L’Italia è stata inserita nell’elenco delle mete “pericolose” da parte delle autorità sanitarie degli Stati Uniti a causa del morbillo. Un avviso è stato emesso lo scorso aprile dal CDC (Centrel for Disease Control and Prevention) di Atlanta (il centro per il controllo e la prevenzione delle malattie Usa). Si tratta di una nota informativa con cui si invitano i cittadini americani che hanno in programma un viaggio in Italia ad adottare tutte le precauzioni necessarie.
Purtroppo la scorsa primavera è stata segnalata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità un’esplosione di casi di morbillo in Europa, e i Paesi più colpiti sono l’Italia e la Romania. Al 10 marzo 2017 sono stati segnalati in Romania 3.400 casi di morbillo e 17 morti, dal gennaio 2016. L’Oms ha spiegato che la maggior parte dei casi si sono verificati in zone del Paese in cui l’immunizzazione è molto bassa.
L’Italia invece ha visto un forte aumento dei casi di morbillo nelle prime settimane del 2017, con 238 casi segnalati a gennaio 2017 e un numero analogo (informazioni ancora preliminari) per febbraio. I casi di morbillo in Italia nel 2016 erano stati complessivamente 850. Un numero che potrebbe essere superato già nella prima metà del 2017.
“Il morbillo è un virus altamente contagioso – spiega l’OMS – che può causare malattie potenzialmente gravi. Finché il morbillo rimane endemico in molte parti del mondo, può diffondersi in qualsiasi Paese, compresi quelli che hanno eliminato la malattia”
Ecco il perché dell’avviso delle autorità sanitarie Usa ai propri cittadini che vogliano viaggiare in Italia.
Il CDC di Atlanta raccomanda a tutti i viaggiatori statunitensi che andranno in Italia di essersi sottoposti ai vaccini di routine. Questi comprendono: il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia (MMR), il vaccino contro difterite-tetano-pertosse, quello per la varicella, quello contro la polio e la dose annuale di vaccino antinfluenzale.
Comunque, non c’è motivo di allarmarsi. Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene e medicina preventiva all’Università di Pisa, ha spiegato a Wired che “La nota dei Cdc è il risultato della normale attività di epidemic intelligence che gli istituti americani svolgono di routine: si tratta cioè di monitoraggio della situazione internazionale e quando si verifica un evento epidemico di una certa rilevanza, parte la segnalazione“. Si tratta dunque di un atto dovuto. Il docente ha precisato che “negli Stati Uniti il morbillo endemico, cioè il virus che normalmente circola tra la popolazione, è stato eliminato. Quindi le istituzioni americane devono stare molto attente a non reintrodurlo”. Le ultime epidemie di morbillo verificatesi negli Stati Uniti, hanno riguardato casi importati nel Paese da turisti o da cittadini americani di ritorno da un viaggio.
Nel frattempo, anche la Norvegia ha emesso un avviso ai propri cittadini che hanno in programma un viaggio in altri Paesi europei. L’avviso, insieme alle altre informazioni sanitarie turistiche, viene dall’Istituto Norvegese di Salute Pubblica, che consiglia in generale a tutti i suoi cittadini in partenza per l’Europa di vaccinarsi con il vaccino morbillo-parotite-rosolia (MMR). Le autorità sanitarie norvegesi raccomandano poi di aver fatto i vaccini contro difterite, tetano, pertosse e polio a chi voglia viaggiare in: Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Svezia e Svizzera. Anche in questo caso si tratta di una norma di prudenza.
VIDEO: casi di morbillo