Ci sono luoghi al mondo tanto affascinanti quanto remoti e irraggiungibili. Forse è proprio la difficoltà nel visitarli a renderli così pieni di fascino. Si tratta soprattutto di isole sperdute ma anche di foreste impenetrabili, luoghi nel mondo dove il turismo di massa non è mai arrivato e che forse rappresentano l’ultimo baluardo per chi è in cerca di pace assoluta, lontano dalla civiltà, da tutto e da tutti. Scopriamo insieme quali sono questi luoghi.
Di tutti i luoghi remoti al mondo, e non sono pochi, ne abbiamo scelti 5 straordinari e imperdibili. Lontanissimi dalla nostra civiltà, difficili da raggiungere se non con lunghi e costosi viaggi, in alcuni casi solo dietro specifiche autorizzazioni. Ecco quali sono i 5 luoghi più remoti del mondo, posti incredibili che bisognerebbe provare a visitare almeno una volta nella vita.
Pitcairn, Oceano Pacifico, Regno Unito
L’isola di Pitcairn appartiene all’omonimo arcipelago situato al centro dell’Oceano Pacifico Meridionale, a circa metà strada tra Cile e Nuova Zelanda. Un luogo remoto, circondato da vaste distese di acqua, dove le terre più vicine sono l’Isola di Pasqua e gli arcipelaghi di Tuamotou e Gambier della Polinesia francese. Tahiti sorge a 2.200 km a Nord-est di Pitcairn. Le isole dell’arcipelago sono quattro: Pitcairn, Henderson, Oeno e Ducie. Appartengono al Regno Unito, ai territori britannici d’oltremare. Henderson è l’isola più grande ed è Patrimonio Unesco, mentre Ducie e Oeno sono due piccoli atolli. L’unica abitata però è Pitcairn, dove sorge la capitale Adamstown, città che ha una delle densità abitative più basse al mondo, poco meno di 15 abitanti per km quadrato. L’isola, infatti, misura 4,6 km quadrati di superficie ed è abitata da appena 67 persone. Ma non sono solo queste le caratteristiche che rendono singolare questo posto, Pitcairn, infatti, è l’isola degli ammutinati del Bounty e i suoi abitanti discendono dai marinai del famoso vascello che si ribellarono al loro comandante, nel 1789, per fermarsi a Tahiti. Dopo essersi stabiliti qui e sull’isola di Tubai, gli ammutinati fondarono nel 1790 una colonia a Pitcairn con alcune donne polinesiane. A Pitcairn si arriva solo via mare, non ci sono voli charter che raggiungono l’arcipelago. Bisogna arrivare in aereo fino a Tahiti, da qui prendere un volo interno (ne parte uno a settimana, il martedì) per l’isola di Mangareva, nell’arcipelago di Gambier. Quindi a Mangareva raggiungere il villaggio Rikitea, dove prendere la nave Claymore II che parte per Pitcairn una volta ogni tre mesi. Per chi cerca un viaggio avventuroso.
Darién, Panama e Colombia
Una regione straordinaria è Darién, situata al confine tra Panama e Colombia e confine naturale tra l’America centrale e quella meridionale. È molto difficile da raggiungere ed è resa particolarmente impervia dalla giungla e dalle paludi. La regione di Darien è il punto dove si interrompe la Panamericana, il lunghissimo reticolato stradale che attraversa tutto il continente americano lungo la costa del Pacifico e nell’Ovest degli Stati Uniti, dall’Alaska al Cile. Consigliata agli amanti del trekking estremo, per escursioni nella foresta pluviale e traversate in barca, lungo la costa orientale della Colombia. L’escursione parte da Puerto Obaldia nello stato di Panama e prosegue via mare per Capurganá in Colombia.
Irian Jaya, Papua occidentale, Indonesia
Un altro luogo remoto e bellissimo è Irian Jaya Occidentale ovvero la Papua occidentale, provincia dell’Indonesia creata nel 2003 situata nella Nuova Guinea Occidentale, la parte indonesiana dell’isola della Nuova Guinea. Qui si trovano isolotti rocciosi ricoperti di vegetazione che affiorano da un meraviglioso mare turchese, come le Isole di Raja Ampat, e foreste impervie e impenetrabili, dove vivono le tribù primitive degli yali e koroway, talmente isolate da aver avuto pochissimi contati con il mondo esterno. La capitale della provincia è la città di Manokwari. Per esplorare la giungla occorrono numerosi permessi dalle autorità.
