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I posti che tutti vogliono vedere (ma che non amano i turisti)

Vernazza, Cinque Terre (Foto di Luca Casartelli. Wikicommons. Licenza CC BY-SA 2.0)

Ci sono dei posti che sono come delle calamite: attirano più turisti di altri. Vuoi perché sono belli, vuoi perché sono economici, oppure perché bisogna dirci di esserci stati. Può accadere che il mare di visitatori sia così ampio che addirittura si sia costretti a rimandarli indietro, magari fissando un tetto massimo di persone al giorno. Questo ovviamente anche per non rovinare l’ecosistema che con troppe persone potrebbe appunto venire irrimediabilmente compromesso. Vediamo allora quali sono i posti che tutti vorrebbero vedere, ma che appunto non amano molto i turisti.

Getty Images

Machu Picchu, Perù: ogni giorno qui si possono visitare le rovine soltanto se si è tra i 2500 visitatori ammessi. I biglietti vanno acquistati in anticipo, soprattutto tra giugno e agosto, quando è alta stagione, attraverso il sito ufficiale del governo di Machu Picchu, presentando il passaporto.

Darlin

Santorini, Grecia: l‘Hellenic Ports Association ha deciso di limitare l’orda di turisti che puntualmente invadono l’isola delle Cicladi a 8mila al giorno per quanto riguarda i crocieristi, riducendo di oltre il 20% il numero di ingressi rispetto all’anno scorso.

Barcellona – Thinkstock

Barcellona, Spagna: qualche politico ha provato a cercare di inserire un numero chiuso di visitatori all’interno della città, ma senza successo.  In realtà non sono mancate delle iniziative private, come quelle di appendere ai muri della città dei manifesti contro i turisti italiani maleducati.

Getty Images

Galapagos: queste isole sono patrimonio dell’Unesco dal 2007. Per poterle visitare bisogna essere accompagnati da una guida autorizzata.

Skagafoss, Islanda

Islanda: diventata famosa dopo gli Europei di calcio 2016, in Islanda ci sono più turisti che abitanti. Grazie infatti al numero di voli che permettono di raggiungere la capitale Reykjavík, negli ultimi anni ci sono moltissimi turisti. Il problema è che non c’è posto per dormire per tutti. Per questo si è proposto di limitare l’ingresso, ma la proposta non ha avuto seguito.

Vernazza, Cinque Terre (Thinkstock)
Cinque Terre, Liguria: anche nel nostro Paese c’è un posto dove non si può andare senza rischiare di essere rispediti indietro. Qui alle Cinque Terre sono infatti ammessi solo 1,5 milioni l’anno, dopo che nel 2015 si è superata la soglia dei 2,5 milioni, numero che non può essere sostenuto dalle infrastrutture. Per questo non appena gli ipedometri che si trovano lungo i sentieri registrano il milione e mezzo di accessi, vengono chiusi tutte le strade di accesso.
Valentina Colmi

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Valentina Colmi