Già per gli antichi era un giorno speciale e anche se noi oggi non lo festeggiamo con il riguardo di allora, il Solstizio d’inverno rimane un giorno molto particolare. Già perché è il giorno più corto dell’anno (con buona pace della tradizione popolare e di Santa Lucia) ed è il giorno che segna il passo: da adesso in poi le giornate tornano ad allungarsi.
Quest’anno il solstizio d’inverno cade il 21 dicembre. Non capita infatti sempre questo giorno, in alcuni anni il 22 o il 23 dicembre. Questa discrepanza di data dipende da dei fenomeni astronomici che prescindono dal nostro calendario. In alcuni luoghi del mondo questa giornata viene festeggiata: a Brighton in Inghilterra ha luogo una parata dal nome eloquente ‘Burning the Clocks’, ossia bruciamo gli orologi che si conclude con un falò sulla spiaggia. In Cina la tradizione vuole che si festeggi come se fosse un capodanno. A Stonehenge in Inghilterra centinaia di persone si radunano per salutare il sole.
Il Solstizio d’inverno è il momento in cui l’emisfero boreale raggiunge il minimo irraggiamento solare e quello australe il maggiore. Il sole è quindi nella sua massima distanza angolare rispetto all’equatore, l’asse terreste è nella sua maggiore inclinazione possibile rispetto all’eclittica e il Polo Nord quindi si trova nel punto più lontano possibile dal sole.
Di conseguenza il Solstizio d’inverno è il giorno con meno luce e ovviamente la giornata con la notte più lunga e segna l’ingresso nella stagione invernale.
Sin dall’antichità questa giornata veniva celebrata in quanto segna una rinascita. Infatti dal Solstizio d’inverno in poi le giornate tornano ad allungarsi: l’alba è sempre meno ritardata e il tramonto inizia a spostarsi sempre più in avanti.
I Romani avevano adottato il culto del Sol Invictus che si univa alle celebrazioni dei loro Saturnali. Gli antichi popoli tedeschi festeggiavano la Festa di Yule e del Sole. A Stonehenge, sito neolitico, questa è una giornata molto particolare e tantissime persone vanno in visita in questo luogo per osservare i raggi del sole all’alba. Si crede infatti che la disposizione delle pietre di Stonehenge sia stata fatta dai Druidi proprio per celebrare il tramonto nel giorno del solstizio d’inverno.
Il solstizio d’inverno è il giorno con meno luce di tutti. Infatti l’alba in questo giorno è ritardata e seppure il sole tramonta qualche minuto dopo rispetto al giorno di Santa Lucia (da cui la tradizione di giorno più corto dell’anno), a conti fatti è il giorno del Solstizio d’inverno quello con meno ore di luce.
Ma non ovunque la durata della giornata sarà uguale. Infatti la latitudine incide sull’ora dell’alba e del tramonto. Così avremo che oggi 21 dicembre a Roma il sole sorgerà alle 7.34 e tramonterà alle 16.42: durerà quindi nel nostro cielo appena 9 ore e 8 minuti. A Palermo però questa giornata avrà 22 minuti in più di luce: infatti l’alba sarà alle 7.20 ed il tramonto alle 16.50.
In ogni caso sarà la giornata più corta dell’anno e come dicevamo la notte più lunga. Una notte suggestiva in cui, se il cielo lo permetterà, potremmo assistere ad una magnificente cascata di stelle. Sono le Ursidi le stelle cadenti di dicembre visibili fino a Natale e che oggi potranno essere viste fin dall’orario del crepuscolo. Uno spettacolo da non perdere in questa lunga notte.
Si dice che essendo il giorno più corto sia anche il più freddo dell’anno. Indubbiamente la maggiore lontananza dal sole e la minor durata dell’irraggiamento solare incidono sulle temperature, ma non bastano a determinarne l’assolutezza. Oggi sarà una giornata fredda così come lo è stata ieri per via dell’irruzione artica che stazione da giorni sul nostro Paese. Insomma, dal punto di vista termico il Solstizio d’Inverno non scombinerà le carte.