E’ vero che il turismo è utile per il sostentamento di un’intera economia: permette infatti di creare posti di lavoro, attira l’attenzione di viaggiatori da tutto il mondo e crea un circolo virtuoso. Eppure può capitare che a volte i turisti siano – paradossalmente – decisamente troppi e che possano fare male ad un luogo.
E’ il caso di Dubrovnik, in Croazia, una città di rara bellezza che ospita ogni anno migliaia di persone desiderose di visitarla. Quest’anno però è stato decisamente troppo: infatti nel solo giorno dell’11 agosto è stata toccata la cifra record di 10mila visitatori nell’arco di una sola giornata. Il sindaco Andro Vlahuši ha deciso che è arrivato il momento di rimediare anche per proteggere il centro storico di Ragusa – il nome italiano di Dubrovnick – meta imperdibile e patrimonio dell’umanità.
Il primo cittadino ha infatti deciso di ricorrere al numero chiuso, circa 6mila presenze al giorno, duemila persone in meno rispetto alla tolleranza proclamata dall’Unesco, ottomila unità. Questo divieto ovviamente non è esteso ai residenti che avranno un permesso speciale per circolare. Per gestire il flusso di visitatori saranno allestite delle videocamere all’ingresso della città per contare il numero di ingressi. Quando saranno raggiunte le 6mila persone, ci sarà un blocco che impedirà l’accesso.
Il sindaco vuole inoltre aumentare il prezzo del biglietto per fare il giro delle mura, che rappresenta ancora oggi uno dei migliori sistemi difensivi d’Europa: nel 2017 aumenterà di 20-30kuna, circa 4 euro rispetto ai 18 di oggi. La città croata però non sembra la sola a pensare al numero chiuso.
In Italia per esempio se ne discute per le Cinque Terre, dove paesini che non contano 5mila residenti d’estate toccano punte doppie. Stesso pensiero anche per Venezia e Taormina. Esempi dove questo metodo funziona esistono già, come per esempio le isole Galápagos, patrimonio dell’Unesco, dove da metà giugno all’inizio di settembre e da metà dicembre a metà gennaio, l’accesso è regolamentato. Anche il Machu Picchu in Perù ha un accesso di 2500 persone al giorno, ma essendo un sito Unesco, si è tornati a chiedere misure più restrittive come quella di assumere una guida e di seguire un percorso stabilito. Santorini ha deciso invece di accogliere solo 8mila crocieristi ogni 24 ore.
A cura di: Francesco Cini