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Enogastronomia

Guida alle grattachecche più buone di Roma

Dove mangiare la grattachecca a Roma: quali sono le più buone, le migliori e dove andare

Quando inizia l’estate i romani, se non possono scappare al mare, si rinfrescano con una grattachecca. Un gustosissimo e semplice alimento di antica tradizione che sopravvive ancora – e con molto successo – nei vicoli della Capitale. Se visitate la Città Eterna d’estate non potrete fare a meno di assaggiare una grattachecca: papille gustative e tutto il vostro corpo ringrazierà.

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La grattachecca è preparata mettendo in un bicchiere del ghiaccio grattato a cui si aggiungono sciroppi, succhi di frutta e frutta a pezzi a proprio piacimento. Non va confusa con la granita che invece è acqua mescolata con sciroppi e poi congelata. La caratteristica della grattachecca è che il ghiaccio viene grattato da un unico grande blocco di ghiaccio detto checca. Questo alimento fa la sua comparsa a Roma ad inizio ‘900 in alcuni chioschi nel quartiere Trastevere ed era la risposta economica ai dessert da passeggio.

Oggi a Roma sono rimasti diversi chioschi dove si prepara ancora la grattachecca in maniera autentica, grattando quindi il ghiaccio con l’apposito raschietto, mentre molti bar offrono una sorta di granita preparata da un macchinario che contemporaneamente congela ed amalgama acqua e sciroppi.

La grattachecca la si trova anche nei carretti ambulanti lungo le spiagge del litorale laziale, e sotto altri nomi è comune anche in alcune città del Sud: a Napoli è la rattata, a Palermo è la grattarella, a Bari è la grattamariana.

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Dove mangiare la migliore grattachecca di Roma

Per assaggiare l’autentica grattachecca di Roma dovete andare nei chioschi che si trovano al centro della città o nei pressi. Nelle giornate di grande caldo mettetevi la pazienza in pace perché dovrete affrontare anche lunghe file per avere la preziosa grattachecca. I romani infatti non rinunciano al piacere della grattachecca e i turisti una volta provata ci tornano finché possono.

LA SORA MIRELLA
E’ uno dei chioschi di grattachecca più famosi di Roma, dapprima ambulante, poi fisso dal 1970 con la Sora Mirella. Ora a portarlo avanti sono i due figli ed il chiosco è diventato ormai una vera istituzione, amatissimo da turisti e romani. Specialità la grattachecca con frutti di bosco freschi. Si trova su Lungotevere degli Anguillara, davanti all’Isola Tiberina, nei pressi di Trastevere.

ALLA FONTE D’ORO
E’ questo il chiosco più antico della Capitale aperto nel 1913 in grazioso stile liberty e da allora continua a sfornare gustose e rinfrescanti grattachecche. Si trova all’angolo fra Lungotevere e viale Trastevere.

CHIOSCO DI TESTACCIO
In via Branca questo piccolo chiosco è un riferimento per il quartiere e prepara formidabili grattachecche e la sua specialità è il lemoncocco, con vero succo di limone spremuto. Non a caso il chiosco è guarnito con veri limoni.

IL LEMONCOCCO
Ha aperto i battenti nel 1946 a piazza Buenos Aires, fra Parioli e il quartiere Trieste. La grattachecca lemoncocco è la sua specialità.

LA SORA MARIA
All’angolo fra via Trionfale e via Telesio questo storico chiosco è un riferimento per i residenti e per i turisti. Squisite grattachecche preparate tutte con frutta fresca: da non perdere la ‘dissetante’ e quella menta e orzata.

 

 

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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Cinzia Zadro