Attentati di Bruxelles: l’identikit di uno dei terroristi in fuga

Naim Al Hamed (dal sito di La Dernière Heure)
Naim Al Hamed (dal sito di La Dernière Heure)

Nuovi sviluppi dalle indagini sugli attentati di Bruxelles ci sarebbe un nuovo ricercato, un siriano di 28 anni originario della città di Hama, il suo nome è Naim Al Hamed. L’uomo sarebbe coinvolto sia negli attentati di Bruxelles che in quelli di Parigi del 13 novembre. Il suo nome compare in una lista di cinque sospettati in fuga.
La notizia era uscita in un primo momento sui media spagnoli e poi è stata ripresa dal quotidiano belga La Dernière Heure. L’uomo è definito “molto pericoloso e forse armato” e il suo identikit, che vi riportiamo qui anche noi, è stato inviato ai media e diffuso dalle tv e dai siti web di tutto il mondo.

Nel frattempo, si è venuto a sapere che anche Salah Abdeslam, il pericoloso terrorista autore delle stragi di Parigi catturato lo scorso 18 marzo a Molenbeek, avrebbe dovuto partecipare anche agli attentati di Bruxelles. Secondo il piano, diffuso in queste ore dai media, il commando avrebbe dovuto agire con esplosioni all’aeroporto di Zaventem e alla metropolitana di Brxuelles, come è avvenuto, e anche con una sparatoria a colpi di kalashnikov in pieno centro tra la gente, come accaduto già a Parigi. Abdeslam è stato proprio uno dei killer di boulevard Voltaire.
Tra le omissioni e le inefficienze della polizia belga, si viene addirittura a sapere che un poliziotto di Mechelen, a nord di Bruxelles, avrebbe avuto l’indirizzo di Salah Abdeslam dal sette dicembre scorso ma non lo avrebbe segnalato alla polizia centrale di Bruxelles per tre mesi. Lo scrive oggi il quotidiano belga Dernière Heure nella sua edizione online. Secondo quanto si apprende, l’ufficiale di polizia aveva ottenuto le informazioni a Mechelen e aveva inserito l’indirizzo in un rapporto confidenziale destinato alla sezione antiterrorismo della polizia giudiziaria federale di Bruxelles, ma non lo avrebbe comunicato per ben tre mesi. L’indirizzo è proprio quello di Rue des Quatre Vents numero 79, a Molenbeek, dove Abdeslam è stato catturato venerdì scorso.

Un’ultima indiscrezione rivela poi che i fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui, kamikaze del 22 marzo scorso, avrebbero lavorato come addetti alle pulizie nell’aeroporto di Bruxelles.

Sono poi emersi dei timori per le centrali nucleari del Belgio. Anche se si tratta di una ipotesi ancora tutta da confermare, pare che la cellula jihadista stesse progettando un attentato contro una centrale del Paese. Nelle perquisizioni effettuate dalla polizia nel covo di Mohammed Bakkali, un altro terrorista coinvolto negli attacchi di Parigi insieme ad Abdeslam, è stato trovato un filmato della durata di 17 ore in cui viene mostrato un importante ingegnere nucleare del Belgio mentre viene spiato.

Di Valeria Bellagamba

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