L’annuncio della metro di Londra cambia per sempre: una rivoluzione storica

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Londra, metropolitana: cambia per sempre il classico annuncio

Una rivoluzione nella metropolitana di Londra dove, il classico annuncio “Signori e Signore” che viene usato qui, ma anche in tutto il mondo, che precede una qualsivoglia dichiarazione da parte dello staff tecnico dell’azienda di trasporti locale, verrà cambiato. Dagli altoparlanti infatti verrà diffuso infatti non più il classico “signore e signori”, ma un più generico “Salve a Tutti“. Ma qual è il motivo che ha portato a questa decisione? Come mai si è pensato di cambiare un classico annuncio usato in tutto il mondo da sempre? Vediamo insieme i motivi.

Metro di Londra: l’annuncio cambia per sempre

Il  motivo per cui la frase “Signore e signori” che precede ogni annuncio nella metropolitana di Londra verrà cambiato con un più generico “Salve a tutti” è perchè la Transport For London, la società che si occupa del trasporto pubblico, ha deciso di cercare di includere tutti i passeggeri e di non far sentire nessuno escluso, specialmente coloro che si battono da anni per i diritti Lgbt.

La decisione infatti è sostenuta ampliamente anche dal Sindaco Sadiq Khan che ha dichiarato di aver approvato questa idea di rivedere il linguaggio per gli annunci e altre comunicazioni serve per trasformare tutto in qualcosa di più inclusivo che rispecchi veramente la grande città di Londra non solo per dimensioni, ma anche e soprattutto per mentalità e capacità di capire le esigenze di tutti, ma proprio tutti, i cittadini che vivono a Londra. Il direttore marketing di Tfl, Mark Evers, dal canto suo, ha spiegato che gli annunci della metropolitana sono stati tutti rivisti e pre-registrati nuovamente in tutta la rete metropolitana londinese per garantire “un linguaggio inclusivo. La formula verrà applicata a tutti gli annunci utilizzati nella rete metropolitana londinese“.

Una decisione tanto strana quanto, forse, necessaria, per far capire veramente che Londra è pronta ad accogliere tutti, indistintamente, senza puntare il dito contro le diversità di razza, religione, sesso o orientamento sessuale. Una piccola, ma grande rivoluzione insomma, che può essere d’insegnamento a tutti quanti.

 

A cura di: Francesco Cini

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