L’isola indipendente nel cuore del Pacifico: si chiamerà Varyon e sarà libera dai politici.
Un progetto bizzarro, ma che tanto bizzarro non è, anzi è assolutamente concreto e presto potrebbe vedere la luce. Quattro anni passano in fretta: nel 2022 dovrebbe essere realizzata Varyon, l’isola indipendente nel cuore dell’Oceano Pacifico. Si tratta di un’isola artificiale su piattaforme galleggianti creata in acque internazionali per essere libera da qualunque governo esistente e dai politici. Non è il sogno di molti?
Niente a che vedere con la famigerata gigantesca isola di plastica che si trova nel Pacifio. Varyon anzi sarà realizzata con criteri sostenibili e materiali il più possibile ecologici. Un progetto avveniristico e curioso della Blue Frontiers.
L’isola indipendente nell’Oceano Pacifico
Blue Frontiers è una società formata nel 2017 da un gruppo di professionisti di tutto il mondo per la realizzazione di progetti innovativi, come le isole abitabili fluttuanti sul mare. Tra cui, appunto, l’isola di Varyon. Un’isola indipendente, perché sarà realizzata in acque internazionali, nell’Oceano Pacifico, dunque non dipenderà dalla giurisdizione di alcun governo del mondo. Dovrà comunque, per forza di cose, crearsi un suo governo.
L’isola sarà collocata comunque non lontano dall’isola di Tahiti, nella Polinesia Francese. La realizzazione avrà un costo di 50 milioni di euro, finanziata anche grazie al denaro di Peter Thiel, fondatore di PayPal, il servizio di pagamento online. Il progetto è sostenuto dal governo polinesiano e da alcuni accademici, filantropi e investitori privati.
Dalle foto di Blue Frontiers, pubblicate sul sito ufficiale della società, ci si può fare un’idea di come verrà Varyon. Si tratta dei primi rendering, immagini al computer e schemi di progetto.
L’isola indipendente di Varyon appare con una forma ad uncino, sulla quale verranno realizzate case, hotel. ristoranti, uffici, palestre e tutto quello che forma una città. Galleggiando in acque internazionali l’isola non dipenderà da alcuno Stato, nemmeno dalla vicina Polinesia francese.
Come ha spiegato Nathalie Mezza-Garcia, scienziata politica e ricercatrice del Floating Island Project, i residenti di Varyon saranno “liberi da influssi geopolitici” e l’isola nazione potrebbe anche ospitare rifugiati sfollati a causa dei cambiamenti climatici. Un fenomeno che cambierà radicalmente il modo di vivere in un futuro non troppo lontano, cancellando isole, interi arcipelaghi (le Maldive dovrebbero scomparire) e sommergendo anche le nostre coste. Vicino alla Polinesia, inoltre, sarà installata “una regione che poggia sui coralli e che scomparirà con l’innalzamento del livello del mare”.
L’isola indipendente di Varyon e le sue strutture galleggianti saranno realizzate con materiali ecologici. Gli edifici verranno costruiti con bambù polinesiano, fibra di cocco, legno, plastica e metallo riciclati, mentre i tetti saranno ricoperti da vegetazione e pannelli solari. Tutto con il minor impatto ambientale possibile.
Il progetto per l’isola di Varyon è sostenuto anche dal Seasteading Institute, secondo cui l’obiettivo principale dell’isola indipendente è quello di “liberare l’umanità dai politici”. Anche se un governo dovrà essere comunque nominato, a meno che la vita non verrà regolata dalla società che ha creato Varyon. Proprio per questa finalità politica l’isola nazione al largo della Polinesia francese sarà solo la prima di una serie di isole indipendenti dai governi internazionali, dove vivere fuori da ogni giurisdizione o semplicemente andarci ogni tanto in vacanza.
Rimangono le domande sulle leggi, ovunque necessarie, che verranno introdotte per regolamentare la vita su queste isole nazioni, i principi fondamentali, i diritti e doveri, le norme di ordine pubblico e soprattutto chi li farà rispettare. Sull’isola di Varyon si userà la criptovaluta come moneta. Già ora si possono acquistare le prime case.
La scelta della Polinesia francese come area per la realizzazione della prima isola-nazione indipendente è dovuta ad una serie di fattori favorevoli: il clima tropicale, lontananza dalle zone degli uragani, connessioni ad internet efficienti e i collegamenti aerei tra le principali isole della Polinesia francese e i maggiori aeroporti internazionali. Oltre ovviamente alla disponibilità delle autorità locali.
Voi ci andreste a vivere?
Tra i progetti avveniristici dello stesso genere, ricordiamo il resort di piramidi galleggianti sul mare. Un progetto tutto italiano, ma con finalità turistiche piuttosto che politiche.
A cura di Valeria Bellagamba