Bellezze d’Italia ancora una volta premiate a livello internazionale. Sono stati da poco annunciati i nuovi Patrimoni dell’umanità Unesco. Due di questi, o forse sarebbe meglio dire due e mezzo, sono italiani. L’ambito riconoscimento è andato alle Opere di difesa Veneziane, un sito Unesco diffuso che comprende fortezze e mura difensive in diversi luoghi in Italia, ma anche in Croazia e Montenegro. L’altro riconoscimento, invece, è andato ad un patrimonio naturale, le faggete vetuste, con ben 10 boschi centenari sparsi per la Penisola.
Tra i nuovi iscritti al World Heritage Unesco c’è anche la città di Asmara, capitale dell’Eritrea, con il suo centro storico di architettura modernista che risale all’epoca della colonizzazione italiana. Pertanto si può parlare anche in questo caso di un implicito riconoscimento all’Italia o almeno alla sua cultura.
L’Italia è il Paese con il maggior numero di siti Patrimonio Unesco nel mondo, tallonata dalla Cina. Il riconoscimento dei nuovi patrimoni ha permesso al nostro Paese di mantenere il primato, ma anche i cinesi hanno ricevuto due nuovi riconoscimenti: per l’isola di Kulangsu e per il patrimonio naturale del Qinghai Hoh Xil. I Patrimoni Unesco dell’Italia sono in totale 53, quelli della Cina sono 52, solo uno in meno. Seguono la Spagna con 46 siti Unesco, la Francia con 43 e la Germania con 42.
I nuovi siti del World Heritage sono stati proclamati a Cracovia, in Polonia, in occasione della 41^ sezione del Comitato Unesco. In tutto sono stati iscritti nella lista 25 siti, di cui 20 interamente nuovi e altri 5 estensioni di siti già Patrimonio Unesco.
Come abbiamo detto, l’Italia si è vista riconoscere due nuovi Patrimoni dell’Umanità dall’Unesco. Si tratta di due siti diffusi, condivisi anche con altri Paesi esteri: le Opere di difesa Veneziane, mura fortificate e fortezze della Serenissima, e le faggete vetuste, boschi secolari di faggi. Vediamoli nel dettaglio
Opere di difesa Veneziane
Tra le fortificazioni veneziane premiate spiccano le Mura venete di Bergamo Alta, la città di Palmanova, in Friuli Venezia Giulia, con la sua cinta muraria intatta a forma di stella, e le strutture difensive di Peschiera del Garda, in provincia di Verona. Il nome ufficiale del nuovo Patrimonio Unesco è “Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo: Stato di Terra – Stato di mare occidentale”. Oltre a quelle italiane, sono comprese nel sito le fortificazioni veneziane a Zara e Sebenico, in Croazia, e a Cattaro, in Montenegro. Si tratta di un insieme di strutture straordinarie, tra le più rappresentative dei moderni sistemi difensivi, realizzate dalla Repubblica di Venezia dopo la scoperta della polvere da sparo e collocate tra lo Stato di Terra e lo Stato di Mare. La candidatura era stata presentata l’anno scorso alla sede Unesco di Parigi da Italia, Croazia e Montenegro.
Faggete vetuste
Un importante riconoscimento al ricco patrimonio naturale italiano e non solo. È quello che è andato alle antiche faggete italiane, entrate di diritto nel Patrimonio Mondiale Unesco dei siti naturali. Anche in questo caso di tratta di un sito diffuso a livello internazionale. Oltre all’Italia, infatti, il riconoscimento Unesco è andato ad Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Romania, Slovenia e Spagna. Tra le faggete italiane, hanno ottenuto il riconoscimento Unesco ben 10 siti: le faggete del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (a Villavallelonga-Valle Cervara, Lecce nei Marsi-Moricento, Pescasseroli-Coppo del Principe e Coppo del Morto, Opi-Val Fondillo); quella di Sasso Fratino (Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi), la Foresta Umbra (Parco Nazionale del Gargano), di Cozzo Ferriero (Parco Nazionale del Pollino), del Monte Cimino (Soriano nel Cimino) e di Monte Raschio (Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano). La faggete sono foreste di faggi secolari, importantissime dal punto di vista naturalistico, grazie anche alla loro eccezionale biodiversità. Le faggete vetuste italiane sono state scelte dall’Unesco per la loro importanza ecologica e conservazionistica. Gli antichi faggi italiani, inoltre, sono tra i più vecchi d’Europa, alcuni hanno quasi 600 anni, sono quelli più a sud di tutto il Vecchio Continente, e sono anche tra i più alti, visto che arrivano fino a 50 metri.
Asmara
Un implicito riconoscimento all’Italia con il Patrimonio dell’Umanità Unesco per il centro storico della città di Asmara, esempio di architettura modernista realizzato durante la colonizzazione italiana dell’Eritrea. Gli italiani costruirono i nuovi edifici della città già dalla fine dell’Ottocento, ma è stato durante il Ventennio fascista, con lo stile razionalista dell’epoca, che il centro della capitale eritrea si è sviluppato. Nonostante risalga all’epoca della colonizzazione italiana, gli eritrei amano la loro città tanto da chiederne l’iscrizione al World Heritage. Accontentati. Un riconoscimento che può rendere orgogliosi anche gli italiani, al di là delle implicazioni politiche. La città di Asmara è stata inserita nella lista dei Patrimoni Unesco come “città modernista d’Africa” per la sua struttura urbanistica. Si tratta del primo sito Unesco per l’Eritrea.
VIDEO: Mura venete di Bergamo