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Consigli di viaggio

I luoghi nel mondo da evitare questa primavera

Indice dei contenuti

(Thinkstock)

I luoghi del mondo da evitare o dove prestare la massima attenzione, per viaggiare sicuri, secondo le ultime indicazioni dell’Unità di Crisi della Farnesina.

I luoghi nel mondo da evitare nel modo più assoluto e per alcuni dei quali sono anche chiuse o fortemente limitate le frontiere sono: Siria, Iraq, Libia, Mali, Afghanistan, la zona a Sud-Est della Turchia al confine con la Siria, infine la Striscia di Gaza.

Nel dettaglio i consigli della Farnesina dal sito Viaggiare Sicuri

Belgio

Sabato 9 aprile 2016: Operazione di polizia in corso nel quartiere di Etterbeek a Bruxelles.

Una vasta operazione di polizia si è svolta nel quartiere di Etterbeek a Bruxelles. Si consiglia di evitare temporaneamente la zona, di seguire i media locali e di seguire eventuali indicazioni delle Autorità di polizia belghe.

Il 22 marzo 2016 due esplosioni hanno colpito l’aeroporto internazionale di Bruxelles, causando diverse vittime e feriti. Si sono verificate inoltre esplosioni presso la fermata Maelbeek  della metropolitana, vicino alle Istituzioni Europee. Nella sera del 24 marzo, le Autorità belghe hanno abbassato a 3 (su una scala da 1 a 4) il livello di allerta antiterrorismo nel Paese, che era stato elevato a 4 subito dopo gli attentati. Il livello 3 significa che la minaccia è valutata come “possibile e verosimile”, ma non “imminente”. Si raccomanda comunque massima cautela negli spostamenti, in particolare in caso di utilizzo di mezzi pubblici, e di evitare assembramenti.
Nelle ultime settimane sono state effettuate dalle forze di sicurezza belghe alcune operazioni di polizia in diversi quartieri di Bruxelles (Molenbeek, Forest, Anderlecht) ed in altre località del Paese, che hanno condotto all’arresto di alcune persone sospettate di appartenere ad organizzazioni terroristiche. Non possono escludersi ulteriori operazioni in quei quartieri della capitale o in altre zone. Si consiglia di tenersi aggiornati sui media locali e di seguire le indicazioni delle Autorità belghe.
Il Belgio, anche in quanto sede delle Istituzioni europee, presenta crescenti rischi di esposizione al terrorismo internazionale. Il collegamento di individui operanti in territorio belga agli attacchi terroristici del 22 marzo scorso a Bruxelles, a quelli in Francia del gennaio e del novembre 2015 e, prima ancora, all’attentato del 24 maggio 2014 contro il museo ebraico nel centro di Bruxelles, il significativo rilievo numerico dei “foreign fighters” di origine belga hanno indotto le Autorità locali a svolgere più capillari attività di prevenzione e sorveglianza, soprattutto rispetto al traffico di armi, auto rubate, falsificazione documenti.
Si invitano i connazionali ad esercitare particolare vigilanza e cautela in particolare nei luoghi pubblici ad alta concentrazione di persone (tra cui, ad esempio,  musei e centri commerciali) e a seguire scrupolosamente le istruzioni delle autorità belghe. Si raccomanda inoltre cautela nella partecipazione a eventi pubblici, nella circolazione in alcuni quartieri di Bruxelles (segnatamente Molenbeek) e nell’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici.

Perù

Elezioni generali il prossimo 10 aprile.

Si terranno il prossimo 10 aprile in Perù le elezioni presidenziali e quelle congressionali. Si rinnova l’invito ad esercitare cautela, specie nelle aree evidenziate nella sezione “Sicurezza” (riportate di seguito, ndr), e ad evitare manifestazioni ed assembramenti.

Sporadiche manifestazioni legate all’industria mineraria ed estrattiva si registrano in varie aree del Paese (Cajamarca, Puno, Madre de Dios). La Oroya (nella provincia di Junin) ed Arequipa sono state teatro recentemente di violenti scontri, Sebbene la situazione al momento sia relativamente calma, non si possono escludere recrudescenze e la creazione di nuovi blocchi stradali, anche sulle principali arterie ed in prossimità del confine con la Bolivia. Si raccomanda pertanto ai connazionali presenti o in viaggio verso l’area di esercitare prudenza e di informarsi accuratamente sulla situazione prima di intraprendere spostamenti per via terrestre o visite turistiche nell’area.
La zona denominata VRAEM (Valle de los Rios Apurimac Ene e Mantaro), esterna ai normali percorsi turistici, è interessata da fenomeni residuali di narco-guerriglia. Sono vivamente sconsigliati i viaggi nell’area. Per la stessa ragione sono sconsigliati i viaggi nella zona amazzonica in prossimità della frontiera con la Colombia, in particolare lungo il fiume Putaumayo, e nella regione di Huanuco.

