Babbo Natale vestito di rosso, con la barba bianca e che vive al Polo Nord? Non proprio. La figura di Babbo Natale è presente in molte culture occidentali, in America, in Giappone e in parte dell’Asia e nel corso dei secoli la sua immagine è cambiata da quella originale.
Babbo Natale trae origine da un importante personaggio storico: San Nicola, vescovo di Myra in Turchia, venerato in tutto il mondo e a Bari nella cripta della Basilica sono conservate alcune delle sue più importanti reliquie. Molte leggende narrano della generosità di San Nicola e dei suoi miracoli verso i bambini. Si racconta che ad un padre che voleva far prostituire le sue 3 figlie perché non aveva abbastanza soldi da dare in dote, San Nicola fece calare dal camino per tre notti di seguito un panno in dentro dei soldi. Un altro miracolo a lui attribuito è aver riportato in vita tre bambini uccisi da un macellaio.
Nei Paesi anglofoni Babbo Natale è chiamato Santa Claus che deriva da Sinterklaas, ossia in olandese san Nicola.
Nel corso dei secoli la figura di San Nicola ha abbandonato piano piano gli abiti talari per vestirne altri. Impulso venne da molti scrittori come Charles Dickens ed il suo Canto di Natale. Un grande cambiamento ci fu nel 1823 quando uno scrittore statunitense, Clement Clarke Moore, rappresentò il santo vestito di rosso, alla guida di una slitta con delle renne. Lo stesso fece nel 1862 l’ illustratore di Harper’s Week che raffiguro Babbo Natale con una giacca rossa orlata di pelliccia.
Se volete quindi andare alle origini di Babbo Natale dovete lasciar perdere il Polo Nord (sebbene la suggestione dalla Casa di Babbo Natale in Lapponia è meravigliosa), ma andare in Turchia. Già perché come dicevamo è qui a Demre dove San Nicola ha vissuto gran parte della sua vita. San Nicola fu nominato vescovo di Demre, allora chiamata Myra, una cittadina romana dell’Asia Minore, a poca distanza dal porto di Andriake.