Diffusi incendi in Italia. La Penisola per colpa dei piromani, agevolati dalla siccità e dal vento caldo è stata colpita da numerosi roghi, anche nelle località di vacanza. Il primo ad essere colpito, nei giorni scorsi, è stato il Vesuvio, con fumo a fiamme sulla dorsale del celebre vulcano. Numerose le zone colpite al Sud.
Incendi in Italia: bruciano le località di vacanza
Il nostro Paese è stato colpito negli ultimi giorni da molti incendi. Prima è toccato alla zona intorno a Messina e al Vesuvio, con la cima del vulcano ricoperta per giorni dal fumo, e non era un’eruzione. Poi è toccato ad altre zone della Campania, come i boschi intorno a Vico Equense, sulla Penisola Sorrentina e nei pressi di Positano, minacciando la rinomata località turistica della Costiera Amalfitana.
Poi gravi roghi sono divampati in Calabria, nel Cosentino, questa volta, purtroppo, provocando due morti. Si tratta di due agricoltori che tentavano di spegnere gli incendi arrivati sui loro terreni. Un vasto incendio ha colpito anche i boschi intorno a Metaponto, in provincia di Matera, arrivando a lambire i campeggi sulla costa e creando il panico tra i turisti, fatti fuggire in fretta e furia. Sono state evacuate alcune centinaia di persone. Un incendio è scoppiato anche sulle colline di San Teodoro, nota località turistica della Sardegna, in provincia di Olbia-Tempio, in Gallura. Un vero e proprio inferno che ha messo a dura prova i soccorritori. Due canadair sono arrivati dalla Francia per spegnere i roghi sul Vesuvio.
Nonostante il lavoro incessante dei vigili del fuoco, il volo continuo di canadair ed elicotteri antincendio, sono andati in fumo migliaia di ettari in Sicilia, Campania e Calabria. I roghi sono quasi tutti dolosi.
Calabria: nel comune di San Pietro in Guarano fiamme in contrada Padula e San Benedetto (video YouReporter.it)
Nel frattempo in Sicilia sono attivi due fronti di fuoco: nel palermitano, a Torretta, dove un incendio è divampato nella zona di Costa Vuturo e nel catanese, ad Adrano, nel cuore del parco dell’Etna, dove è attivo un vasto fronte. Il rogo è attivo da ieri mattina a circa 1200 metri di quota, in contrada Salto del cavallo, lungo la strada che conduce a Monte Intraleo. Tuttavia la situazione è migliorata nella regione e gli incendi sono sotto controllo.
Migliora anche la situazione sul Vesuvio, dove ieri in serata è stato spento un incendio nel territorio del comune di San Giuseppe Vesuviano, rimane un focolaio al confine con il territorio comunale, ma non suscita particolari preoccupazioni.
Sono state invece evacuate migliaia di persone nel Nord-est della Sardegna. Oltre alla zona di San Teodoro, sono stati colpiti più a sud i paesi di Ala’ dei Sardi, Budoni, Loculi e Irgoli, nei pressi di Orosei. Nella zona di San Teodoro sono stati investiti dalle fiamme le frazioni di Berruiles, Luddui’ e Agrustos, done sono state evacuate oltre mille persone, soprattutto turisti ospiti delle strutture ricettive. Sono stati evacuati gli hotel Costa Caddu e Miriaccheddu, a San Teodoro, un albergo a Budoni e decine di case vacanza. I turisti, con l’aiuto degli uomini della Protezione civile e dei Comuni di Budoni e San Teodoro, sono stati trasferiti in altre strutture ricettive della costa. Fortunatamente l’incendio è in fase di spegnimento.
Fiamme su San Teodoro (Olbia-Tempio)
Legambiente denuncia che dalla metà di giugno al 12 luglio 2017 sono andati in fumo 26mila ettari di boschi, la stessa superficie bruciata in tutto il 2016. In appena un mese. Le regioni più colpite sono la Sicilia con 13.052 ettari, la Calabria con 5.826 e la Campania con 2.461. Inoltre, dall’inizio dell’anno si è stabilito un altro record: la flotta dello Stato è intervenuta 769 volte, il picco massimo degli ultimi 10 anni. Nel 2007, un anno infernale per gli incendi, le richieste si fermarono a 722. Nel 2012, un altro anno difficile, furono 458.
VIDEO: Cronache Nuoresi, incendio a Budoni e San Teodoro