Il fenomeno dei sequestri, anche a danno di stranieri, è presente, soprattutto nelle zone rurali del Paese. È, pertanto, opportuno adottare comportamenti di massima cautela. Sussiste, inoltre, un elevato tasso di criminalità comune che, a seconda delle città e dei diversi quartieri della Capitale, ha fatto registrare molteplici aggressioni. Al riguardo a Lima, pur essendo venuto meno negli ultimi anni il rischio di attentati di matrice terroristica, è molto alta l’incidenza della criminalità comune, che spesso agisce in forma organizzata. Risultano particolarmente a rischio le aree periferiche, il centro storico della città e la zona portuale del Callao (da evitare soprattutto la sera). È preferibile scegliere alberghi situati nei quartieri residenziali di San Isidro o Miraflores, che garantiscono accettabili standard di sicurezza. Occorre in ogni caso evitare di ostentare il possesso di denaro o di oggetti di valore.
In generale, si raccomanda particolare cautela negli spostamenti all’interno della città, affidandosi a compagnie ufficiali di taxi. Si sconsiglia l’uso di taxi abusivi o informali, con i quali vi è il pericolo di aggressione ai passeggeri. È bene verificare almeno che il veicolo riporti il numero di targa dipinto anche sulla carrozzeria. Sconsigliati anche i microbus (chiamati “combis“), spesso coinvolti in incidenti e non assicurati. Negli spostamenti interni, se non effettuati in aereo, è assolutamente consigliato servirsi solo di autobus delle compagnie di trasporti principali, in quanto sono i soli ad offrire sufficienti garanzie di sicurezza; sono, infatti, frequenti gli incidenti mortali dovuti al cattivo stato dei mezzi o all’inadeguatezza dei conducenti, tenuto conto della pericolosità delle strade in montagna.

Turchia

Si è verificata sabato 19 marzo un’esplosione ad Istanbul presso la centrale via Istiklal, nelle vicinanze del Centro Culturale Greco e del centro commerciale Demiroren. Dall’inizio dell’anno si sono verificati altri attacchi terroristici, di diversa matrice, nelle principali città turche: Istanbul (12 gennaio), Ankara (17 febbraio e 13 marzo), Izmir (23 febbraio), Diyarbakir.

Le Autorità turche hanno elevato ulteriormente il livello di allerta e rafforzato le misure di sicurezza in tutto il Paese a garanzia dei turisti stranieri, e mantengono un esteso monitoraggio della situazione, anche in considerazione dell’estrema volatilità della situazione ai confini sudorientali del Paese. Inoltre, hanno ripetutamente diramato segnali di allerta per possibili attentati diretti contro la rete metropolitana e le linee di trasporto pubblico di Istanbul, ivi incluse stazioni situate in zone ad alta affluenza sia nella parte europea che in quella asiatica della città. Le Autorità turche hanno anche diramato segnali di allerta per possibili attentati diretti contro luoghi di culto ed associazioni e fondazioni a carattere religioso a ridosso delle scorse festività pasquali..

Alla luce di tali indicazioni e dei recenti avvenimenti si raccomanda pertanto di esercitare in tutto il Paese,  soprattutto nei luoghi di attrazione turistica, accresciute misure di cautela, limitando gli spostamenti, evitando manifestazioni, celebrazioni e assembramenti, installazioni militari e delle Forze dell’ordine, luoghi ad elevata frequentazione, luoghi di culto ed associazioni e fondazioni a carattere religioso, nonché la rete metropolitana e dei trasporti pubblici, in particolare nei centri urbani, dove non può essere escluso il rischio di ulteriori attentati terroristici.

Si raccomanda inoltre di evitare di recarsi nelle province di Gaziantep, Kilis, Sanliurfa, Diyarbakir, Mardin, Sirnak Hakkari e Hatay/Antakya, e soprattutto nelle aree a ridosso del confine con la Siria (il cui confine di terra con la Turchia – si ricorda – è tuttora chiuso al transito e militarmente presidiato) e con l’Iraq.

