Addio alle domeniche al museo: la decisione del nuovo Ministro della Cultura. Come un fulmine a ciel sereno è arrivata la notizia della soppressione delle domeniche gratuite nei musei statali italiani.
Era un’iniziativa quella della Domenica al Museo che grazie all’apertura gratuita dei musei statali italiani per tutti, la prima domenica del mese, aveva avvicinato moltissimi cittadini alla cultura, anche e soprattutto chi non si può permettere di spendere per il biglietto. Il successo è stato immediato, tanto che la Domenica al Museo è diventato un appuntamento fisso per tanti italiani desiderosi di conoscere meglio, scoprire o riscoprire il proprio patrimonio culturale e artistico. Così come aveva suscitato l’entusiasmo di tanti visitatori stranieri. Dal prossimo autunno cambia tutto. La decisione, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata dal nuovo Ministro della Cultura.
Addio alle domeniche al museo: la decisione
La Domenica al Museo è stata istituita del 2014 dal precedente Ministro della Cultura Dario Franceschini con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alla cultura e prevede l’accesso gratuito a tutti i musei, monumenti e siti archeologici statali la prima domenica del mese. Una iniziativa che ha riscosso grande successo, anche presso i turisti stranieri che hanno apprezzato molto le domeniche gratis al museo, partecipando numerosi insieme agli italiani. In totale, sono 12 milioni i visitatori che hanno avuto accesso gratuito i musei in questi anni, di cui 3,5 milioni soltanto nel 2017, secondo i dati pubblicati lo scorso febbraio.
Ora, però, cambierà tutto, perché il nuovo Ministro della Cultura Alberto Bonisoli, scelto dal Movimento 5 Stelle, ha annunciato che dalla fine dell’estate terminerà la Domenica al Museo.
“Le domeniche gratis andavano bene come lancio pubblicitario – ha spiegato Bonisoli – ma se continuiamo così, a mio avviso andiamo in una direzione che non piace a nessuno. Per l’estate non cambia nulla, ma poi le cose cambieranno“.
Più che come lancio pubblicitario, tuttavia, le Domeniche al museo erano state introdotte per permettere a tutti i cittadini, anche i più poveri, di poter accedere ad un museo e trascorrere una domenica diversa dal solito.
Non tutto, però, potrebbe essere perduto, il Ministro, infatti, ha detto che lascerà libertà a direttori dei musei di scegliere se istituire delle giornate ad ingresso libero. Non sarà però più come è stato finora, con un’apertura gratuita generalizzata di tutti i musei statali nello stesso giorno. Ci saranno probabilmente ingresso promozionali o a offerta, così come giornate ad ingresso libero, tuttavia saranno iniziative frammentarie.
“Lascerò maggiore libertà ai direttori, se vogliono mettere una domenica gratuita non c’è niente di male, ma quando obbligo a farla non va bene“, ha aggiunto Bonisoli. Sul concetto di obbligo, tuttavia, ci lascia qualche perplessità, perché sarebbe lo Stato che obbliga sé stesso. Comunque anche se i direttori dei singoli musei lasciassero una domenica al mese, ognuno nei modi e nei tempi che ritiene opportuni, l’iniziativa non sarà più omogenea come è stata finora e inevitabilmente non avrà più la stessa efficacia e risonanza a livello nazionale.
Secondo il Ministro, l’iniziativa della domenica gratis al museo è apprezzabile in bassa stagione: “Penso ad esempio a Pompei: chi ci va a novembre? Magari la prima o tutte le domeniche di quel mese si può aprire gratis perché non c’è tanta gente”. Quindi, ha aggiunto: “Il problema è quando si viene costretti dal ministero ad aprire la prima domenica di agosto, con migliaia di turisti stranieri che arrivano e pensano che gli italiani sono pazzi perché li fanno entrare gratis“.
Ancora una volta, il Ministro non tiene conto che lo scopo dell’iniziativa è quello di andare incontro a chi i musei non può permetterseli, e con 5 milioni di italiani in povertà assoluta non si tratta di poche persone. Riguardo ai turisti stranieri, in molte capitali d’Europa ci sono giornate di apertura gratuita dei musei, magari non è la domenica, ma non si tratta di iniziative nuove, anzi nascono proprio nei Paesi europei più avanzati.
A Londra, poi, i principali musei della città sono ad ingresso gratuito, sempre: British Museum, National Gallery, National History Museum, Science Museum, Victoria and Albert Museum…
Forse per il ministro gli inglesi sono pazzi.
Valeria Bellagamba