Venezia come Barcellona: stop ai troppi turisti. La meravigliosa ma fragile città lagunare corre ai ripari per tutelarsi dall’invasione dei turisti. Negli ultimi tempi, infatti, Venezia è stata letteralmente presa d’assalto fino a scoppiare. La città vive di turismo, ma un numero eccessivo di visitatori rischia di comprometterne per sempre il delicatissimo equilibrio. Venezia è già minacciata dall’acqua alta e dall’erosione, un afflusso enorme di visitatori, che spesso purtroppo lasciano le vie e i canali in condizioni pietose, è insostenibile. Così l’amministrazione comunale ha deciso di prendere provvedimenti.
Venezia come Barcellona: stop alle nuove strutture ricettive
Come abbiamo visto già a Barcellona, altra città europea alle prese con massicci afflussi di turisti, anche a Venezia si prova a contenere l’arrivo dei visitatori, Venezia è sempre stata aperta e accogliente, ma è costretta a tutelarsi. Anche perché negli ultimi anni le strutture ricettive in città si sono moltiplicate, soprattutto B&B ricavati negli appartamenti dei residenti che si sono trasferiti.
L’amministrazione comunale ha annunciato la stretta a nuovi alberghi e b&b. Non potranno esserne più realizzati di nuovi. La città lagunare ne ospita già abbastanza. La giunta comunale ha votato una proposta di delibera, una variante al Piano degli interventi per la Città antica, che blocca l’automatismo nella trasformazione degli immobili del centro storico in strutture ricettive e l’ampliamento di quelle esistenti. Sarà il Consiglio comunale a valutare e decidere caso per caso. Una decisione che accoglie anche le richieste dei residenti, che tempo chiedono interventi affinché Venezia non si spopoli.
Già lo scorso aprile, il Comune di Venezia aveva varato un documento di indirizzo per contenere l’afflusso di turisti, prevedendo il numero chiuso con tornelli e ticket di ingresso per l’area di Piazza San Marco, la più assediata della città. Una misura che deve essere ancora sperimentata e sulla quale ci sono molte discussioni. Lo stesso sindaco di Venezia Bugnaro non condivide questa misura, così come il Ministro dei Beni Culturali Franceschini. Anche quest’ultimo si è detto favorevole a uno strumento elettronico che conti i turisti per poi fermarli quando raggiungono un numero eccessivo. Uno strumento che il ministro vorrebbe non solo a Venezia, in Piazza San Marco, ma anche alla Fontana di Trevi a Roma.
Nel frattempo, però, Venezia rischia di scoppiare. Così, intanto si cerca di limitare almeno le strutture ricettive. Del resto, i posti dove dormire in centro a Venezia non mancano di certo. Come ha sottolineato anche l”assessore all’urbanistica, Massimiliano De Martin, in centro storico, tra strutture ricettive alberghiere, complementari, extralberghiere e turistiche, ci sono 47.229 posti letto per circa 25.400 camere.
Con il nuovo provvedimento saranno bloccati nuovi alberghi e b&b, “che dovranno soggiacere ad una politica qualitativa di ricezione”, ha spiegato l’assessore. Saranno escluse le locazioni turistiche, per le quali verrà studiato un provvedimento apposito, e le isole, compresi Tronchetto e Giudecca, dove le politiche comunali sono diverse. Il provvedimento non sarà retroattivo e prevede un iter transitorio per le istanze già depositate, con tutti gli atti documentali e le pratiche in itinere.
L’amministrazione comunale di Venezia punta ad un turismo di qualità, piuttosto che di massa. Anche perché era già stata richiamata duramente lo scorso anno dall’Unesco ad adottare misure per preservare il centro storico della città lagunare, minacciato dal turismo di massa e da altre problematiche, come le grandi navi. Vedremo come saranno risolti questi annosi problemi.
Nel frattempo, per tutelarsi dalle invasioni dei visitatori, il numero chiuso è stato adottato in questi giorni dal Parco delle Cinque Terre.
Se volete visitare Venezia vi consigliamo di farlo nei giorni feriali e fuori dai periodi di alta stagione.
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