Una pianta aliena, scoperta in Toscana qualche tempo fa e segnalata dall’ARPAT, l’agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana. Una circostanza che ci ha incuriosito e sulla quale abbiamo voluto indagare. Ecco di cosa si tratta.
Niente paura, qui non si parla di extraterrestri. La pianta aliena scoperta qualche mese fa in Toscana è aliena solo rispetto all’ambiente toscano, ma è assolutamente terrestre. Si tratta di una pianta sudamericana Ludwigia peploides subsp. montevidensis (Spreng.) P.H. Raven, comunemente denominata porracchia peploide o di Montevideo, appartenente alla famiglia delle Onagraceae.
La porracchia peploide è stata trovata dal Gruppo di Lavoro Biomonitoraggio dell’Area Vasta Centro di ARPAT nel Torrente Ombrone Pistoiese presso la stazione denominata “Ombrone medio” in località Caserana (comune di Quarrata – PT), successivamente, nella stazione denominata “Ombrone valle” in località Comeana (comune di Carmignano – PO). Gli operatori erano impegnati in un campionamento delle acque superficiali attraverso le macrofite acquatiche, per rilevarne lo stato di qualità, quando si sono imbattuti nella “pianta aliena”.
L’origine della pianta è stata confermata dal Laboratorio di Fitogeografia (Dipartimento Biologia) dell’Università degli Studi di Firenze.
Successivamente, la pianta sudamericana è stata rinvenuta in località Ferruccia (comune di Quarrata – PT) e in località Castellare (comune di Pistoia). Non solo, la porracchia peploide è stata ritrovata anche nel Fiume Arno presso Camaioni (comune di Montelupo Fiorentino – FI), a circa 4 km a valle dell’immissione dell’Ombrone Pistoiese nell’Arno. Questo significa che la pianta aliena si è progressivamente estesa, conquistando nuove aree, o forse è meglio dire infestando nuove aree. La sua diffusione, infatti, non è una notizia positiva. Inoltre, l’infestazione non è più controllabile, secondo l’ARPAT.
Negli anni la porracchia peploide è stata importata in varie parti del mondo e si è ampiamente diffusa, per via delle sue elevate capacità vegetative: è molto resistente e cresce velocemente. In Francia è considerata la specie aliena acquatica più invasiva; in Germania, Svizzera e Spagna è stata inserita nella Lista Nera delle piante invasive, ed è presente anche in altri Paesi dell’Europa Occidentale e mediterranea (Regno Unito, Belgio, Portogallo, Paesi Bassi, Grecia).
In Italia la porracchia peploide è stata introdotta alla fine del XX secolo come pianta da acquario, al momento è presente in varie regioni del Nord Italia e nel Lazio. La Regione Lombardia ha incluso la pianta nella lista nera allegata alla L.R. 10/2008 delle specie alloctone vegetali oggetto di monitoraggio, contenimento o eradicazione.
La pianta aliena porracchia peploide ha elevate capacità di diffusione, poiché si può propagare dai frammenti del fusto o del rizoma, facilmente distaccabili dalla pianta per l’azione del vento, dell’acqua o di animali. In seguito i frammenti della pianta radicano sulle sponde dei corsi d’acqua a lento deflusso, creando dei fusti galleggianti lunghi fino a tre metri. La sua crescita rapida e la rapida diffusione ne fanno una specie vegetale biologicamente vincente e per questo motivo infestante.
La diffusione e proliferazione della porracchia peploide può dare luogo ai seguenti problemi:
Per maggiori informazioni su questa pianta aliena si può controllare il sito web dell’ARPAT.