Giornata mondiale degli Oceani: un patrimonio fragilissimo da tutelare contro l’inquinamento.
Oggi venerdì 8 giugno è la Giornata mondiale degli Oceani, World Oceans Day, istituita ufficialmente dalle Nazioni Unite nel 2008 per sensibilizzare sulla tutela di un patrimonio ricchissimo, fondamentale per la vita sulla Terra e costantemente minacciato dall’inquinamento.
La minaccia più grave per gli Oceani della Terra e il loro complesso ecosistema è rappresentata attualmente dalla plastica, che intasa le acque di tutti gli Oceani e mari del mondo e purtroppo è già entrata nella catena alimentare, mangiata da pesci piccoli e grandi. Addirittura in una zona dell’Oceano Pacifico galleggia una enorme isola di plastica, che raccoglie i rifiuti da tutto il mondo, che si concentrano in quel punto dell’Oceano (all’incirca tra il 135º e il 155º meridiano Ovest e tra il 35º e il 42º parallelo Nord) trasportati dalle correnti. L’isola è grande più della penisola iberica. L’isola, conosciuta anche con il nome di Pacific Trash Vortex, si è formata negli anni ’80 e non ha più smesso di crescere.
“Se non cambiamo rotta, negli oceani potrebbe presto esserci più plastica che pesci. Dobbiamo lavorare individualmente e collettivamente per fermare questa tragedia evitabile e ridurre in modo significativo l’inquinamento marino“, ha avvertito il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. “La plastica soffoca corsi d’acqua, danneggia le comunità che dipendono dalla pesca e dal turismo, uccide tartarughe e uccelli, balene e delfini, si fa strada nelle zone più remote della Terra e lungo tutta la catena alimentare“, ha detto ancora Guterres, che ha invitato ognuno a “fare la propria parte” evitando la plastica monouso e aiutando a ripulire le spiagge e i mari.
Non a caso il tema della Giornata mondiale degli Oceani 2018 è “Puliamo i nostri oceani“, in particolare, dall’inquinamento causato dalla plastica.
Tra le funzioni principali degli oceani ci sono quella di produrre ossigeno, offrire cibo attraverso la pesca, regolare il clima e depurare l’acqua. Si comprende dunque quanto gli Oceani siano importanti.
Per la Giornata mondiale degli Oceani vengono organizzati eventi e iniziative in tutto il mondo. L’organizzazione Ocean Project invita tutti a riflettere sull’importanza degli Oceani e cambiare le proprie abitudini per combattere l’inquinamento, partendo dai gesti quotidiani, prendendosi cura degli ambienti naturali e limitando i comportamenti inquinanti.
Tanti gli appuntamenti in tutto il mondo per il World Oceans Day: pulitura delle spiagge, incontri, workshop, convegni a tema, venti organizzati e coordinati dalle oltre duemila organizzazioni ambientaliste in diversi Paesi. In Italia, la Giornata mondiale degli Oceani sarà celebrata con oltre 30 eventi organizzati in diverse regioni. I principali sono segnalati sul portale di Skytg24 nel suo speciale “Un mare da salvare”.
La pulizia di spiagge è l’attività più diffusa in tutto il mondo per celebrare la Giornata mondiale degli Oceani. Numerosissime sono le iniziative in programma, da Fortaleza in Brasile a Mayo in Irlanda, dalla spiaggia californiana di Santa Monica all’estuario portoghese del fiume Sado, dalle coste di sabbia candida del Queensland, in Australia, al greco Pireo, dove si bonifica al tramonto. Poi l’atollo Baa nelle Maldive, le Canarie e il Sudafrica.
In Italia l’Ufficio regionale Unesco per la scienza e la cultura in Europa, con sede a Venezia, ha organizzato un evento per coinvolgere i volontari nella ripulitura di laguna e canali. A Pescara, Reggio Calabria, Oristano e Palermo, invece, si puliranno i litorali durante il weekend, insieme al Wwf che con l’iniziativa “Spiagge Plastic Free” organizza appuntamenti in tutto il mese di giugno.
Non solo Oceani. La Ong Oceana lancia l’allarme sui rifiuti di plastica in acque profonde anche nel Mediterraneo, mentre Legambiente con l’Università di Siena ha dimostrato in uno studio che la plastica galleggiante in mare fa da ricettacolo di sostanze tossiche, come il mercurio, che rischiano di entrare nella catena alimentare.
Insomma c’è ancora tanto da fare per proteggere gli Oceani e i nostri mari.
A cura di Valeria Bellagamba