Per le vostre vacanze estive vi abbiamo proposto le mete di ideali dove andare in Italia e diverse idee per l’estero, tra Paesi bellissimi e città economiche. Vi abbiamo segnalato le mete più sicure all’estero e anche quelle a rischio, per la situazione politica e sociale o calamità naturali. Vi abbiamo segnalato i Paesi pericolosi nel mondo, quelli dove è bene non andare oppure dove usare la massima prudenza. Qui vi proponiamo un aggiornamento sulle mete pericolose nel mondo, in base agli ultimi aggiornamenti dalla Farnesina e dal suo portale Viaggiare Sicuri.
Mete a rischio: dove non andare o usare prudenza
Vi proponiamo qui un aggiornamento sulle mete a rischio nel mondo, Paesi travolti da tensioni politiche e sociali o dove sono in corso calamità naturali. Ecco dove non andare o dove si può andare, ma usando la massima prudenza. Le segnalazioni sono fatte in base agli aggiornamenti del portale Viaggiare Sicuri, gestito dall’Unità di Crisi del nostro Ministero degli Esteri (Farnesina).
Vi ricordiamo, poi, quei Paesi dove è assolutamente sconsigliato viaggiare, anche perché spesso inaccessibili o interdetti: Siria, Iraq, Libia, Mali, Afghanistan, la zona a Sud-Est della Turchia al confine con la Siria, infine la Striscia di Gaza. Si tratta di zone martoriate dalla guerra civile e spesso ad altissimo rischio di terrorismo. Inoltre la maggior parte di questi Paesi ha le frontiere chiuse oppure non è presente una sede diplomatica italiana. La Striscia di Gaza ha una situazione particolare, e per entrare qui occorre un’autorizzazione speciale.
Le mete a rischio da evitare al momento o dove usare la massima prudenza.
Venezuela
La già difficilissima situazione in Venezuela, con mesi di tensioni politiche e proteste sociali che hanno causato vittime, si è ulteriormente aggravata negli ultimi giorni. Le elezioni per la nuova Assemblea Costituente hanno causato nuovi violenti scontri e vittime. Soprattutto nella capitale Caracas, ma anche in altre zone del Paese. La Farnesina raccomanda ai connazionali che si trovano nel Paese la massima prudenza e di: evitare cortei ed ogni tipo d’assembramento e tenersi costantemente informati sugli sviluppi della situazione attraverso i media. Alla luce delle continue tensioni e del deterioramento delle già critiche condizioni di sicurezza, la Farnesina raccomanda di posticipare i viaggi non necessari nel Paese.
In Venezuela la situazione generale permane estremamente precaria, con episodi di criminalità largamente diffusi che si verificano con sempre maggiore frequenza. Si registrano numerosi casi di rapine a mano armata a danno di visitatori stranieri, talvolta con esiti tragici, oppure sequestri a scopo di estorsione (che hanno coinvolto anche cittadini italiani residenti). Si segnalano frequenti tentativi d’estorsione ai danni di turisti stranieri, anche da parte di persone che vestono le uniformi delle forze di sicurezza o di altri organismi pubblici. Episodi del genere sono stati segnalati anche negli aeroporti, soprattutto a quello di Maiquetía, il principale del Paese.
Kenya
Anche il Kenya, purtroppo, è diventata già da tempo una meta a rischio. A fine luglio, una donna italiana è stata uccisa in una rapina nella sua villa a Mombasa, mentre il marito è rimasto gravemente ferito. Gli episodi di criminalità anche violenta a danni di turisti o residenti stranieri sono aumentati negli ultimi anni. Inoltre, tensioni nel Paese potrebbero salire in vista delle elezioni dell’8 agosto 2017. La Farnesina avverte che potrebbero verificarsi manifestazioni e proteste, accompagnate anche da episodi di violenza. Pertanto si raccomanda ai connazionali di:
– evitare manifestazioni e luoghi di assembramento;
– mantenere alta la soglia di attenzione negli spostamenti, limitandoli a quelli effettivamente necessari, ed evitando di utilizzare mezzi pubblici;
– tenersi informati sull’evoluzione della situazione nel Paese monitorando i media;
– consultare la Sezione Sicurezza della scheda pubblicata sul sito VS per maggiori dettagli sugli altri fattori di rischio;
– attenersi alle indicazioni delle Autorità locali.
Nel Paese permane elevata la minaccia terroristica di matrice islamica.
Egitto
In Egitto, la situazione di sicurezza è molto peggiorata negli ultimi anni. La minaccia terroristica, l’instabilità interna nel Paese, con proteste e disordini sociali, e la difficile situazione economica hanno reso il Paese una meta molto pericolosa, soprattutto nella capitale Il Cairo. Alla luce di questa situazione, la Farnesina raccomanda di evitare i viaggi non indispensabili in Egitto in località diverse dai resort situati a Sharm el-Sheik, sulla costa continentale del Mar Rosso, nelle aree turistiche dell’Alto Egitto e di quelle del Mar Mediterraneo, ove mantenere comunque elevata la soglia di attenzione in quanto, seppur sottoposti a controllo da parte della autorità di sicurezza, non possono essere considerati completamente immuni da possibili minacce.
