Dal 12 al 15 agosto 2016 un immenso tappeto floreale ricopre la Grand’ Place di Bruxelles: 1800 m² di begonie per un totale di 600.000 fiori raccolti in un motivo ispirato al Giappone, paese a cui è dedicata questa ventesima edizione.
Un omaggio ai 150 anni di rapporti diplomatici e di amicizia tra le due nazioni che il 1 agosto 1986 firmarono un trattato di amicizia, di commercio e di navigazione e da allora intrattengono prospere e solide relazioni diplomatiche.
L’effimero tappeto si ispira alla natura nella tradizione giapponese esaltando da un lato la bellezza di fiori, uccelli, del vento e della luna, e dall’altro il significato simbolico che questi elementi hanno nella cultura giapponese. Si pensi alle “koïs” (carpe giapponesi) simbolo di forza e di crescita, ai i pini e i bambou, simbolo di buon augurio, e naturalmente ai celebri fiori di ciliegio.
Per la serata di inaugurazione del 12 agosto 2016, le note della “Madame Butterfly” di Puccini accompagneranno uno spettacolo di suoni e luci. Ogni anno, infatti, un tema musicale viene composto espressamente per l’evento.
Un po’ di numeri…
Il tappeto floreale misura 75m di lunghezza e 25m di larghezza, per una superficie totale di 1.800mq di begonie. Una magia che dura solo 4 giorni ma che necessita di ben 2 anni di lavoro: terminata un’edizione del tappeto floreale, infatti, iniziano immediatamente i lavori per la successiva.
La sua realizzazione segue un piano di lavoro ben preciso, che comprende numerose fasi e impegna esperti giardinieri e volontari. Si tratta innanzi di tutto di ordinare con grande anticipo le migliaia di fiori recisi necessari per la composizione. Progettazione del design, calcolo del numero di fiori necessari e studio delle tonalità cromatiche sono le prime fasi. Si passa poi alla realizzazione del tappeto vero e proprio: un disegno in grandezza naturale viene eseguito su una plastica fissata sulla pavimentazione della piazza e disposta su un sottile strato di sabbia. Ed ecco che si passa alla piantumazione dei fiori, uno a uno, in numero di circa 300 per metro quadro. Molti gli appassionati che accorrono ad assistere a questa straordinaria macchina organizzativa: l’entusiasmo e la maestria dei giardinieri sono tali che la piantumazione avviene in sole quattro ore circa.
Il tappeto è una scommessa rischiosa sia da un punto di vista estetico che logistico, le condizioni climatiche, il grande afflusso di visitatori e una perfetta organizzazione della piazza sono tutti elementi che giocano un ruolo determinante nella riuscita dell’evento.
…un po’ di storia
Il primo Tappeto di Fiori venne ufficialmente realizzato nel 1971 dall’architetto Etienne Stautemans, che si rifaceva ad una tradizione già ben radicata nelle città fiamminghe. Dopo anni di prove e tentativi, grazie ai quali divenne un indiscusso punto di riferimento nella composizione floreale e nell’accostamento cromatico, Stautemans raggiunse una fama tale da essere invitato a realizzare composizioni analoghe in tutta Europa e nel mondo. La Grand’Place rimase tuttavia sempre nel suo cuore: “Da nessuna parte”, amava ripetere, “il tappeto è più bello e riconoscibile che nella cornice di palazzi antichi della Grand’Place di Bruxelles”. Illustratori, grafici, designer, architetti paesaggisti lavorano con maestria a questo progetto mettendo in luce ad ogni edizione un tema diverso. Il tappeto 2016 porta da firma di Mark Schautteet, che sin dagli anni ‘70 affiancò Stautemans, e della designer giapponese Fuji Suzuki.
La begonia delle Fiandre
Nelle Fiandre l’amore per le begonie ha solide radici: dal Cinquecento in poi, con l’introduzione in Europa, attecchisce e si diffonde nella regione una passione mai tramontata, il cui epicentro si trova nelle Fiandre Orientali e più precisamente nelle aree circostanti Gent. Una lunga fioritura, un ricco ventaglio di colori, una grande varietà di forme sono alcune delle caratteristiche che rendono uniche le begonie fiamminghe e fanno sì che le Fiandre siano attualmente il maggior esportatore mondiale di questo fiore. Ogni anno circa 30 milioni di bulbi vengono esportati in Europa, America del Nord e Giappone.