Asini di Santorini: hanno diritto al riposto e a non trasportare turisti obesi. Il provvedimento per tutelare gli animali.
Il turismo di massa sulla bellissima isola greca di Santorini rischia di compromettere il suo delicato equilibrio. Troppi turisti tutti insieme, portati soprattutto dalle grandi navi da crociera, cerano un sovraffollamento dannoso per l’isola. Per questo motivo, il sindaco di Santorini ha deciso di limitare gli sbarchi dalle navi da crociera. I problemi del turismo di massa, tuttavia, non finiscono qui. Tra le vittime ci sono anche gli asini, che trasportano i turisti per le stradine ripide e le scalinate dell’isola. Gli animali sono troppo sfruttati, per questo motivo si è deciso di correre ai ripari.
Nel frattempo la CNN ha inserito Santorini tra le mete sconsigliate per le vacanze del 2018, proprio a causa del sovraffollamento turistico.
L’isola greca di Santorini, nell’arcipelago delle Cicladi, è una delle meraviglie del nostro Mediterraneo. Il suo paesaggio straordinario di isola vulcanica che si sviluppa attorno ad una antichissima caldera, dove oggi c’è il mare, e sulla quale sono arrampicate le tipiche casette bianche e azzurre attira ogni anno fino a 2 milioni di turisti. Troppi per un’isola piccola e dall’ambiente fragile.
Qui, come in altri luoghi si cerca di correre ai ripari. Oltre al sovraffollamento, soprattutto dei turisti mordi e fuggi portati dalle navi da crociera, il problema è quello dell’eccessivo sfruttamento delle risorse. Tra queste ci sono gli asinelli che portano i turisti su e giù per le ripide stradine dell’isola.
Gli asini sono il mezzo di trasporto più utilizzato a Santorini a causa delle altezze e delle strade non percorribili dai veicoli. Gli animali portano merci e persone, soprattutto turisti. Qui stanno i problemi. Il numero eccessivo dei turisti e le loro condizioni di sovrappeso stanno sfiancando i poveri animali. Per ovviare all’eccessivo sfruttamento degli asinelli sono state introdotte delle misure a loro tutela, come la riduzione dell’orario di lavoro, il riposo all’ombra e il diritto a non essere sovraccaricati.
Anche gli asini di Santorini hanno diritto al riposo e ad essere trattati bene, come tutti i lavoratori nel settore turistico, perché sono a tutti gli effetti dei lavoratori. Gli animali vengono impiegati in modo massiccio nel trasporto dei turisti dal porto al capoluogo Fira (Thera), lungo una rampa ripidissima formata da oltre cinquecento gradoni. Fanno su e giù tutto il giorno, con più viaggi in salita e in discesa, e in attesa dei passeggeri aspettano ammassati a lungo sotto il sole nei punti di raccolta al porto o nel centro abitato di Fira. Spesso non viene data loro abbastanza acqua e il carico di turisti è veramente eccessivo, in particolare di quelli obesi o in sovrappeso. Carichi che causano ai poveri asinelli traumi anche cronici.
Questi problemi sono stati sollevati dagli animalisti che hanno protestato al porto di Santorini, scontrandosi con gli allevatori.
Così, “per garantire il rispetto dei diritti e del benessere degli asini”, l’amministrazione di Santorini ha preso misure a tutela degli animali, accordandosi con gli allevatori. Gli asini durante il riposo verranno tenuti all’ombra e abbeverati in modo adeguato. I proprietari si sono impegnati a non caricarli troppo e a limitare l’orario di lavoro. Inoltre verranno esclusi dall’associazione dei proprietari di asini tutti coloro che maltrattano gli animali.
Gli animalisti hanno raccolto con favore i nuovi provvedimenti. Tuttavia hanno sollevato il problema dei turisti obesi e in sovrappeso che provengono dai Paesi ricchi, come il Regno Unito. Al giornale inglese Mirror, il portavoce dell’associazione “Help the Santorini donkeys” ha detto che gli asini non sono adatti a sostenere il perso di turisti. Gli animali, infatti, possono portare sul dorso solo fino al 20 per cento del loro peso corporeo, ovvero “50-52 chilogrammi”. Molto meno del peso che trasportano abitualmente. Una delle soluzioni che gli animalisti suggeriscono è quella di ricorrere agli incroci tra asini e muli, animali più robusti.
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A cura di Valeria Bellagamba