Il cambio dell’ora è il momento che segna il passo fra la stagione estiva e quella invernale. L’arrivo dell‘ora solare sancisce la definitiva entrata nel periodo più freddo e buio dell’anno, quando le giornate diventano inesorabilmente più corte, il cielo è plumbeo e l’aria gelida.
E giunti alla fine di ottobre pronti ad affacciarci ad un novembre che si prospetta molto rigido arriva anche il cambio dell’ora. Lasciamo l’ora legale e riprendiamo l’ora solare. Un cambio malvisto, che in molti vorrebbero abrogare, ma ormai da quasi 100 anni – sebbene con lunghe pause – è consuetudine in Italia e in Europa. In Italia la prima volta del cambio orario avvenne come misura di guerra nel 1916. Ebbe poi fasi alterne fino al 1965 quando venne adottata definitivamente; infine nel 1996 tutti i Paesi Europei hanno adottato lo stesso calendario per il cambio dell’ora (qui scopri dov’è in vigore il cambio dell’ora nei Paesi del mondo)
L’ora solare entrerà nella notte fra sabato 28 ottobre e domenica 29 ottobre 2017. Alle ore 3 del mattino le lancette dovranno essere spostate indietro di un’ora. Le rimetteremo avanti fra 5 mesi, nella notte fra sabato 24 e domenica 25 marzo 2018.
La buona notizia è che con l’entrata dell’ora solare domani notte dormiremo un’ora in più, la cattiva è che le giornate saranno più corte. Il sole infatti se in questi giorni tramonta circa alle 18, domenica lo vedremo sparire alle 17, fino al giorno più corto dell’anno che è il 21 dicembre, solstizio d’inverno, e non il 13 dicembre Santa Lucia come vuole tradizione. Se il sole tramonterà prima, avremo però più luce al mattino. Ed è proprio la necessità di aver luce già la mattina a spingere a continuare ad avere il cambio di orario. Un modo per risparmiare energia elettrica.
Con il cambio dell’ora cambieranno le nostre abitudini e anche il nostro organismo deve fare lo stesso. Ma il passaggio da un orario all’altro potrebbe essere stressante per il nostro corpo. La luce è infatti un elemento fondamentale che regola i nostri ritmi: regola l’ipotalamo, la regione del cervello deputata a controllare il sonno e la veglia, l’umore e l’appetito. Un cambiamento ha bisogno di tempo per essere assorbito.
Nei giorni successivi all’entrata in vigore del nuovo orario potremmo quindi avere quelli che sono i sintomi da jet-lag: stanchezza generalizzata, affaticamento, disturbi del sonno, mal di testa, umore depresso e nervosismo. Nel giro di pochi giorni tutto si risolve, ma l’inverno in generale non è proprio un tocca sana per l’umore. Diversi studi scientifici hanno dimostrato infatti quanto la mancanza di luce solare influenzi il nostro benessere. Il sole non solo svolge un ruolo cardine nella sintesi della vitamina D, ma una sua scarsa presenza porta ad un aumento della melatonina che influenza negativamente il nostro umore.