Le ultime previsioni meteo sull’estate 2018. Sarà un’estate caldissima come il 2017?
Dopo l’estate 2017, che è stata una delle più calde del secolo, il timore è che anche l’estate 2018 sia caldissima. I valori raggiunti dalla scorsa estate sono stati infatti da record: non solo per le temperature che sono andate ben oltre i 40 gradi, ma anche per la frequenza con cui le ondate di calore si sono presentate. Ma nonostante ciò, lo scettro di estate più calda in assoluto va a quella del 2003 e ‘solo’ al secondo posto si piazza quella del 2017. Il pensiero ora va a quello del 2018: come sarà?
Le previsioni meteo hanno un’affidabilità massima a 15 giorni, dopo di ché diventano delle ipotesi. Ma al di là della specificità – ossia piove o c’è il sole, che temperatura fa – ci sono degli elementi macroscopici che danno delle indicazioni generali molto importanti. Ad esempio per avere un prospetto di come sarà l’estate si tiene conto di alcuni elementi come ad esempio la siccità – se nell’inverno precedente ci sono state molte precipitazioni non sarà un’estate secca oppure il fenomeno del Niño e ancora i cicli del sole e poi l’andamento generale termico degli ultimi anni.
L’inverno 2018 è stato abbondante di precipitazioni fra piogge e neve. Sui monti e sui rilievi del nostro Paese è caduta tantissima neve, i fiumi sono quindi ora pieni ed il suolo è ricco di acqua. Questo è un elemento fondamentale per scongiurare la siccità estiva e di conseguenza la calura. L’estate 2017 è stata così calda proprio per via della siccità dei mesi precedenti.
Nell’estate 2003, come spiega il Colonello Mario Giuliacci ai nostri microfoni e sul suo sito meteogiuliacci.it, oltre alla siccità si è unito anche il fenomeno del Niño, ossia il riscaldamento anomalo delle acque del Pacifico tropicale, uno dei fenomeni del Global Warming. Per quanto la Niña (ovvero il raffreddamento delle acque superficiali del Pacifico tropicale) sia in declino, il Niño non dovrebbe avere la meglio. Le possibilità che si presenti nell’estate 2018 sono al 30%. Abbastanza quindi per poter ipotizzare che non avvenga.
Oltre a questi elementi c’è da considerare il ciclo del sole, ovvero la sua attività che ha un minimo ed un massimo circa ogni 11 anni. Stiamo andando ora verso la fase più bassa di attività, il che significa meno caldo. A tutti questi elementi c’è poi il conforto della statistica: dopo un’estate caldissima non ce n’è mai stata una altrettanto calda.
Insomma, ci sono tutti buoni elementi per prevedere un’estate calda – come lo sono ormai tutte quelle degli anni 2000 con valori oltre la media – ma non torrida come quella del 2017 o ancora peggio quella del 2003. Avremo delle ondate di massima calura con anticicloni provenienti dall’Africa che si manifesteranno dapprima a fine maggio per poi diventare più duraturi a luglio e agosto.
Il Global Warming, ovvero il riscaldamento globale c’è ed in atto e lo vediamo non tanto o non solo dalle estati caldissime, ma da quell’aumento generalizzato delle temperature, ormai di 2 gradi maggiori della media.
Autore: Cini Silvia