La città di Berlino prende misure per contrastare l’avanza di Airbnb, il servizio online che permette ai privati di affittare case e appartamenti o anche soltanto alcune camere a turisti o persone in viaggio per lavoro. Il servizio è molto usato in tutto il mondo perché decisamente economico per i fruitori, mentre per i proprietari che affittano casa si tratta di guadagni puliti e senza tasse. Tutti elementi che però fanno infuriare albergatori e proprietari di Bed & Breakfast, che invece sono tenuti a pagare le tasse e rispettare tutte le normative di settore oltre a dover avere una licenza. Per questi operatori Airbnb è diventato una sorta di concorrente sleale, un po’ come Uber per i tassisti.
Le città corrono così ai ripari e dopo Barcellona, che aveva iniziato lo scorso anno, anche Berlino ha deciso di introdurre dei limiti al servizio di Airbnb. Dal primo maggio è stato introdotto nel territorio della capitale tedesca un nuovo regolamento che limita fortemente gli affitti attraverso il portale di Airbnb: i proprietari potranno affittare solo camere e non più intere abitazioni. Una norma penalizzante non solo per i proprietari, ma anche e soprattutto per i turisti. Chi vorrà dare in affitto una casa intera dovrà procurarsi una licenza, trasformando la propria casa in un regolare B&B. Tutti gli altri potranno solo svolgere tramite il portale l’attività di affittacamere.
Oltre a limitare Airbnb, saranno ridotti i servizi anche di altri portali analoghi, come Wimdu e 9Flats.
Con il nuovo regolamento le autorità berlinesi vogliono evitare che le abitazioni diventino degli hotel improvvisati, influenzando anche i già carissimi mercati immobiliari. Il problema infatti, non è solo o tanto l’evasione fiscale e il mancato rispetto delle regole sulla gestione alberghiera da parte dei proprietari, ma anche il rincaro dei prezzi delle case e soprattutto degli affitti ordinari, anche perché il servizio di affitto tramite Airbnb viene sempre più spesso svolto in modo occulto da vere e proprie società, che controllano centinaia di stanze e appartamenti, piuttosto che da proprietari di abitazioni che vogliono solo arrotondare le loro entrate. L’impennata degli affitti riduce la possibilità di trovare casa per chi è in cerca di un’abitazione dove andare a vivere.
Ecco che la nuova normativa approvata a Berlino diventa necessaria per far fronte all’allarme abitativo nella capitale tedesca e scongiurare l’impossibilità di trovare casa per i residenti. Nonostante la fama di città europea con affitti economici, i prezzi a Berlino si sono impennati negli ultimi anni. A cui si aggiungono poi le perdite subite dal settore alberghiero a causa di Airbnb.
I proprietari di casa a Berlino dovranno quindi adeguarsi alle nuove regole, per i trasgressori sono previste multe fino a 100mila euro. Non uno scherzo.
A cura di Valeria Bellagamba