Tunisia

Il 24 novembre 2015 si è verificata un’esplosione presso Avenue Mohamed V a Tunisi, causando vittime e feriti. Le Autorità tunisine hanno decretato lo stato di emergenza fino al 21 febbraio 2016, successivamente prorogato fino al 22 giugno 2016, e rafforzato i controlli di sicurezza in città e nel resto del Paese. Si invitano i connazionali a seguire le indicazioni delle autorità locali, ad esercitare massima cautela negli spostamenti, ad evitare manifestazioni ed assembramenti e, per quanto possibile, i luoghi ad elevata concentrazione di persone.

Il 18 marzo 2015 si è verificato un grave attacco terroristico presso il complesso del Bardo a Tunisi, che ha provocato diversi morti e feriti anche tra i nostri connazionali. Il successivo 26 giugno 2015 un ulteriore attentato in una struttura alberghiera di Port El Kantaoui (hotel Imperial Marahba), nei pressi di Sousse, ha provocato decine di morti e feriti soprattutto tra i turisti presenti.

Le Autorità tunisine hanno innalzato il livello di allerta terrorismo in tutto il Paese, in particolare nelle aree ad elevata presenza turistica ed annunciato l’adozione di nuove misure anti-terrorismo che prevedono anche lo schieramento di militari riservisti  nei “siti sensibili e nei luoghi che possono essere obiettivo di attacchi terroristici”.
Un forte dispiegamento di forze dell’ordine è presente sulle principali arterie stradali del Paese, nelle principali aree urbane ed anche nella Capitale.

Si sono verificate alla fine di gennaio 2016 manifestazioni in diverse zone del Paese, tra cui città della regione di Kasserine, Sfax, Douz, Sousse, Biserta, Kairouan, Tozeur  ed alcune zone periferiche di Tunisi (Etthadamen, El Intilaka, Il Kram e Soukra), talvolta sfociate in disordini. A seguito di tali sviluppi, il Ministero dell’Interno aveva decretato il coprifuoco in tutto il Paese, poi revocato il 4 febbraio scorso.

Si raccomanda ai connazionali di esercitare la massima prudenza e attenersi alle indicazioni delle autorità locali. In caso di urgente necessità, contattare Ambasciata d’Italia a Tunisi allo 0021698301496 o Sala Operativa dell’Unità di Crisi allo 0039 06 36225.

Egitto

L’8 gennaio 2016 si è verificato un assalto armato contro il Resort Bella Vista di Hurghada. Il giorno prima, un ordigno artigianale ha colpito un bus con a bordo turisti israeliani nei pressi delle piramidi di Giza, dove era in corso una manifestazione di protesta di islamisti.  L’esplosione ha causato danni materiali alla facciata di un albergo ed al bus.

Il 31 ottobre un aereo di una compagnia commerciale russa si è schiantato nella regione del Sinai dopo il decollo dall’aeroporto Sharm el Sheik. Alla luce di tale incidente, sul quale le indagini sono ancora in corso, alcune compagnie internazionali hanno temporaneamente sospeso i voli da e per lo scalo aereo della località egiziana.
Il 6 novembre l’ENAC ha disposto che i vettori nazionali che operano voli commerciali da e per Sharm el Sheik adottino specifiche misure di sicurezza aggiuntive. Le autorità egiziane per parte loro hanno stabilito un sensibile aumento dei controlli su persone e bagagli da parte delle forze di sicurezza presso l’aeroporto. E’ stata inoltre visibilmente rafforzata la presenza di unità militari presso lo scalo e in città ove sono stati istituiti posti di blocco.

L’11 luglio scorso un ordigno è esploso in un’area adiacente l’edificio della cancelleria consolare dell’Ambasciata d’Italia al  Cairo provocando  danni ingenti alla struttura nonché un morto ed  alcuni  feriti di nazionalità egiziana. I servizi consolari sono stati ripristinati.
In considerazione del deterioramento della generale situazione di sicurezza registrato nel Paese, si rinnova la raccomandazione di evitare i viaggi non indispensabili in Egitto in località diverse dai resort situati a Sharm el-Sheik, sulla costa continentale del Mar Rosso, nelle aree turistiche dell’Alto Egitto e di quelle del Mar Mediterraneo,  ove mantenere comunque elevata la soglia di attenzione in quanto, seppur sottoposti a controllo da parte della autorità di sicurezza, non possono essere considerati completamente immuni  da possibili minacce.

Per ulteriori informazioni, consultare il sito web di Viaggiare Sicuri: a questa pagina.

A cura di Valeria Bellagamba

Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba