La+citt%C3%A0+Inca+nascosta+e+inaccessibile+presto+raggiungibile+da+tutti
viagginewscom
/2017/11/28/citta-inca-nascosta/amp/
La+citt%C3%A0+Inca+nascosta+e+inaccessibile+presto+raggiungibile+da+tutti
viagginewscom
/2017/11/28/citta-inca-nascosta/amp/
Destinazioni e Guide turistiche

La città Inca nascosta e inaccessibile presto raggiungibile da tutti

La città Inca di Choquequirao, Perù (iStock)

Si chiama Choquequirao o Choquequirau ed è una misteriosa, spettacolare, nascosta e inaccessibile città Inca in Perù. Si tratta di un sito archeologico eccezionale per la sua realizzazione situato non lontano alla città di Cuzco, nascosto nella profonda valle del Río Apurímac. Lo scorso anno la guida Lonely Planet lo aveva consigliato tra i luoghi da visitare assolutamente nel 2017. Non è difficile capire il perché. Oltre alla bellezza e alla straordinarietà di questo luogo, tuttavia, il consiglio della celebre guida era di visitarlo subito, prima che venga travolto dal turismo di massa, come il Machu Picchu, la celeberrima città Inca sulle montagne.

Choquequirao, infatti, è un luogo nascosto tra le montagne e non facilmente accessibile. Lo si può visitare accompagnati da guide, purché i visitatori siano disposti ad affrontare una escursione a piedi da due a cinque giorni per raggiungerlo, salendo per sentieri ripidi tra montagne, in mezzo alla foresta. Un’esperienza tremendamente affascinante, ma non per tutti. Ecco perché le autorità peruviane hanno deciso di aprire delle vie di collegamento più facili, come una funivia e una nuova strada per portare i veicoli fino a Choquequirao. I visitatori della città Inca potrebbero passare dai 5.000 all’anno di oggi ai 3.000 al giorno di domani. Un impatto fortissimo su questo meraviglioso e ancora intatto sito archeologico. Ecco perché, come suggerisce Lonely Planet, è da visitare al più presto, prima che perda il fascino del luogo nascosto e isolato.

La città Inca di Choquequirao raggiungibile da tutti

Molti turisti saranno contenti, ma la stupenda e inaccessibile città Inca di Choquequirao potrebbe presto perdere il suo fascino quando sarà raggiunta dal turismo di massa, un po’ come accaduto al più conosciuto sito archeologico di Machu Picchu. Choquequirao è un sito per certi versi ancora più straordinario del Machu Picchu per letteralmente arrampicata su una parete quasi verticale, sulla quale gli Incas hanno scavato terrazzamenti e costruito questa città eccezionale. Non è difficile capire perché sia così difficile raggiungere. Choquequirao era stata costruita proprio per sfuggire alla furia distruttrice dei conquistadores spagnoli ed è l’ultimo baluardo della civiltà Inca.

Choquequirao sorge sulle montagne Vilcabamba, catena che a sua volta appartiene alle Ande, nella Valle del Río Apurímac, all’interno dell’Área de conservación regional Choquequirao.

Terrazzamenti a Choquequirao, Perù (Ericbronder, CC BY-SA 3.0, Wikipedia)

Finora, per raggiungere questo straordinario sito archeologico non c’erano mezzi di trasporto, niente autobus né treni come per Machu Picchu, l’unico modo per arrivare a Choquequirao è un’escursione a piedi di due giorni, partendo dal vicino villaggio di Cachora. Come abbiamo detto, presto le cose cambieranno, quella che è stata definita la città sorella del Machu Picchu, situata a circa 60 km a sud-ovest dal più celebre sito archeologico peruviano, potrà essere raggiunta da tutti, senza dover camminare per giorni nella foresta.

Le autorità peruviane mirano a realizzare una funivia che parte dal fondovalle per salire fino alla montagna dove sorge questa incredibile città Inca, che dovrebbe essere raggiunta in appena 15 minuti. Non solo, c’è anche il progetto di costruire un unico percorso con il Machu Picchu, con un trenino e una strada aperta ai veicoli.

I cantieri per la realizzazione del nuovo percorso dovrebbero aprire l’anno prossimo e i nuovi collegamenti con la città Inca dovrebbero essere aperti nel 2021. Se volete visitare Choquequirao  ancora selvaggia, prima che venga colonizzata dal turismo di massa.

Choquequirao

Valeria Bellagamba

Pubblicato da
Valeria Bellagamba