Castelli+abbandonati+e+in+rovina+d%26%238217%3BItalia%3A+affascinanti+e+spettrali
viagginewscom
/2017/10/05/castelli-abbandonati-italia/amp/
Castelli+abbandonati+e+in+rovina+d%26%238217%3BItalia%3A+affascinanti+e+spettrali
viagginewscom
/2017/10/05/castelli-abbandonati-italia/amp/

Castelli abbandonati e in rovina d’Italia: affascinanti e spettrali

Rocca Calascio (ThinkStock)

Castelli abbandonati, rocche in rovina, ruderi sui quali la natura ha ripreso il sopravvento rendendoli irriconoscibili. Sono gli edifici più o meno antichi che troviamo nelle campagne, nelle montagne e città italiane. Luoghi pieni di fascino e mistero, con molte storie da raccontare. Sorprendenti, inquietanti e romantici, ecco i castelli abbandonati da visitare in Italia.

Castelli abbandonati e in rovina in Italia

L’Italia è piena di meraviglie architettoniche: città d’arte, chiese, palazzi, ville, monasteri, castelli, borghi antichi, rovine dell’antichità. Ogni angolo del nostro Paese ha le sue bellezze, molte delle quali antichissime. Alcune sono perfettamente conservate altre abbandonate e in rovina. Tra i resti di un passato glorioso non ci sono solo gli edifici dell’antichità, di epoca greca, romana o etrusca, ma anche antiche fortezze, mura e torri di castelli, medievali e moderni. Un patrimonio architettonico da non perdere e tutto da scoprire con escursioni e visite dedicate.

I castelli abbandonati e in rovina fanno parte di questo patrimonio prezioso, disseminato per il territorio italiano, da nord a sud. Alcuni sono stati recuperati, anche se lasciati in forma di rudere, altri sono stati lasciati al loro destino, in balia di piante rampicanti e degli agenti atmosferici. Scopriamo insieme i castelli abbandonati e in rovina da vedere in Italia.

Rocca Calascio, Calascio (L’Aquila)

Rocca Calascio provincia dell’Aquila (iStock)

Rocca Calascio è il rudere di un antico castello abruzzese, sulle montagne della provincia dell’Aquila, all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. È uno dei luoghi più suggestivi d’Italia, un posto da favola, diventato famoso grazie al film degli anni ’80 Lady Hawke, con Michelle Pfeiffer e Rutger Hauer. Il castello è di epoca medievale, risale al XII secolo, e anche se è stato lasciato come rudere è stato recuperato e valorizzato.

Castello del Rivellino, Tuscania (Viterbo)

Castello del Rivellino, Tuscania (iStock)

Imperdibile il Castello del Rivelino, a Tuscania, nel Lazio, provincia di Viterbo. Il castello di epoca medievale, con la merlatura ghibellina, è diroccato sorge su una collina a due passi dal centro storico della città nella Riserva Naturale Tuscania

Castel Cardinale, Viterbo

Castel Cardinale (Foto G. Garofoli 10-2010, www.tesoridellazio.it)

A poca distanza dal Castello del Rivellino, nella campagna di Viterbo, si trovano gli affascinanti ruderi di Castel Cardinale, su una collina circondata da pini.

Castello del Drosso, Torino

Castello del Drosso (www.museotorino.it)

Il Castello del Drosso è un edificio complesso formato da antico insediamento rurale cistercense con mura, torri e cascinali annessi. Trasformato in residenza gentilizia nel Cinquecento, ha conservato le caratteristiche della fortificazione. Si trova appena fuori il centro abitato di Torino, vicino a Mirafiori Sud.

Castello della Rotta, Moncalieri (Torino)

Castello della Rotta, Moncalieri (Wikipedia)

È conosciuto come il castello più infestato d’Italia, per le numerose segnalazione della presenza di fantasmi. Il Castello della Rotta, sperduto nelle campagne di Moncalieri, in provincia di Torino. È un antico edificio medievale abbandonato, dal  Medioevo per 300 anni fino al Cinquecento fu di proprietà dei Cavalieri templari. La sua fama per le leggende sui fantasmi è cresciuta soprattutto negli ultimi decenni.

Castello di Fossaceca, Terranova di Arpaise (Benevento)

Castello normanno di Fossaceca, Terarnova di Arpaise (Fiore Silvestro Barbato – Flickr, CC BY-SA 2.0, Wikicommons)

Da vedere, anche se sotto la vegetazione fitta i ruderi del Castello normanno di Fossaceca (XII secolo), Terranova di Arpaise, in provincia di Benevento, in Irpinia.

Castello di Arechi, Salerno

Castello di Arechi, Salerno (Giaros, CC BY-SA 3.0, Wikicommons)

Domina la città e il golfo di Salerno dal monte Bonadies a 300 metri di altezza, è l’imponente Castello di Arechi. Si tratta di un castello longobardo, attribuito al duca Arechi II che lo fece costruire nell’VIII secolo su una precedente fortificazione bizantina del VI secolo. Una parte è stata restaurata ed è adibita a centro congressi e museo, mentre la torre e parte della cinta muraria sono ruderi.

Castello di Carafa, Roccella Jonica (Reggio Calabria)

Castello di Carafa, Roccella Jonica (Marcuscalabresus, CC BY-SA 3.0, Wikipedia)

Sopra la città di Roccella Jonica, in Calabria, sorge su uno sperone roccioso Castello angioino dei Carafa, noto anche come Castello della Repetta, forma una cittadella con un palazzo e una chiesa. In parte è stato recuperato. A pochi metri di distanza sorge la Torre di Pizzofalcone. Entrambi sono due eccezionali punti panoramici sulla Costa dei Gelsomini.

Castello di Stilo (Reggio Calabria)

Castello di Stilo, Reggio Calabria (Marcuscalabresus, CC BY-SA 4.0, Wikicommons)

Poco più a nord di Roccella Jonica è da visitare l’affascinante Castello Normanno di Stilo. Un monumento recentemente restaurato e parzialmente ricostruito, accessibile ai visitatori, di cui sono rimaste però le mura diroccate. Il castello si arrampica sulle rocce del Monte Consolino, offrendo una vista spettacolare sulla vallata sottostante. Fu fatto costruire nell’XI secolo da Ruggero II di Sicilia.

Castello aragonese Le Castella, Isola di Capo Rizzuto (Crotone)

Le Castella, fortezza aragonese a Isola di Capo Rizzuto (Mannafly, CC BY-SA 4.0, Wikicommons)

Assolutamente imperdibile la fortezza aragonese sul mare di Le Castella a Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. Il castello sorge su un’isola collegata da un istmo alla terraferma. La struttura principale del castello è perfettamente conservata e visitabile, mentre parte della vecchia cittadella è un rudere.

VIDEO: Rocca Calascio

A cura di Valeria Bellagamba

Valeria Bellagamba

Pubblicato da
Valeria Bellagamba