La strage di Nizza avvenuta il 14 luglio sulla Promenades Des Anglais continua a sconvolgere il mondo. Le ultime notizie riguardano i contatti dell’attentatore, Mohamed Lahouaiej Bouhlel, con dei tunisini che vivono in Puglia. Così, a 5 giorni dalla strage, le indagini arrivano anche in Italia.
Nel mirino dei controlli soprattutto un tunisino che, come ha spiegato il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, è stato sottoposto a verifiche. L’uomo sarebbe infatti un presunto complice di Bouhel e potrebbe essere stato un intermediario tra l’autore della strage e la coppia di albanesi.
Le forze dell’ordine hanno inoltre appurato che quando Bouhlel nel 2015 venne fermato alla frontiera di Ventimiglia non vi era alcun tipo di sospetto. Nessun elemento che dunque potesse far presupporre dei legami col mondo del terrorismo islamico. Il contatto tra Bouhlel e il tunisino quindi sarebbe avvenuto in Francia.
La rete italiana dell’attentatore di Nizza
Continuano intanto gli accertamenti per verificare e capire a fondo la rete di contatti italiani di Bouhlel. Soprattutto si cerca di capire se vi è qualche legame ancora attivo tra il nucleo terroristico francese e questo canale in Puglia.
Il procuratore aggiunto Roberto Rossi, magistrato Antimafia, si sta occupando delle verifiche in questione. Negli ultimi mesi infatti proprio lui si è occupato dei passaggi sospetti dal porto di Bari e di come questa città possa essere diventata base logistica per i Foreign Fighters.
Come riporta Repubblica.it infatti una recente indagine della Dda di Bari sul terrorismo internazionale di matrice islamica si sia concentrata sui tabulati telefonici e sulle telefonato in entrate e uscita verso Irqu, Germania e Francia.