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Consigli di viaggio

Dove NON andare in vacanza nel 2018

Piazza San Marco, Venezia (iStock)

Il nuovo anno è alle porte e magari state già pensando a dove andare in vacanza nel 2018. Bene, ci sono dei posti dove sarebbe meglio voi non andaste.

Si fa sempre un gran parlare di dove andare, di quali Paesi visitare as-so-lu-ta-men-te (volutamente scandito e sillabato), di quali sono i Paesi più economici e così via. Allo scadere dell’anno si moltiplicano i consigli di viaggio sulle mete da visitare l’anno che sta per entrare (e qualcuno di consiglio ve lo diamo anche noi).

Il sito Fodor’s, dell’omonima guida turistica Fodor’s Travel, ha deciso di andare contro corrente indicando i posti dove NON andare nel 2018. Una scelta fatta esclusivamente sulla base di amore per questo Pianeta che ci ospita. Luoghi meravigliosi rischiano di sparire per un eccesso di turismo. Per Fodor’s Travel, e sentiamo di fare nostro questo pensiero, a volte bisogna dire dei no a chi si ama, a ciò che si ama, nella speranza che possa riprendersi, anzi dandogli l’occasione proprio con la propria assenza di poterlo fare.

E’ questo il senso della ‘no list’ di Fodor’s, in cui sono elencati 10 Paesi in cui non andare nel 2018, per i motivi più disparati: dalle questioni ambientali a quelle geopolitiche.

I 10 Paesi dove non andare nel 2018

ISOLE GALAPAGOS
Queste isole a largo delle coste sudamericane, grazie al lungo isolamento, custodiscono preziosissimi tesori di fauna e flora. Ogni turista è un pericoloso veicolo che può alterare per sempre quel delicato ed unico ecosistema.

I POSTI CHE NON VOGLIONO ESSERE VISITATI
Con queste definizione Fodor indica quei luoghi che sono stati costretti a mettere il numero chiuso ai turisti per preservare l’ambiente o la città. Luoghi come Venezia o Machu Picchu, luoghi che per almeno un anno possono fare a meno di noi.

TAJ MAHAL
Il prossimo anno uno dei simboli dell’India e uno dei monumenti più belli e fotografati del mondo sarò sottoposto a un trattamento conservativo e di pulizia che spazzerà via lo spesso strato di inquinamento che copre la Cupola e quattro minareti.

AO PHANG NGA PARK
E’ uno dei luoghi più belli della Thailandia ma anche uno di quelli dove il turismo di massa ha prodotto gravissimi danni all’ambiente alterando completamente l’ecosistema. I pesci, la barriera corallina, la sabbia ha bisogno di riposo e non di umani almeno per un anno.

MYANMAR
In questo caso la presa di posizione di Fodor è politica in quanto è in atto una barbara pulizia etnica contro la minoranza musulmana Rohingya. Per l’Onu è un massacro comparabile per spietatezza al genocidio del Rwanda.

EVEREST
Per dire no al monte più alto del mondo Fodor tura fuori molti argomenti: il prezzo per poter scalare la vetta (cifra comrpesa fra i 25 e i 45 mila euro in base alla stagione); la pericolosità della scalata per via del riscaldamento globale; la sporcizia che i turisti scalatori lasciano in quota.

MISSOURI
Il no è per via delle numerose scelte discriminatorie e razziste compiute dai politici di questo stato. A partire dalla State Bill 43 (che dà potere agli imprenditori in casi di licenziamenti discriminatori) ai tanti fatti avvenuti lo scorso anno ai danni di donne, disabili, anziani e persone di colore.

HONDURAS
Fodor sconsigli di andarci per l’altissimo tasso di omidici che si registra in questo paese. Omicidi le cui vittime sono spesso omosessuali e gli assassini sono spesso le forze dell’ordine.

LA GRANDE MURAGLIA E PECHINO
Pessima qualità dell’aria della Capitale cinese e innumerevoli minacce per una delle Sette Meraviglie del mondo. L’erosione, i graffiti, il turismo di massa stanno mettendo a rischio la sopravvivenza della Grande Muraglia.

CUBA
Il No di Fodor arriva per via delle complicatissime procedure per i viaggiatori statunitensi per entrare a Cuba e anche per visitarla come si vorrebbe tranquillamente fare. D’altronde i rapporti fra gli Usa e Cuba rimangono molto tesi. Tutto ciò non vale per noi Europei, quindi questo ‘no a cuba’ fondamentalmente non ci riguarda.

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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Cinzia Zadro