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Destinazioni e Guide turistiche

Molise, ecco il santuario più suggestivo d’Italia

E’ uno dei Santuari più suggestivi d’Italia e d’inverno lo è ancora di più. Il Santuario di Maria Santissima Addolorata si staglia nella campagna molisana, a poca distanza dall’incantevole borgo di Castelpetroso, con le sue guglie neo-gotiche e si erge tronfio davanti allo spettacolo della natura.

E’ uno dei più importanti centri di culto del Molise (qui la guida alla regione) ed è meta di pellegrinaggi da tutta Italia e da tutto il mondo. Assieme a Fatima e Lourdes è infatti uno dei luoghi riconosciuti dal Vaticano come posto di apparizione sacra. In questo luogo infatti sul finire del 1800 la Vergine Maria apparve a due pastorelle, ma questa fu solo la prima delle apparizioni che furono poi riconosciute dalla Chiesa e nel 1975 Papa Paolo VI proclamò Maria Santissima Addolorata Patrona del Molise.

La posa della prima pietra del Santuario fu posta nel 1890 leggermente più a valle rispetto al luogo delle apparizioni per renderlo più facilmente raggiungibile dai pellegrini. A causa di problemi economici e delle due guerre il progetto della Basilica terminò solo nel 1950 e nel 1975 venne consacrato.

La Basilica dell’Addolorata

La Basilica, costruita interamente in pietra locale, è un inno ed un omaggio al Molise e riproduce architettonicamente il dolore e la passione di Maria. Fu progettato dall’ingegner Gualandi in stile neogotico e la parte più affascinante è, probabilmente,  la facciata che stretta fra due torri campanarie è ampiamente decorata. Bifore che si innalzano verso il cielo, portali  strombati e ampiamente decorati, due campanili e la cupola che raggiunge l’altezza di 52 metri donano a questo Santuario un’aria particolarmente imponente.

 

L’interno costituito a pianta centrale con sette cappelle laterali simboleggia il cuore, la parte centrale, trafitto da sette spade, le sette cappelle. Il Santuario si sviluppa su 2800 metri quadri e fra marmi policromi e statue lignee spicca il grande organo a canne. Ben 1778 canne che sono possibili adottare: versando un contributo per il restauro si può legare il proprio nome o uno dei propri cari ad una canna dell’organo.

Itinerari d’arte e di culto in Molise

La zona dove si trova il Santuario è ricca di opere e luoghi da visitare. Uno degli itinerari proposto parte dalla Basilica dell’Addolorata e passa per Sant’Angelo in Grotte. In questo piccolo borgo medioevale c’è la Chiesa Madre di San Pietro in Vincoli sotto la quale una bellissima cripta custodisce degli affreschi. Da qui ci si sposta al sito archeologico di Altilia-Sepino dove è possibile ammirare le rovine dell’antica città romana: il foro, il tempio ed il grande teatro. L’itinerario poi prosegue verso il Santuario Madonna della Libera di Cercemaggiore dove è conservata e venerata la statua lignea della Vergine risalente al XII secolo.

Come arrivare e dove alloggiare a Castelpetroso

Il Santuario si trova ad un paio di chilometri da Castelpetroso. Per arrivarci in auto bisogna usciti dall’autostrada Roma- Napoli a San Vittore (FR)  proseguire per Venafro- Isernia poi  prendere la SS17 per Campobasso ed entrare nella  SP 52 in direzione per Castelpetroso. Se si proviene dall’Austostrada Adriatica bisogna uscire a Termoli prendere la Bifernina e proseguire sulla SS17 in direzione Venafro-Isernia e da lì entrare nella SP52 in direzione Castelpetroso. E’ possibile arrivare anche in treno: treno fino ad Isernia e poi pullman fino a Castelpetroso.

Per alloggiare nei pressi del Santuario è presente la Casa del Pellegrino, che prevede formula di B&B e pensione completa, o l’ostello della gioventù con a disposizione una cucina. La Basilica è aperta tutti i giorni dalle 6 alle 20.00.

 

 

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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Cinzia Zadro