Se parliamo di mercato e di vendita di droga leggera, la cannabis, probabilmente il primo paese che ci viene in mente (per clichet) è la Giamaica. Invece il più grande produttore di Cannabis del mondo, in modo completamente legale, è un paese inaspettato: la Cina. In cinque anni il mercato della cannabis potrebbe arrivare ad un valore di 15 miliardi di dollari, segnando così un passo avanti nel futuro dell’industria cinese.
Zitta zitta così la Cina è diventato uno dei paesi principali nella produzione di cannabis nel mondo attraverso un primo periodo in cui vigeva il “occhio non vede cuore non duole” dei potenti cinesi, passando poi a una completa regolamentazione delle coltivazioni in diverse aree della Cina: nello Heilongjiang e nella provincia meridionale dello Yunnan. Unendo la produzione di queste due regioni si raggiunge praticamente la metà delle piantagioni di canapa riconosciute legalmente nel mondo.
Del resto, la cannabis, non ha solo il “valore” di droga leggera: se i gambi vengono usati nell’industria tessile, le foglie nel settore farmaceutico, i semi in quello alimentare. Un vero e proprio business che, per la Cina, deve rimanere attivo e florido proprio come ora.
I vantaggi della coltivazione di canapa sono poi innumerevoli: la rendita è di circa 1500 dollari per ettaro, le piante difficilmente vengono attaccate dai parassiti e non hanno bisogno di particolari pesticidi. Si spiega subito come mai i maggiori produttori di lino, infatti, abbiano deciso di convertire le loro piantagioni in cannabis.
Ovviamente per regolamentare il tutto però la Cina è anche il paese con le sanzioni più pesanti al mondo se si viene ritrovati in possesso di cannabis in modo non legale. Come riporta Il Fatto Quotidiano, infatti, si parla di pena di morte per chi viene trovatp in possesso di oltre 5 chili di foglie di marijuana lavorate, 10 chili di resina o 150 chili di foglie fresche.
La Cina così si sta ponendo come leader nel mercato della cannabis con oltre 600 brevetti su questa pianta, come un farmaco per i disturbi post-traumatici da stress. Il tutto accompagnato poi da un progetto ancora più ampio ossia quello di ricostruire un’immaginifica Via della Seta, dove il commercio principale è quello della cannabis.