isola di Montecristo.
Montecristo fu abitata fin dall’antichità, quando era chiamata Oglasa, toponimo preromano. Fu nel Medioevo che l’isola venne chiamata Montecristo per via della presenza dei monaci fin dal V secolo d.C. che qui costruirono un monastero intitolato a San Mamiliano, vescovo di Palermo che si ritirò sull’isola fino alla morte avvenuta nel 460 d.C. Il monastero, oggi un rudere, si trova a 320 m di altitudine, sopra Cala Maestra. Sull’isola di Montecristo Mamiliano visse all’interno di una grotta, a 234 metri, chiamata Grotta di San Mamiliano e situata alla pendici del Monte Fortezza.
Oggi sull’isola si trovano i resti del monastero e della struttura in muratura edificata dentro e fuori la grotta. Mentre in cima al Monte Fortezza svettano i ruderi della Fortezza di Montecristo, costruita dalla Repubblica di Pisa nella prima metà del XIII secolo e poi ricostruita nella seconda metà del XV secolo da Iacopo III Appiani. La fortificazione si è deteriorata velocemente per via dell’abbandono dell’isola, che si spopolò a causa delle frequenti incursioni di pirati, e dell’esposizione agli agenti atmosferici. Dal punto dove sorgeva la fortezza si può ammirare una veduta panoramica a 360° su Montecristo e il mare che la circonda.
Gli altri edifici che si trovano sull’isola sono la Villa Reale e il Museo di Storia Naturale. Sono presenti anche alcuni sparuti ruderi di quella che era la chiesa di Santa Maria, nei pressi dell’omonima cala, risalente al XII secolo e i resti di un mulino idraulico vicino alla Grotta di Mamiliano. Sull’isola si trova anche un orto botanico.
Le visite all’isola di Montecristo sono ammesse solo su autorizzazione e vengono solitamente concesse solo a gruppi di almeno 40 persone, privilegiando le scolaresche, le spedizioni scientifiche e le associazioni. Per essere ammessi occorre presentare domanda all’Ufficio territoriale Carabinieri per la biodiversità di Follonica (Grosseto). L’attesa per ottenere l’autorizzazione alla visita può richiedere dei mesi e non è scontato che venga concessa, viste le preferenze sopra citate e soprattutto il limite massimo di 1.000 visitatori all’anno. Prima di accedere a Montecristo possono passare anche degli anni e una volta arrivati sull’isola, i visitatori devono rimanere nella zona di Cala Maestra, dove possono vedere la Villa Reale, il Museo e l’orto botanico, tutti nelle vicinanze. Le visite sono guidate e si svolgono lungo in tre sentieri impegnativi.
Per chiedere l’autorizzazione a visitare l’Isola di Montecristo occorre compilare un apposito modulo.
I periodi di apertura alle visite vanno dal 1° al 15 aprile e dal 31 agosto al 31 ottobre.
Mappa dell’Isola di Montecristo
Montecristo, Parco Arcipelago Toscano
A cura di Valeria Bellagamba
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