Il turismo ciclabile ormai è una parte fondamentale del turismo in Italia, con numerosi ciclisti che visitano il nostro Paese in lungo e in largo a bordo della due ruote. Le escursioni e i viaggi in bicicletta stanno coinvolgendo un numero sempre più grande di italiani, per questo motivo, e non solo, si stanno sviluppando e migliorando le piste ciclabili o ciclovie, anche su tratti di centinaia di chilometri. Abbiamo percorsi attrezzati o tracciati per le biciclette sul mare, tra le montagne, nelle campagne, lungo gli antichi pellegrinaggi. Tragitti affascinanti e spettacolari che promuovono una nuova forma di turismo sostenibile. Un modo efficace per promuovere il nostro territorio, composto da tante realtà poco conosciute, fuori dai grandi itinerari, ma di pregio e assolutamente meritevoli di essere visitate. Pensiamo alla campagne e i loro paesaggi, ai borghi storici e a tutte quelle zone fuori mano, lontano dalle grande arterie della viabilità, ma tutte da scoprire, in bicicletta.
La pista ciclabile delle Dolomiti
Le ciclovie agevolano il turismo slow, rispettoso della natura e degli spazi urbani a misura d’uomo, che ne vengono valorizzati. Si tratta di un’occasione anche per riscoprire da una nuova visuale luoghi e percorsi già conosciuti. Qui in particolare vogliamo parlarvi della pista ciclabile delle Dolomiti, un suggestivo percorso tra le montagne più belle del mondo, Patrimonio Unesco, su una vecchia ferrovia dismessa.
Si chiama Ciclabile delle Dolomiti, ma è conosciuta anche con il nome di Lunga Via delle Dolomiti ed è un percorso ciclo pedonale che attraversa soprattutto il Veneto ed esiste ormai da diversi decenni, da quando la ferrovia che arrivava fino a Cortina d’Ampezzo venne dismessa e al posto di binari e traversine fu stesa una lunga striscia d’asfalto creando un percorso per pedoni e ciclisti. Una via che passa sotto montagne maestose, in mezzo ai boschi, accanto a chalet caratteristici, vicino a case cantoniere e attraverso pittoreschi paesini di montagna. Là dove una volta c’erano le piccole stazioni ferroviarie oggi ci sono casette piene di fiori ai balconi e alle finestre o locali pubblici. La valorizzazione di un territorio che ha grandemente anticipato i tempi, avvenuta quando progetti simili erano molto rari.
La pista ciclabile delle Dolomiti è lunga 60 km. Parte da Calalzo di Cadore, in Veneto, e arriva fino a Dobbiaco, in Alto Adige, nel tragitto da sud a nord. La pista si percorre in 3 o 4 ore e passa per i comuni e paesi di Pieve di Cadore, Tai di Cadore, Valle di Cadore, Vodo di Cadore, Borca di Cadore, San Vito di Cadore, Cortina d’Ampezzo, attraversando il Passo Cimabanche per arrivare a Dobbiaco. La pista segue il tracciato della strada statale 51 Alemagna. In alcuni punti si addentra lungo strette valli, in luoghi di spettacolare bellezza che si possono ammirare solo dalla ciclabile.
Negli anni il percorso della pista ciclabile delle Dolomiti è stato migliorato e riqualificato, con l’aggiunta anche di una segnaletica specifica. A ragione è stata definita una delle piste ciclabili più belle del mondo.
Lungo il tragitto incontrerete alcune delle più belle e spettacolari vette dolomitiche, dalle forme originali: il Monte Antelao, l’imponente Sorapis, il Monte Pelmo con la sua curiosa forma a trono, a San Vito di Cadore, dall’altra parte della Valboite (la valle del torrente Boite), le Tofane, il Monte Cristallo e il Pomagagnon, poi il Monte Piana nel Parco Naturale delle Tre Cime di Lavaredo, che si trovano a poca distanza dalla pista ciclabile. Poi i laghi e i corsi d’acqua.
La zona attraversata dalla pista ciclabile delle Dolomiti è anche di grande interesse storico e artistico. Pensiamo a Pieve di Cadore, città natale del grande pittore Tiziano Vecellio, di cui si può visitare la casa natale. Così come sono da visitare le splendide chiesette tardogotiche dei paesi situati lungo la pista e ovviamente il centro storico di Cortina d’Ampezzo.
Per ulteriori informazioni:
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