Malattie+tropicali+in+Italia%3A+le+regioni+dove+%C3%A8+scattato+l%26%238217%3Ballarme
viagginewscom
/2017/09/08/malattie-tropicali-italia/amp/
Consigli di viaggio

Malattie tropicali in Italia: le regioni dove è scattato l’allarme

Malattie tropicali: Zanzare del virus Zika (Mario Tama/Getty Images)

In questi giorni le malattie tropicali sono al centro delle cronache dopo il tragico caso della bambina di Trento morta di malaria pur non essendo stata all’estero. Le origini del contagio sono ancora misteriose, non si può dire ancora con certezza se la bambina abbia contratto la malaria nell’ospedale di Trento dove era stata ricoverata per altri problemi di salute o se invece sia stata contagiata in campeggio a Bibione, località balneare della costa veneziana, dove era stata in vacanza in agosto con la famiglia.

Mentre le autorità sanitarie stanno indagando, nel nostro Paese è scoppiata la psicosi da malattie tropicali. La malaria si trasmette dalla puntura di una zanzara, la Anopheles, che vive nei Paesi tropicali o sub tropicali, ma che non è presente in Italia, o almeno non dovrebbe. Non si può escludere infatti che questa zanzara, come le altre responsabili della trasmissione di altre malattie tropicali, arrivino da noi trasportate in borse, valigie o perfino vestiti. A portarle nel nostro Paese potrebbero essere i tanti viaggiatori e turisti che ormai si muovono sempre più frequentemente in giro per il mondo, anche e soprattutto nei Paesi esotici.

Nei mesi scorsi si sono verificati in Italia alcuni casi di connazionali tornati dall’estero con una malattia tropicale, come la dengue o il virus zika. Casi che non hanno suscitato un eccessivo allarme, ma una doverosa attenzione sì. I pazienti sono stati sottoposti alle cure necessarie e per precauzione le zone che hanno frequentato sono state disinfestate.

Ai tempi della globalizzazione, con gli spostamenti sempre più frequenti e i viaggi low cost che ormai possono fare quasi tutti anche in mete esotiche, certe malattie possono circolare più velocemente e anche se non si trasmettono da uomo a uomo, il rischio è che chi le abbia contratte abbia portato con sé di ritorno da un viaggio il veicolo di tali malattie, ovvero le zanzare responsabili del contagio. Vediamo gli ultimi casi registrati in Italia.

Malattie tropicali in Italia: i casi registrati nelle nostre regioni

Ricordate l’allarme scatenato dal virus Zika nel 2016? Se ne era parlato molto soprattutto durante l’estate di quell’anno perché il virus trasmesso dalla zanzara Aedes era pericolosissimo per le donne incinte, a causa delle malformazioni che provoca nel feto, quindi le autorità sanitarie sconsigliavano i viaggi nei Paesi dove si erano verificati casi di contagio e dove la zanzara era presente: i Paesi dell’America latina. L’allarme riguardava in particolare il Brasile, per via dei Giochi Olimpici di Rio. Fortunatamente alle Olimpiadi non ci sono stati problemi, ma del virus poi non si è parlato quasi più. Non perché sia sparito, forse solo per disinteresse. Comunque casi di contagio da Zika si sono verificati anche tra turisti italiani.

Oltre ai primi casi del 2016, purtroppo uno anche ai danni di una donna incinta, l’ultimo caso di virus Zika riguarda un turista italiano rientrato in questi giorni a Marghera, in provincia di Venezia, da un viaggio in Paesi tropicali. L’uomo è stato sottoposto alle cure del caso e sta bene. A parte le conseguenze sulle donne incinte, infatti, dal virus si guarisce. Dopo la segnalazione alle autorità sanitarie, è scattata la profilassi di rito, con la disinfestazione nel quartiere di Marghera dove l’uomo abita.

Un altro caso di contagio di Zika riguarda un turista di Rimini di 32 anni appena tornato da un viaggio a Cuba. L’uomo è ricoverato in ospedale, nel reparto malattie infettive, ma sta abbastanza bene. Anche in questo caso sono scattate le misure di prevenzione nella zona di Rimini dove vive l’uomo. Nelle vicine proprietà private, i tecnici dell’Asl hanno proceduto alla disinfezione della vegetazione, sono intervenuti con trattamenti larvicidi di tombini e caditoie e con la rimozione dei potenziali focolai di sviluppo delle larve di zanzara, eliminando tutti i contenitori in grado di raccogliere acqua. Mentre i tombini che si trovano sul suolo pubblico sono stati sottoposti a trattamento antivirale. Saranno eseguiti interventi anche sul verde lungo le strade. Provvedimenti di cautela, adottati per abbattere eventuali zanzare presenti ed eliminare i rischi di trasmissione del virus, anche se molto remoti.

