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Destinazioni e Guide turistiche

Guida Palermo: cosa fare e cosa vedere

Square of Saint Mary’s and Valencia cathedral temple in old town.Spain

L’aspetto a tratti caotico, ma tipicamente colorato e denso di odori e suoni fa di Palermo il degno capoluogo dell’altrettanto affascinante Sicilia. Situata nella “Conca d’Oro”, la pianura siciliana così chiamata per via del colore degli agrumi, e affacciata sul Mar Tirreno, Palermo sembra dominare dall’alto il territorio fregiandosi della sua storia millenaria, che ha regalato alla città una notevole varietà di capolavori e opere artistiche di epoche diverse. La visita a questa città merita sicuramente del tempo, ma anche con un solo fine settimana a disposizione, ci si può innamorare delle bellezza della città. Ecco una guida alle principali attrazioni di Palermo:

Le chiese più belle della Sicilia

The interior of the church of Santa Maria dell’Ammiraglio from 12 century, aka as the Martorana, Palermo, Sicily, southern Italy

La religione molto forte e sentita ha impregnato tutta la città facendo sì che, nel tempo, le chiese di particolare rilievo divenissero sempre più numerose. Una delle più importanti è sicuramente la Cappella Palatina (1130-1140), situata all’interno del Palazzo dei Normanni – sede del Parlamento –. Come spesso accade in questa città dove gli influssi arabi sono molto forti, lo stile bizantino si confonde con quello islamico che domina all’interno della Cappella. Mosaici e decorazioni mozzafiato assieme al soffitto ligneo creano un’atmosfera unica.

Sempre rimanendo in tema di mosaici, si può visitare la Chiesa della Martorana, conosciuta anche come Santa Maria dell’Ammiraglio. Costruita nel XII secolo, ha subito varie modifiche nel secolo successivo quando è diventata di proprietà del convento benedettino di Eloisa Martorana. La restaurazione dell’Ottocento invece ha portato nuovamente in luce i mosaici bizantini che raccontano la creazione, l’annunciazione e la vita di Gesù.

Poco lontano si può visitare la Chiesa di San Cataldo , sempre del XII secolo. Le tre cupole rosse che la sormontano ricordano una moschea, del resto tutto lo stile della chiesa è arabo-normanno. Può sembrare un edificio semplice, ma le sue vicende storiche sono turbolente: fondata dall’ammiraglio Guglielmo I Maione di Bari fu ceduta ai benedettini. Divenne ufficio postale e poi restaurata da Giuseppe Patricolo: oggi è sede dell’Ordine dei Cavalieri del San Sepolcro.

Sempre di commistione araba-latina si parla anche per la  Chiesa di San Giovanni degli Eremiti (1136). Sormontata ancora una volta da cupole rosse, cinque questa volta, la chiesa è oggi sconsacrata, ma resta sede di un bellissimo giardino. Costruita sui resti di vari edifici, un tempio di Mercurio, un monastero gregoriano e una moschea, oggi è un buon esempio di architettura principalmente araba con molti richiami alla simbologia islamica.

Ultima “prelibatezza” religiosa è la Cattedrale di Palermo: reduce anch’essa di un passato burrascoso e da vari utilizzi (prima tempio, poi moschea e infine chiesa) è un complesso monumentale enorme e caratterizzato da diversi stili. Eretto nel 1185 dall’arcivescovo Gualtiero Offamilio si compone da 4 torri, un collegamento con il Palazzo Arcivescovile, una torre campanaria, un portico con un ampio portale. Altrettanto stupefacente è l’interno con ben tre navate, una cripta e un tesoro.

Le catacombe e i mercati più interessanti di Palermo

City view at sunset time.

La città di Palermo è bella “sopra”, ma anche “sotto”. Il cimitero dei frati cappuccini, conosciuto come Catacombe dei Cappuccini, contiene circa 8000 corpi imbalsamati di personalità di spicco o gente comune del mondo palermitano del 1600. Tra i complessi catacombali, il più ampio resta quello di Porta d’Ossuna, articolato in una serie di gallerie e cuniculi areati da alcuni lucernari. Le tipiche sepolture incassate in nicchie si alternano a quelle in cubicoli, camere funebri a tutti gli effetti. Ciò che è visitabile oggi probabilmente è solo una parte della complesso assai più ampio che si suppone si estenda a nord e a sud.

