Con l’arrivo dell’estate i giornali e telegiornali si riempiono di titoli allarmanti sulle condizioni meteo. Si spulciano le temperature e si intervistano meteorologi. Già da prima dell’arrivo della stagione estiva ci si interroga su come sarà l’estate ventura. D’altronde dopo esperienze al limite – l’estate 2003 e quella del 2017 sono state le più calde degli ultimi 130 anni – si ha un ragionevole timore di quello che succederà.
Esperti e medici ci danno consigli su come affrontare giornate caldissime in cui la minima non scende sotto i 30 gradi. Il caldo è infatti un killer ben più spietato del freddo. E per bambini e anziani l’estate può essere una stagione davvero terribile.
Ben vengano quindi i consigli e ben venga interrogarsi e conoscere con anticipo le condizioni meteo. Ma senza scomodare figure mitologiche, dantesche o dell’Antica Roma come Nerone, Minosse, Lucifero, Caligola. Sono questi alcuni dei nomi infatti che in questi anni d’estate ci hanno più terrorizzato perché ognuno rappresentava l’arrivo di un’ondata di calore e sapevamo che il suo arrivo ci rendeva la vita un inferno (in ogni senso).
A dare il nome agli anticicloni è la stampa e lo fa anche senza troppa cognizione di causa. Già perché non si tratta di anticicloni diversi, ma è sempre lo stesso che ogni tanto sconfina e arriva fino da noi. Nello specifico – come spiega meteo.it sito gestito e coordinato dal Colonello Giuliacci – si tratta dell’anticiclone africano, ossia quell’alta pressione che è permanente sull’Africa Settentrionale e che determina il clima del Sahara. Durante il periodo estivo questo anticiclone si espande e può giungere fino al nostro Paese e al resto d’Europa, formando le cosiddette Ondate di Calore.
L’altro anticiclone che interessa il nostro Paese è l’Anticiclone delle Azzorre. Questo è responsabile del clima mite Mediterraneo e la sua presenza è indice di tempo stabile, soleggiato e di temperature piacevoli.
I tifoni e gli uragani sono invece fenomeni temporanei ed estremi – spiega ancora meteo.it – e i loro nomi, come Katrina ad esempio, sono scelti da organismi di meteorologia mondiale sulla base di una lista redatta in precedenza. I nomi vengono assegnati in ordine alfabetico e servono per identificare il fenomeno.
Dare nomi diversi al medesimo fenomeno, ovvero chiamare con nomi diversi l’anticiclone africano, è quindi fuorviante, nonché sbagliato. Ma quando si comunica si sceglie spesso la via più facile, sebbene sbagliata, per attirare i lettori. D’altronde il titolo ‘arriva Lucifero’ crea il giusto livello di attenzione e di emozione nel lettore, molto più del titolo corretto ‘arriva la seconda ondata di calore dell’anticiclone africano’.