Nelle settimane precedenti, sempre in Emilia Romagna, un altro caso di contagio di virus Zika si era registrato lo lo scorso 28 agosto a Reggio Emilia. La persona colpita era sempre un viaggiatore di rientro dall’estero. Non si conosce il Paese di provenienza, ma si sa che è uno di quelli a rischio Zika. Anche in questo caso non c’è stato nessun pericolo serio per il paziente, che è stato curato da prassi, così come sono stati effettuati trattamenti di disinfestazione nelle zone abitualmente frequentate dall’uomo. La disinfestazione si rende necessaria in questi casi non tanto per l’eventuale presenza della zanzara Aedes, che trasmette il virus Zika e non si trova in Italia, quanto per il rischio che altre zanzare possano aver punto il paziente infetto e trasmettere poi il virus ad altre persone.

Il virus Zika ha sintomi comuni a quelli di una leggera influenza: febbre e dolori muscolari. Può anche causare una eruzione cutanea. È una malattia curabile, ma può avere conseguenze gravi nelle donne incinte perché può causare nel feto la microcefalia, una malformazione. Il virus Zika si trasmettere in due modi: con la puntura di zanzare Aedes infette, oppure attraverso rapporti sessuali con partner maschile infetto.

Casi di Dengue, un’altra malattia tropicale con febbre trasmessa dalla zanzara della specie Aedes aegypti, si sono recentemente verificati in Veneto e in Emilia Romagna. Nel primo caso si tratta di un giovane di 30 anni di Rossano Veneto di rientro ai primi di settembre da un viaggio in India. Il giovane è stato colpito da febbre alta e dolori alle articolazioni e sottoposto alle terapie necessarie. La zona in cui abita è stata disinfestata. A differenza della malaria, infatti, la Dengue può essere trasmessa anche dalla zanzara tigre presente in Italia, nel caso in cui punga la persona infetta. Oltre alla disinfestazione, Il comune di Rossano ha emesso una circolare che impone ai cittadini che abitano nella zona del contagiato di tenere le finestre chiuse, lavare bene frutta e verdura prima di consumarle, rilavare panni stesi con acqua e sapone e pulire i giochi dei bambini lasciati all’aperto. Allo stesso tempo, però, il sindaco di Rossano ha tranquillizzato la popolazione.

Ai primi di settembre un latro caso di Dengue era stato registrato anche a Bologna, riguardante un turista rientrato da un Paese del Sud-est asiatico. Anche qui è stata messa in atto la procedura di rito: ricovero e cure per il paziente e disinfestazione dalle zanzare nelle zone di residenza dell’uomo.

La Dengue chiamata anche febbre dengue è una malattia infettiva che causa febbre, cefalea, dolori muscolari e articolari e anche una eruzione cutanea. Solitamente ha un decorso benigno, salvo rari casi di febbre emorragica che può essere letale. La dengue è trasmessa con una puntura delle  zanzare Aedes aegypti o tramite infusione di emocomponenti o emoderivati infetti.

Infine, riguardo alla Malaria, si tratta della malattia tropicale con più casi in Italia. Negli ultimi 5 anni, infatti, si sono verificati oltre 3.600 casi, per la precisione 3.633 dal 2011 al 2015. Si tratta della malattia tropicale più importata nel nostro Paese, la totalità dei casi infatti sono d’importazione, mentre quelli autoctoni, ovvero di persone contagiate in Italia senza aver viaggiato all’estero (come nel caso della bambina morta), sono stati solo sette. I dati sono del Ministero della Salute, riportati nella Circolare per la Prevenzione e controllo della malaria in Italia, aggiornata allo scorso dicembre. In questi 5 anni i decessi per malaria in Italia sono stati quattro, causati da infezioni da Plasmodio falciparum contratte in Africa.

Il 70% dei malati di malaria di in Italia sono uomini, di cui il 45% ha tra i 24 e i 44 anni. I cittadini italiani colpiti da malaria sono il 20% dei casi, di cui il 41% era in viaggio per lavoro, il 22% per turismo, il 21% per volontariato/missione religiosa. Gli stranieri rappresentano ben l’80%, e di questi l’81% dei casi si è registrato tra immigrati regolarmente residenti in Italia e tornati nel Paese d’origine in visita a parenti e amici, il 13% tra immigrati al primo ingresso. La maggior parte dei casi è stata registrata nelle regioni del Centro-Nord.

La malaria è una malattia grave perché potenzialmente mortale se non viene curata in tempo.

Dal portale della Farnesina Viaggiare Sicuri vi segnaliamo la guida sulle Malattie infettive più frequenti del viaggiatore e l’approfondimento sul virus Zika.

VIDEO: La salute in valigia: prevenire le malattie tropicali

Valeria Bellagamba

Pubblicato da
Valeria Bellagamba