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Venezia, andare al bagno del lido costa 1 euro

Iniziativa di uno stabilimento del Lido di Venezia: costa 1 euro andare al bagno

Un nuovo scontrino accende i riflettori su Venezia. Questa volta non è però per uno scontrino choc (qui quanto successo a Piazza San Marco per 2 caffè e 2 acque minerali), ma per una pratica innovativa proposta da un locale del Lido di Venezia, il Roxy, che ha deciso di far pagare 1 euro con regolare scontrino gli avventori che usano il bagno senza consumare nulla.

Buona educazione vuole che per utilizzare la toilette di un esercizio pubblico si consumi qualcosa, anche solo un caffè. Ma non tutti i turisti hanno questa attenzione così molti locali si ritrovano sopraffatti da orde di persone che usano il bagno senza essere clienti. Per mettere un freno a questa pratica il titolare del Roxy, come riportata la Nuova Venezia, ha deciso di far pagare per l’utilizzo della toilette. 

Pagare per andare in bagno

Far pagare per poter accedere al bagno è una pratica piuttosto diffusa. Accade in alcuni fast food all’estero, nelle toilette pubbliche di molte città, nei servizi di alcune stazioni ferroviarie e ci ha pensato qualche anno fa perfino Micheal O’Leary, eccentrico patron di Ryanair  di far pagare l’utilizzo della toilette in aereo.

L’idea del Roxy ha incontrato molti favori. Gli esercenti ricordano che far usare la toilette non è un obbligo, ma una cortesia che il locale concede ad un avventore anche qualora questo non sia cliente. Si tratta di pagare un servizio che viene offerto. Pancin direttore dell’Aepe (l’associazione di Bar e Ristoranti) di Venezia ritiene che sia corretta questa modalità e non conviene con il pagamento della consumazione per utilizzare il bagno: “Si avrebbe il servizio e la consumazione al prezzo di un solo servizio. Detto questo se una persona ha bisogno del bagno e non ha la disponibilità di un euro, basta chiedere con cortesia e credo nessuno gliene negherà l’uso”.

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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Cinzia Zadro