Isole Kerguelen, Oceano Indiano, Francia
Le Isole Kerguelen sono un arcipelago appartenente alla Francia e situato nell’Oceano Indiano meridionale, al largo dell’Antartide. Fanno parte delle Terre australi e antartiche francesi e sono un luogo piuttosto isolato e remoto. Non a caso l’isola principale si chiama Isola della Desolazione ed è molto grande, con una superficie di 6.675 km quadrati che ne fanno la terza isola francese dopo la Nuova Caledonia e la Corsica. È circondata da circa 300 tra isolotti e scogli, di superficie complessiva di 540 km quadrati. . Quello delle Isole Kerguelen è dunque un territorio piuttosto vasto, di oltre 7mila km quadrati di superficie. L’Île de la Désolation è completamente priva di alberi, poiché il vento gelido e le condizioni climatiche estreme non ne consentono la crescita. La vegetazione è formata soprattutto da erba, muschi, licheni e dal Cavolo delle Kerguelen. La fauna comprende pinguini reali, foche e cormorani. Il punto più alto dell’Isola della Desolazione è il Monte Ross a 1.840 metri sul livello del mare. La parte meridionale dell’isola è coperta da una calotta di ghiaccio permanente chiamata cupola di Cook. Il centro principale dell’Isola della Desolazione è Port-aux-Français, stazione tecnica e scientifica, dove operano 60 persone in inverno e 120 durante l’estate. Il centro ospita anche la chiesa di Notre-Dame des Vents. Nel 1957 qui è stato celebrato un matrimonio. Raggiungere le Isole Kerguelen è davvero molto difficile, ma i viaggi non sono impossibili. Si arriva qui con la nave cargo Marion Dufresne che affitta alcune cabine ai turisti, a prezzi elevati. La nave parte dall’isola della Réunion e con una traversata di 9.000 km nell’Oceano Indiano raggiunge le Isole Kerguelen in tre settimane. Durante il viaggio viene fatta una sosta alle Isole Crozet, a ovest delle Kerguelen. Dopo l’isola della Desolazione, la nave prosegue per le isole di Saint Paul e Amsterdam. Le operazioni di sbarco sono molto lunghe. Sulle Kerguelen, infatti, non c’è un vero porto e le acque di Port-aux-Français sono molto basse. La nave ormeggia al largo della cittadina e per lo scarico delle merci e dei passeggeri vengono impiegate delle chiatte. Queste operazioni possono richiede alcune ore o anche giorni, a seconda delle condizioni meteo. La Marion Dufresne porta i turisti sulle Isole Kerguelen quattro volte all’anno, dunque ogni tre mesi. Se avete pazienza e siete curiosi di conoscere questo luogo, potete organizzare un viaggio ai limiti dell’Antartide.
Tristan da Cunha, Sant’Elena, Regno Unito
Un altro celebre luogo isolato, ritenuto il più remoto del mondo è l’isola di Tristan da Cunha e il suo arcipelago, situato nell’Oceano Atlantico Meridionale. Si tratta del luogo abitato più remoto al mondo, lontano 2.431 km da Città del Capo, il centro abitato importante più vicino, mentre le coste del Sud America distano 3.360 km e Montevideo è a 3.415 km. L’arcipelago, poco più di 200 km quadrati di superficie, comprende l’isola principale di Tristan da Cunha, 98 km quadrati e l’unica abitata (con circa 300 residenti), l’Isola Inaccessibile – un nome un programma – le Isole Nightingale e l’Isola Gough. L’arcipelago di Tristan da Cunha appartiene al territorio britannico d’oltremare dell’isola di Sant’Elena, 2.172 km più a nord nell’Atlantico, la celebre isola dove morì in esilio Napoleone Bonaparte. L’insediamento principale di Tristan da Cunha è Edinburgh of the Seven Seas, Edimburgo dei Sette Mari, che tuttavia gli abitanti chiamano semplicemente The Settlement, l’insediamento in italiano. Qui la rete internet è arrivata nel 1998, prima della televisione, sbarcata sull’isola all’inizio del nuovo millennio. Per arrivare a Tristan da Cunha bisogna imbarcarsi sulle navi che fanno la spola con l’isola per il trasporto merci e passeggeri. Le navi di solito partono da Città del Capo e si tratta della nave sudafricana per la ricerca SA Agulhas, e le navi da pesca Edinburgh e Baltic Trader. Compagnie private organizzano crociere a Tristan da Cunha e lungo la Penisola Antartica, tra marzo e aprile. Per sbarcare sull’isola non esistono particolari restrizioni e non servono visti, ma bisogna compilare un modulo di richiesta, in cui indicare le proprie generalità, il periodo scelto e soprattutto il motivo della visita. Potrebbe essere richiesto anche un certificato penale. La domanda dovrà poi essere approvata dal governo dell’isola. Chi lavora come giornalista o chiunque voglia pubblicare un racconto sulla visita a Tristan da Cunha lo deve dichiarare nel modulo di richiesta. I registi che intendono realizzare un documentario o film devono ottenere un permesso speciale e pagare una tariffa di 5mila sterline. Se rispettate le condizioni e i requisiti richiesti, l’isola è tutta vostra, o quasi.
VIDEO: Pitcairn Island
A cura di Valeria Bellagamba