Il mare italiano è malato di inquinamento e purtroppo si tratta di una malattia cronica. A pronunciare l’infausta diagnosi è la Goletta Verde di Legambiente che come ogni anno anche questa estate ha pubblicato il suo rapporto sullo stato di salute delle acque dei mari italiani. I dati non sono incoraggianti.
Puntuale come ogni anno Goletta Verde ha reso pubblici i suoi dati sui prelievi delle acque dai mari italiani e purtroppo i risultati non sono positivi. I mari italiani sono malati cronici di inquinamento. Al termine del viaggio lungo i 7.412 chilometri di coste italiane, per prelevare ed analizzare campioni di acque del nostro mare, i tecnici dell’imbarcazione dei Legambiente hanno comunicato che risulta inquinato il 40% dei campioni di acqua di mare. Quasi la metà.
I campioni d’acqua prelevati hanno mostrato cariche batteriche elevate, è la denuncia di Goletta Verde. Su 260 punti esaminati, ha fatto sapere Goletta Verde, sono 105 quelli in cui erano presenti batteri “oltre i limiti di legge”, “un inquinamento – ha spiegato il rapporto – legato alla presenza di scarichi fognari non depurati“.
I punti maggiormente inquinati sono 38 e sono stati definiti “malati cronici“, perché mediamente inquinati negli ultimi 5 anni. Queste zone sono concentrate soprattutto in 4 Regioni italiane: Lazio (8), che la maglia nera, seguono Calabria (7), Campania e Sicilia (5).
Legambiente ha presentato “alle Capitanerie di Porto 11 esposti, uno per ogni regione in cui sono presenti i malati cronici di inquinamento, sulla base della legge sugli ecoreati che ha introdotto i delitti ambientali nel codice penale, tra cui il reato di inquinamento ambientale”.
Per analizzare le acque dei mari italiani, i tecnici di Goletta Verde hanno esaminato i parametri microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli), considerando come inquinati i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e fortemente inquinati quelli che superano di più del doppio tali valori. L’obiettivo dei controlli “è verificare lo stato di qualità del mare e delle coste con particolare attenzione al rischio di inquinamento causato dalla mancanza o inadeguatezza del servizio di depurazione“.
Dei 105 campioni di acqua risultati con cariche batteriche elevate, “ben 86 (ovvero l’82%) registrano un giudizio di fortemente inquinato. L’87% dei campioni inquinati e fortemente inquinati sono stati prelevati alle foci di fiumi, torrenti, canali, fiumare, fossi o nei pressi di scarichi che si confermano i nemici numero uno del nostro mare. Mentre il 13% è stato prelevato presso spiagge affollate di turisti“.
Il mare più pulito è anche quest’anno quello della Sardegna, che presenta solo 5 situazioni critiche, seguita dalla Puglia. In alto Adriatico, anche per la forte siccità che ha ridotto molto le portate di fiumi, fossi e canali che si riversano in mare, le situazioni migliori si riscontrano in Emilia Romagna e Veneto.
Un altro problema evidenziato da Goletta Verde è quello dei rifiuti in mare, per il 96% sono costituiti da plastiche, destinate a rimanere a lungo anche in forma di microresidui. Su 46 spiagge controllate “sono stati trovati quasi 7.000 cotton fioc, frutto della cattiva abitudine di buttarli nel wc e dell’insufficienza depurativa”. “Nel 18% dei punti monitorati dai tecnici di Goletta Verde è stata riscontrata la presenza di rifiuti da mancata depurazione: assorbenti, blister, salviette ma, soprattutto, cotton fioc”.
Il Mediterraneo, ha sottolineato Legambiente, “è uno dei mari più minacciati dai rifiuti che galleggiano e da quelli spiaggiati, frutto della cattiva gestione a monte, dell’abbandono consapevole e della cattiva depurazione”.
Per ulteriori informazioni: Goletta Verde News 2017.
VIDEO: rifiuti in mare e sulle coste, la denuncia di Goletta Verde