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Categoria Curiosità

L’albero più solitario del mondo svela agli scienziati il segreto di un’antica Era

iStock

L’albero più solitario del mondo ha dato un aiuto agli scienziati per trovare le prove dell’epoca geologica conosciuta come Antropocene.

L’Antropocene è l’età geologica attuale che comincia nel momento in cui l’uomo ha iniziato ad avere un impatto sulla geologia e sull’ecosistema della Terra. In concreto è il periodo storico in cui l’uomo, con la sua attività, si è trasformato nella forza trainante che ha influenzato il clima e l’ambiente circostante.

Secondo gli scienziati l’uomo ha influenzato l’ecosistema del nostro Pianeta per secoli e pare che il momento clou sia stato quando i test nucleari degli anni ’50 e ’60 hanno causato un aumento della datazione al carbonio radioattivo influenzando per sempre il clima terrestre. Questo è un segnale di come gli uomini siano diventati il principale agente che provoca un cambiamento sulla Terra: situazione che desta non poca preoccupazione e che è stato scoperto proprio grazie all’albero più solitario della Terra, un abete Sitka, nell’Isola Campbell dell’Oceano Meridionale.

La storia dell’albero più solitario della Terra: l’abete Sitka

Negli anelli annuali di questo albero invasivo, antichissimo, si vedono infatti i segni della bomba atomica e, da quel momento, sempre guardando gli anelli del tronco, le azioni dell’uomo hanno continuato a definire e modificare la nuova epoca geologica per le generazioni a venire lasciando delle tracce ben visibili su questo albero che è diventato un “amico” degli scienziati che, grazie a questa pianta, possono proseguire e trovare nuove tesi che rafforzano gli studi fatti fino ad ora.

Christopher Fogwell, professore di glaciologia e paleoclimatologia presso la Keele University ha spiegato che questo abete è chiamato il più solitario perchè nelle sue vicinanze non ci sono alberi, il più vicino è 200 chilometri. L’albero fu piantato dal 1901 dal Governatore della Nuova Zelanda ed è una testimonianza vivente, possiamo dirlo, dell’epoca dell’Antropocene. Questa pianta è diventata così un marker per i nuovi cambiamenti ecologici del pianeta causati dall’uomo. 

L’albero fu piantato nel 1901 dal Governatore della Nuova Zelanda. Nonostante sia vecchio di un secolo, l’albero alto 10 metri manca di coni. E rimase in uno stato infantile dando prova dell’esistenza reale dll’Antropocene, come ha sottolineato Mark Maslin, professore all’University College di Londra.

Selena Marvaldi

Selena Marvaldi, classe 1987, giornalista pubblicista. Appassionata di natura, viaggi in mare e cultura. Laureata in Informazione ed Editoria a Genova, porta sempre nel cuore la sua terra che ama raccontare nei suoi articoli

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Selena Marvaldi