Purtroppo queste minacce si sono concretizzate lo scorso 14 luglio in un attacco terroristico con coltello ai danni di turisti occidentali al resort “Sunny Day Palacio” di Hurghada, dove due turiste sono state uccise e altre quattro sono rimaste ferite. Altri attentati nei mesi scorsi avevano colpito i cristiani copti del Paese, inducendo le autorità egiziane ad indire lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale, prorogato il 22 giugno per altri tre mesi. Maggiori informazioni sulle misure previste dallo stato di emergenza sono disponibili sul sito dell’Ambasciata d’Italia al Cairo al seguente link: http://www.ambilcairo.esteri.it/ambasciata_ilcairo/it/ambasciata/news/dall-ambasciata/introduzione-dello-stato-di-emergenza.html.
Ogni connazionale che si rechi in Egitto, sia per motivi professionali che turistici, spiega la Farnesina, deve quindi essere pienamente consapevole del fatto che gli effetti delle tensioni politiche e delle azioni terroristiche possono colpire indistintamente in ogni parte del Paese. Quindi, se i viaggi in Egitto fuori dalle località turistiche sul Mar Rosso e sul Mediterraneo sono fortemente sconsigliati, anche in queste località, pur presidiate da imponenti schieramenti di polizia, la sicurezza non è piena.
Giordania
La Farnesina annuncia possibili manifestazioni nel sud della Giordania, in particolare in prossimità di Al Jafr, con occasionali interruzioni della circolazione nella Desert Highway. Si consiglia di elevare la soglia di attenzione, mantenendosi aggiornati sugli sviluppi della situazione attraverso i media locali. Per percorrere il tratto tra Kerak ed Aqaba si consiglia la strada costiera del Mar Morto quale itinerario alternativo.
In Medio Oriente, la Giordani è un Paese abbastanza sicuro. Vive peraltro ripercussioni dei conflitti e delle tensioni che attraversano la regione e non è esente da minacce, incluso il rischio di attentati terroristici. In ogni caso, le forze di sicurezza controllano con massima efficacia ed in modo capillare il territorio.
Papua Nuova Guinea
Sulla Papua Nuova Guinea, la Farnesina avverte che a seguito dello svolgimento delle elezioni nazionali potrebbero verificarsi nuove tensioni e manifestazioni. Le proteste in prossimità dell’aeropoto di Mt Hagen (Kagamuga) hanno causato blocchi stradali con conseguente ritardi nei trasporti e cancellazione dei voli.
Si raccomanda ai connazionali di:
– tenersi aggiornati sugli sviluppi della situazione sui media locali
– contattare la propria compagnia aerea, prima di mettersi in viaggio, per verificare la regolarità dei collegamenti.
In generale, tuttavia, il nostro Ministero degli Esteri sconsiglia i viaggi non necessari in Papua Nuova Guinea. Le condizioni di sicurezza sono precarie a causa dell’elevatissima criminalità e della scarsa efficienza delle forze di sicurezza locali. Il Paese è pericoloso ovunque ma soprattutto nella capitale, nel porto di Lae e nelle zone rurali all’interno. Si registra un incremento della criminalità a Port Moresby. Sono frequenti rapine a mano armata, sequestri, furti di auto ed effetti personali, in particolare in zone frequentate da stranieri.
A seguito delle proteste studentesche che hanno avuto luogo nel giugno 2016, con danni alla proprietà privata e atti di violenza, la tensione rimane alta nei campus universitari di tutto il Paese. Le rivalità tra clan possono condurre, specie nelle Highlands, a guerre tribali.
Si raccomanda di non recarsi nelle zone interessate da eventuali scontri, di evitare qualsiasi tipo di manifestazione o assembramento, ed informarsi sull’evoluzione della situazione prima di recarsi nel Paese.
Australia
L’Australia è in generale un Paese sicuro. Tuttavia, a seguito dell’arresto di una cellula che stava preparando un attentato contro un volo civile, le autorità australiane hanno rafforzato il livello dei controlli sui viaggiatori e sul bagaglio (imbarcato e a mano) in tutti gli aeroporti del Paese. È stato emesso un avviso ai viaggiatori di prevedere possibili ritardi ai controlli di sicurezza e quindi recarsi all’aeroporto con sufficiente anticipo.
Taiwan
Per Taiwan è stato emesso un avviso per la tempesta tropicale Haitang.
In connessione con il passaggio della tempesta tropicale Haitang si raccomanda di esercitare prudenza e di:
– tenersi aggiornati sull’evoluzione delle condizioni meteo, anche consultando il link: http://www.cwb.gov.tw/eng/
– controllare la regolarità dei collegamenti aerei contattando la propria compagnia
– attenersi alle indicazioni delle autorità locali.
Islanda
Per l’Islanda è stato emesso un avviso sul rischio di esondazione del fiume Múlakvísl, nel sud del Paese nella parte ovest della pianura alluvionale del Mýrdalssandur. La Ring Road, chiamata anche Route 1, la strada che percorre in senso circolare l’Islanda attraversa il fiume con un ponte. Le autorità islandesi, avverte la Farnesina, stanno monitorando il fiume Múlakvísl in relazione al rischio di esondazioni. Si raccomanda di mantenersi a debita distanza dal corso del fiume, seguire gli sviluppi della situazione attraverso i media (anche consultando questo link: http://en.vedur.is/) e di attenersi alle indicazioni delle autorità locali.
VIDEO: proteste e scontri in Venezuela