Per quanto riguarda i mercati sono essenzialmente quattro quelli da visitare a Palermo per immergersi totalmente nel clima cittadino: Vucciria, Capo, Ballarò e Borgo Vecchio. Caos, urla dei venditori, colori e spezie vi faranno pensare di essere in un altro luogo e in un’altra epoca. Ricordano i suk marocchini nei rumori e sapori speziati che si incontrano, ma anche gli antichi mercati genovesi di pesce lungo il porto.Situati praticamente in centro città, eccezion fatta per quello di Ballarò più periferico, fanno rivivere una Palermo antica e affascinante dove le chiacchiere dei venditori vi faranno perdere la concezione del tempo.

I musei di Palermo

Per un assaggio delle bellezze artistiche palermitane si può visitare il Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas all’interno dell’Oratorio di San Filippo Neri. All’interno si possono ammirare opere etrusche, ceramiche provenienti dai siti di Marsala o Caltagirone. Fiore all’occhiello del museo è la famosa Pietra di Palermoh del III millennio a.C.: una lastra di pietra nera, diorite nello specifico, che rimanda alle antiche dinastie egizie.

Altro museo di rilievo è la Galleria Regionale della Sicilia che conserva opere risalenti al periodo storico che va dal XII al XVIII secolo. Sono circa 200 e fra queste vanno segnalate quelle di Antonello da Messina o Francesco Laurana; enorme, in ogni senso, è il Trionfo della Morte di un anonimo artista che ha però lasciato alla città uno dei migliori esempi artistici su questo tema.

Di tutt’altro tipo ma sicuramente di grande impatto è il Museo Internazionale delle Marionette A. Pasqualino. Realizzato nel 1975 per tenere sempre vive le tradizioni popolari la collezione vanta numerosissimi pezzi – circa 3000 – tra marionette, burattini e svariati strumenti scenici e attoriali. Fra le altre vi sono alcune marionette create da Guttuso e Baj proprio per rimarcare come questa tradizione sia molto importante per la città e la regione.

Muoversi, mangiare e dormire a Palermo
“Terrace above the roofs of Palermo, Sicily”

L’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo dista circa 35 km dal centro città ed è raggiungibile in taxi, in autobus (con le Autolinee Prestia e Comandè) o in treno. La stazione centrale invece dista solo un km dal centro città ed è ben servita dai mezzi pubblici . Per muoversi in città si può andare a piedi, girovagando tra le vie del centro storico, oppure muoversi in autobus.

Dall’albergo di lusso, al semplice bed and breakfast, Palermo, come ogni città turistica offre di tutto e sempre abbastanza vicino alle maggiori mete di interesse. Tripadvisor propone come sempre un’ampia gamma di alberghi per ogni fascia di prezzo e fra questi si possono trovare il Falkensteiner Hotel Palazzo Sitano (camera dagli 80 ai 160 euro per notte), oppure il più accessibile Mercure Hotel (camera a partire dai 40 euro). I B&B sono da tenere assolutamente in considerazione data la proverbiale cordialità dei palermitani, solo un esempio è il b&b Rent Room 319 che, su richiesta, offre anche un servizio di transfer verso stazione (camera a partire da 30 euro).

L’importante è non essere a dieta! La gastronomia siciliana e in questo caso di Palermo è ricca di ogni sapore e per ogni palato. Antipasti, primi, secondi, contorni e soprattutto…dolci. Dal pan di spagna, alla pasta di mandorle, passando per le cassate o i cannoli e le granite, Palermo offre una varietà di gusti praticamente infinita. Arricchita dal vicino medio-oriente e dal clima mediterraneo si possono mangiare fichi d’india, pistacchi e perfino datteri. Per gli amanti del salato bastano alcuni nomi per far venire l’acquolina in bocca: la pasta con le sarde, la pasta ncasciata, caponata o panelle di ceci… Per gustarle al meglio i ristoranti tipici nel centro città sono molti, Viagginews vi consiglia una visita a Il Tancrè (per maggiori info clicca qui) che oltre ad essere ristorante e agriturismo offre anche una sistemazione in B&B, un maneggio e una fattoria. Oppure potete trovare riposo e ristoro in un locale il cui nome la dice lunga: La Corte dei Mangioni vi offrirà un’ampia scelta tra i piatti tipici locali

Selena Marvaldi

Selena Marvaldi, classe 1987, giornalista pubblicista. Appassionata di natura, viaggi in mare e cultura. Laureata in Informazione ed Editoria a Genova, porta sempre nel cuore la sua terra che ama raccontare nei suoi articoli

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