Mancano pochi giorni alla Festa di Ognissanti (Tutti i Santi) e alla commemorazione dei defunti, il 1° e 2 novembre. Si tratta di celebrazioni importanti per la religione cattolica, che negli ultimi anni sono state contaminate dall’aspetto più commerciale della festa e in particolare dalla ricorrenza di Halloween, la notte del 31 ottobre, festa legata alla tradizione celtica pagana, in particolare di origine irlandese, che in epoca recente ha assunto una connotazione macabra e soprattutto commerciale negli Stati Uniti, dove è diventata molto popolare e in questa forma esportata in tutto il mondo.
Per riappropriarci della nostra tradizione, vediamo insieme da dove nasce la Festa di Ognissanti in Italia.
Il 1° novembre si celebra la Festa di Ognissanti o Tutti i Santi, mentre il 2 novembre è la giornata dedicata alla commemorazione dei defunti. Si tratta di due ricorrenze importanti della liturgia dei Paesi di tradizione cristiana, onorate con riti molto antichi, che possono essere diversi nella forma ma hanno lo stesso spirito.
Negli ultimi anni questa doppia festività è stata un po’ oscurata da Halloween, festa commerciale che viene dagli Stati Uniti, molto diversa dall’antica celebrazione celtica con cui si salutava la fine dell’estate. Vediamo invece come nasce la tradizione italiana e cristiana della Festa di Ognissanti.
Già nel III secolo d.C. le prime comunità cristiane celebravano una festa in onore dei santi. Questa celebrazione raggiunse anche Roma, quando il 13 maggio del 609 o 610 d.C. Papa Bonifacio IV dedicò il celebre Pantheon alla Vergine Maria e a tutti i Santi, trasformandolo da tempio pagano a luogo di culto cristiano e inaugurando la Festa di Ognissanti.
La celebrazione fu poi spostata al 1° novembre da Papa Gregorio III (731-741), che voleva far coincidere la festività cristiana con il capodanno celtico, nella speranza di far passare quest’ultimo in secondo piano e fargli perdere di significato. La data fu scelta anche per celebrare l’anniversario della consacrazione di una cappella a San Pietro alle reliquie “dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo”. Tuttavia i riti pagani di All Hallows’ Day e soprattutto All Hallow’s Eve, da cui viene Halloween, continuarono nel tempo, con la loro caratteristica di mistero e magia, e oggi a quasi 1.200 anni di distanza sembrano aver preso sopravvento sulla festa cristiana. Con il re franco Luigi il Pio nell’835 il 1° novembre divenne festa di precetto.
Per quanto riguarda invece la Commemorazione dei defunti, questa fu creata nel 998 dall’abate benedettino Odilone di Cluny, il quale ordinò che, dopo i vespri del primo novembre, le campane della sua abbazia suonassero rintocchi funebri. La celebrazione fu in seguito istituzionalizzata da papa Gregorio IV e, per volere di papa Sisto IV, fu estesa a tutta la Chiesa d’Occidente nel 1474.
Oggi in Italia si è festivo solo il giorno di Ognissanti, mentre fino a non molti anni fa erano previsti due giorni di festa, almeno nelle scuole. Tendenzialmente il 2 novembre è festa solo è compreso in un ponte a ridosso del weekend.
Tante sono le tradizioni popolari legate alle ricorrenze dei Santi e dei Morti, in alcune zone d’Italia ancora molto sentite e celebrate. Nelle zone rurali e in alcuni paesi di Abruzzo, Friuli, Piemonte, Puglia, Trentino e Veneto c’è l’usanza nella notte tra il 1° e il 2 novembre di lasciare un lume acceso, acqua fresca e pane per i morti in visita al mondo terreno. In Valle d’Aosta, addirittura, c’è l’usanza di lasciare la tavola apparecchiata e imbandita a casa quando si va in visita al cimitero; mentre nelle campagne della Lombardia vengono sistemate coperte e lenzuola per il riposo dei defunti. In Sardegna i bambini girano di casa in casa per chiedere le offerte per i morti e ricevono pane, fichi secchi, dolci e mandorle.
Tradizione della Festa di Ognissanti
A cura di Valeria Bellagamba