Colobraro è il paese più sfortunato d’Italia. Talmente sfortunato da non essere nemmeno chiamato per nome, ma semplicemente “quel paese“. Il che suona pure un po’ offensivo, anche se l’appellativo ha più a che fare con la scaramanzia. Il paese si trova in Basilicata, in provincia di Matera, forma un comune e ha 1.320 abitanti. In dialetto viene chiamato Cudde puaise, a Montalbano Jonico, o Chille paìse, a Valsinni.
Da dove viene una fama tanto funesta? La leggenda che “il paese che non si può nominare” porti jella deriverebbe proprio dal suo nome, dalla credenza superstiziosa che il solo pronunciare la parola “Colobraro” porti sfortuna. A contribuire alla fama di paese porta sfortuna ci sarebbero alcune leggende popolari, provenienti dai paesi vicini, secondo le quali alcune donne di Colobraro sarebbero state delle maghe o delle streghe. Credenze che risalgono al secolo scorso e che ancora persistono. La più famosa di queste donne dotate di poteri magici era “Cattre”, vero nome “Maddalena la Rocca”, una “masciara”, ovvero una maga locale, che fu anche immortalata al celebre fotografo Franco Pinna negli Anni ’50 e che incontrò anche l’antropologo Ernesto De Martino durante i suoi viaggi-studio in Basilicata. Dagli studi di DE Martino furono tratti i noti trattati “Sud e Magia” e “Magia in Lucania”.
C’è anche un altro episodio da cui deriverebbe la fama di paese più sfortunato di Colobraro, ma meno convincente e privo di riscontro: prima della Seconda guerra monduale, il locale podestà, un notabile locale, al termine di una sua affermazione avrebbe detto qualcosa del tipo: “Se non dico la verità, che possa cadere questo lampadario”. Il lampadario poi sarebbe caduto davvero, secondo alcuni facendo vittime, secondo altri in una stanza deserta. Ma si tratta di un aneddoto non confermato.
Ora Colobraro è in cerca di riscatto dalla sua triste fama e per fare questo ha deciso di intraprendere un’iniziativa molto originale: giocare al Superenalotto per vincere il jackpot. L’idea è del sindaco Andrea Bernardo e consiste nella creazione di un maxi sistema di 1.100 quote, che coinvolge quasi tutti gli abitanti del borgo, per vincere il jackpot di 93 milioni. L’iniziativa è stata lanciata anche su Twitter con l’hashtag #iotifocolobraro.
Le scehdine delle giocate sono stati riservati ai soli residenti maggiorenni del paese, con tanto di festa in piazza che si è conclusa con un brindisi alla vittoria. Se il maxi sistema avrà funzionato lo sapremo nell’estrazione del lotto di martedì 14 giugno. Le eventuali vincite delle schedine non riscosse saranno devolute in beneficenza.
Anche se il paese di Colobraro non dovesse vincere nulla, di certo questa iniziativa lo ha portato su tutte le pagine dei giornali, aumentando la sua notorietà e aiutando non poco anche alla sua promozione turistica.
Durante il periodo estivo, il comune organizza la rassegna culturale “Magiche Serate d’Estate”, sponsorizzata anche dal SuperEnalotto.
A cura di Valeria Bellagamba