Bambini in aereo: arrivano le aree child-free

bambini in aereo
Bambini in aereo (iStock)

Buone notizie o cattive notizie, a seconda del punto di vista, sui viaggi in aereo: chi non vuole trascorrere tutto il tempo del volo accanto a bambini rumorosi potrà chiedere che gli venga assegnato il posto in una child-free zone. A seguito di numerosi e spiacevoli episodi che hanno visto per protagonisti bambini scatenati e incontenibili a bordo degli aerei, diverse compagnie si stanno organizzando per allestire delle aree in cabina passeggeri a loro interdette. Così come ci sono sempre più hotel e ristoranti vietati ai bambini, adesso anche gli aerei si attrezzano se non per vietare almeno per limitare la presenza dei bambini a bordo, che in diverse circostanze possono essere un vero tormento.

Diverse compagnie aeree si stanno organizzando o si sono già organizzate.

Bambini in aereo: arrivano le zone interdette

La presenza dei bambini in aereo può essere una vera tortura se si sono rumorosi, scalmanati, capricciosi e piagnucolosi. Davanti a bambini maleducati o troppo nervosi c’è poco da fare per calmarli, a meno di un intervento drastico dei genitori, così può capitare che il viaggio in aereo diventi un incubo. Non è un’esagerazione, visto che molte persone si sono trovate a dover sopportare situazioni fastidiose, imbarazzanti e paradossali, spesso senza poter fare nulla.

Così è emersa con prepotenza la richiesta di allestire a bordo degli aerei degli spazi child-free, ovvero liberi dai bambini. Se non addirittura degli interi aerei vietati ai bambini. Molti passeggeri sono disposti a pagare un tariffa extra pur di viaggiare senza bambini accanto. Così le compagnie aree hanno iniziato ad accontentarli.

Le compagnie aeree che hanno introdotto a bordo dei loro velivoli le aree chlid-free sono:

  • Malaysia Airlines,
  • AirAsia,
  • Scoot Airlines,
  • IndiGo.

Sugli aerei di queste compagnie è possibile prenotare posti senza correre il rischio di avere bambini vicino.

Mancano ancora le compagnie statunitensi, per un motivo ben preciso: si vuole evitare la cattiva pubblicità. Quando si vieta ai bambini l’accesso ad un luogo pubblico oppure viene creata una zona solo per loro, scattano subito le polemiche e le critiche, soprattutto da parte di chi è genitore. Le strutture che limitano le presenze dei bambini vengono accusate di essere insensibili o di fare discriminazioni. Inoltre, se i divieti e i limiti ai bambini possono attrarre la clientela che non li vuole vicino, dall’altro però rischiano di allontanare la clientela formata da famiglie.

Ecco perché le compagnie aeree americane, a differenza di quelle asiatiche, per ora non hanno disposto a bordo dei loro aerei delle child-free zone. E forse non lo faranno mai. C’è il rischio troppo grosso di perdere una fetta di mercato, di essere criticati e finire travolti dalle polemiche per i divieti, con la conseguenza di subire un danno di immagine.

Nonostante un sondaggio, condotto nel 2017 dal sito web di viaggi aerei Airfwarewatchdog, abbia accertato che poco più della metà degli intervistati è convinta che le famiglie con bambini sotto i dieci anni dovrebbero sedere in aree riservate a bordo degli aerei, allo stesso tempo per molti genitori è difficile accettare provvedimenti del genere. La stessa direttrice di Airfwarewatchdog sostiene che relegare in alcune zone loro riservate i bambini e le loro famiglie solleverebbe una ondata di indignazione. I genitori, poi, spesso non riescono ad essere obiettivi riguardo ai figli e non capirebbero misure del genere.

Quindi, per evitare inutili problemi e polemiche ad un settore in crisi come quello del trasporto aereo interno negli Usa, non verranno create zone child-free a bordo dei velivoli statunitensi. Almeno non per ora.

Nel video: un bambino che urla a bordo di un aereo per tutte le 8 ore di volo

A cura di Valeria Bellagamba

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