Non si tratta di terrorismo, ma la notizia fa venire la pelle d’oca lo stesso. Siamo in Brasile, a Rio de Janeiro, quando un’auto nera si è lanciata a folle velocità sulla folla che stava passeggiando sul marciapiede della spiaggia più bella e famosa del mondo, Copacabana.
L’automobilista che era alla guida dell’auto, dopo essere stato bloccato dalla polizia, ha dichiarato di aver perso il controllo della macchina in cui era ed essere così finito sul marciapiede affollatissimo del lungomare di Copacabana, a Rio de Janeiro, ferendo almeno 15 persone.
L’uomo una volta fermata l’auto ha cercato di scappare, spaventatissimo, ma è stato immediatamente fermato dalla polizia militare brasiliana. A quanto pare però, secondo le prime ricostruzioni e anche secondo quanto dichiarato attualmente dal governo, non si è trattato di un atto terroristico, ma l’uomo pare che sia stato vittima di un attacco epilettico, di cui soffre, acuito probabilmente dal troppo alcool che gli ha fatto perdere completamente la coscienza.
Ovviamente le autorità hanno arrestato l’autista anche perché tra le 15 persone ferite purtroppo è morta una bambina di 8 mesi.
I primi soccorsi a tutti i feriti sono stati forniti ovviamente sul posto, lungo il marciapiede di Copacabana poi piano piano quelli più gravi sono stati trasportati in ospedale. Gravi sono anche la condizione di un altro giovane ragazzo, attualmente ricoverato in ospedale, in prognosi riservata.
Sebbene questa volta si sia trattato di un incidente, un tragico incidente, quando leggiamo di un auto sulla folla purtroppo il pensiero non può che tornare a Nizza quando durante la festa estiva con i fuochi d’artificio un furgone è piombato sulla folla lungo la passeggiata a mare francese e ha causato tantissimi feriti e tantissimi morti. Una situazione che, come l’11 settembre, probabilmente rimarrà impressa per sempre nella nostra memoria. Anche perchè si tratta di qui casi in cui le vittime sono veramente impotenti e la furia omicida che guida queste persone è incontrollabile e colpisce a caso, senza un minimo di criterio e ci fa sentire così tremendamente vulnerabili anche quando andiamo al supermercato a fare la spesa.