Se si passeggia per Roma, la Capitale, si rimane sempre e comunque a bocca aperta. La città offre tantissime mete interessanti da visitare, attrazioni storiche e culturali di grande bellezza. Eppure. Eppure i romani si lamentano dei mezzi di trasporto urbani e sub-urbani e, un turista, probabilmente tutto questo grande disagio non lo vive. Stando a Roma solo per qualche settimana o giorno all’anno, anche se una corsa di un autobus salta non è poi questa tragedia. Già, ma per chi a Roma ci vive e ama questa città come se fosse un pezzettino di cuore, certe volte la viabilità e i trasporti di Atac, l’azienda che si occupa del trasporto pubblico nella Capitale, sono veramente al limite della sopportazione e della decenza.
Roma: i numeri dei chilometri persi in un anno da bus, metro e tram
Il bello è che i romani che si lamentano non stanno esagerando, perchè in un anno, bus, tram e metro hanno perso oltre 13.5milioni di chilometri. Il calcolo, effettuato da Huffpost in base ai dati resi noti dal Corriere della Sera, dimostra che l’azienda romana è in seria difficoltà perchè fra guasti, scioperi, corse saltate e ritardi, i mezzi pubblici di Roma hanno perso un quantitativo pari di chilometri che gli avrebbe permesso di fare 340 volte il giro del Mondo!
Il Corriere della Sera riporta i seguenti dati:
- le linee della metro hanno perso 80mila corse in un anno
- le linee di superfice invece hanno perso oltre 1milione di corse
I motivi per cui i trasporti a Roma non funzionano
La cosa preoccupante, sempre secondo i dati riportati dal Corriere della Sera e dall’Huffington Post è che il motivo per cui saltano tutte queste corse è da imputarsi, per la maggior parte a guasti alle vetture (e anche a degli incidenti). Problematica anche l’assenza di personale visto che ogni giorno restano a casa 12 lavoratori su 100, una percentuale in aumento del 10% rispetto all’anno scorso e destinata, purtroppo a salire ancora. Assurdo però, Atac infatti ha dichiarato di spendere ogni anno una cifra pari a 500milioni per il personale che quindi c’è, ma non si vede.