Esiste da tempo un turismo dello shopping, la scelta delle mete di viaggio a seconda dell’offerta in tema di negozi, grandi magazzini, centri commerciali e boutique di lusso. Diverse grandi firme internazionali le troviamo dappertutto, ma ogni città ha la sua offerta particolare e qualcuna più originale di altre. Senza contare poi la scelta dei locali dove fermarsi tra un acquisto e l’altro, tra caffè e ristoranti. Anche la bellezza del contesto ha la sua influenza.
In questo tipo di turismo sempre più diffuso e molto amato soprattutto dagli stranieri, le città italiane la fanno da padrone con i loro famosissimi marchi della moda e i centri storici eleganti. Mete sognate e ambite da migliaia di turisti in tutto il mondo. Sempre più nuovi ricchi, soprattutto dall’Asia, raggiungono il nostro Paese per fare shopping nelle boutique di lusso. Un osservatorio sul turismo dello shopping ha fatto il punto sulle città italiane più ambite.
Nei giorni scorsi a Roma è stato presentato al forum ideato da Risposte Turismo lo Shopping Tourism Italian Monitor, osservatorio sul turismo dello shopping in Italia, un report sulle città italiane preferite dai turisti dello shopping. Si tratta di una top 5 al vertice della quale non ci sono sorprese.
Le città italiane preferite dal turismo dello shopping
Sono anche le principali città d’arte italiane – se Napoli, Palermo, Lecce, Catania e tutte le bellissime città del Sud ci vogliano perdonare. La spesa media per un turista dello shopping a Milano è di 121 euro. Milano è la capitale della moda italiana, che sia al primo posto tra le mete del turismo dello shopping in Italia non è una sorpresa. Non solo, la città è la più citata anche a livello internazionale, in mezzo a oltre 6.000 destinazioni in tutto il mondo. Ogni persona intervistata poteva indicare fino a tre grandi città nel mondo famose per lo shopping e il risultato è stato il seguente:
“Bisogna smettere di guardare allo shopping tourism come un fenomeno di costume ma bisogna pensarlo un fenomeno che se ben studiato e valorizzato, può rappresentare un nuovo volano con cui i diversi territori possono contribuire alla crescita. Non basta che nelle città ci siano negozi ma bisogna conoscere la domanda e arricchire la città di servizi dai personal shopper alle vie dello shopping, dalle app ai tour dedicati”, afferma Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo.
Fa eco il direttore generale turismo Mibact, Francesco Palumbo: “L’impegno del Governo nei confronti dello shopping tourism, in parte in essere e in parte da sviluppare è volto a favorire quanto più possibile esperienze di acquisto delle produzioni italiane che si possono fare nei centri storici delle piccole e medie città d’arte in modo da sviluppare il legame fra città e borghi, mete dei flussi turistici, e le produzioni di qualità dei territori limitrofi.
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