Meteo impazzito. L’ondata di gelo arrivata ieri su buona parte dell’Italia, in particolare al Sud, è già in fase di esaurimento e le temperature hanno ripreso a rialzarsi. Sull’Italia sta per tornare l’anticiclone, e allo stesso tempo è di nuovo allarme neve sulle Alpi, con il pericolo di valanghe, a causa delle abbondanti nevicate delle ultime ore e del rialzo delle temperature. Un mix micidiale che sta causando molti disagi in montagna con la chiusura delle strade e l’isolamento dei centri abitati.
Nelle ultime ore abbondanti nevicate sono scese sulle Alpi, in particolare su Valle d’Aosta e Alto Adige, con la neve che in alcune zone è arrivata fino a tre metri di cumuli. Cervinia è di nuovo isolata, insieme ad altre località della Valle d’Aosta e della Val Senas, in Alto Adige, mentre dall’altra parte del Monte Cervino, in Svizzera, è Zermatt a condividere la stessa sorte della sua gemella italiana.
Purtroppo alle abbondanti nevicate hanno fatto seguito le valanghe, anche per il rialzo delle temperature.
Una grossa valanga è caduta nel comune valdostano di Oyace, nella zona del Grand Combin. Il grande ammasso di neve ha sfiorato una casa, ma per fortuna nessuna persona è stata coinvolta.
In altre zone della Valle d’Aosta c’è il pericolo di valanghe e le strade sono state chiuse. Come a Cervinia, dove è stato interdetto il transito a tutti i veicoli all’interno del paese, dal pomeriggio di domenica 21 gennaio. Inoltre è stata chiusa, negli ultimi otto chilometri, la strada regionale 46 che porta alla cittadina. La strada era stata chiusa già due volte da inizio anno. A Cervinia nel finesettimana è caduto un altro metro di neve, che si è aggiunta a alla neve già presente, caduta nei giorni precedenti.
A Cervinia “nevica incessantemente da tre giorni – riferisce la guida alpina Giuliano Trucco -, si tratta di neve molto pesante. Ci preoccupa che non ci siano ancora state valanghe spontanee”, . “Da un momento all’altro – continua la guida – ci aspettiamo che scenda qualcosa. Ecco perché stiamo proponendo tutte queste cautele. Probabilmente la strada rimarrà chiusa anche nella notte”.
In Valle d’Aosta potrebbero essere chiuse altre strade.
In Alto Adige è isolata la Val Senales, sempre a causa del pericolo di valanghe. Qui in alcune zone si sono accumulati fino a tre metri di neve. Molti turisti sono rimasti bloccati negli alberghi e dovranno attendere la riapertura delle strade, prima di mettersi in viaggio per tornare a casa. I tecnici stanno effettuando dei sopralluoghi per decidere un distacco pilotato delle valanghe. In Alto Adige, lungo la cresta di confine, il pericolo valanghe attualmente è forte (grado 4 di 5), in alcune zone del Tirolo addirittura molto forte (grado 5 di 5).
Ieri sera era rimasta isolata la cittadina di Livigno, Valtellina. Era stata chiusa la statale 301 del Foscagno, nel tratto del Comune di Valdidentro (Sondrio), per rischio valanghe. Questa mattina è stata riaperta.
Le previsioni del tempo annunciano l’arrivo dell’anticiclone, con un deciso rialzo delle temperature, che faranno arretrare nuovamente l’inverno, già tiepido. Tra lunedì 22 e martedì 23 gennaio l’Italia sarà attraversata da un fronte instabile che non porterà fenomeni rilevanti, escluse le Alpi di confine.
Da martedì 23 gennaio, dunque, tornerà l’alta pressione, con tempo stabile, prevalentemente soleggiato, eccetto residui fenomeni al Sud e nubi sulle zone ovest, dalla Liguria alla Toscana, e temperature in rialzo. Arriva dunque il caldo.
Le temperature massime saranno sopra la media stagionale, soprattutto in alta quota, con, come detto, rischio valanghe, e in pianura e sulle coste. Le temperature minime, invece, si manterranno fredde, soprattutto in pianura, con la possibile formazione di nebbia. Il freddo notturno, comunque non sarà eccezionale.
Il tempo cambierà da giovedì 25 gennaio, con maggiore nuvolosità al Nord e piogge occasionali. Il vento si attenuerà da mercoledì 24 gennaio.
Le temperature massime fra martedì e mercoledì saranno intorno ai 9/10 gradi al Nord, intorno ai 14/15 gradi al Centro e toccheranno i 17 gradi al Sud. Nei giorni successivi si alzeranno, con l’arrivo delle perturbazioni, anche le minime che saranno abbondantemente sopra lo zero al Nord, intorno ai 9 gradi al Centro e sopra i 10 al Sud. A rischio anche i Giorni della Merla che la tradizione vuole che siano i più freddi dell’anno, ma quest’anno rischia di non essere così.
A cura di Valeria Bellagamba